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Alta Velocità a Firenze senza pianificazione: sembra ammetterlo l’“Area di Coordinamento Pianificazione Territoriale” della Regione Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2006 11:56

Levarsi uno sfizio: verificare se c’è un fondamento tecnico a tutta la grancassa politica che accompagna da anni il progetto di sottoattraversamento AV di Firenze. L’Associazione Idra ci ha provato, scrivendo al dirigente della Regione Toscana responsabile dell’”Area di Coordinamento Pianificazione Territoriale e Politiche Abitative”. Una domanda semplice semplice, inoltrata il 22 agosto: “Chiediamo di poter apprendere se la Regione Toscana ha prodotto a oggi un documento tecnico complessivo - comprensivo di mappa e cronogramma - che descriva l’assetto programmato per il nodo ferroviario fiorentino con il nuovo passante sotterraneo AV, la relativa stazione, lo scavalco di Castello, i servizi ferroviari nazionale, regionale e metropolitano, la rete di trasporto pubblico (tranviaria e su gomma) integrata con i servizi ferroviari.

Chiediamo se siano stati composti in un quadro unitario gli effetti attesi dai diversi interventi previsti per effetto dei singoli accordi con i soggetti legati alla realizzazione del futuro assetto del nodo”. Questa la risposta, trasmessa a Idra il 21 settembre: “Si ritiene necessario evidenziare l’estrema complessità della definizione di un “documento tecnico unico” sull’assetto complessivo delle infrastrutture e del servizio di trasporto ad esse legato per il Nodo fiorentino, sia per la molteplicità degli Enti ed Uffici a vario titolo e competenza coinvolti per le infrastrutture ed il servizio di trasporto, sia per la continua evoluzione dello scenario di riferimento, in gran parte legato anche alla disponibilità finanziaria per la realizzazione degli interventi; un tale documento, attualmente non disponibile, rischierebbe di essere comunque incompleto e non aggiornato”.

Come dire: siamo costretti a “navigare a vista”...

Si programmano dunque investimenti colossali nelle infrastrutture (pensiamo alla TAV permanentemente incompiuta Bologna-Firenze, alla sofferta Variante di Valico, alla discussa Terza corsia A1) senza essere in grado di prevederne le ricadute l’una sull’altra, e tutte insieme sul trasporto di passeggeri e merci, sulla mobilità urbana e su quella metropolitana? Come si può giustificare tutto ciò? E’ davvero razionale attribuire questa sorta di disordine progettuale di programma alla “molteplicità degli Enti ed Uffici”, o alla “continua evoluzione” degli scenari per effetto delle oscillazioni nella “disponibilità finanziaria per la realizzazione degli interventi”? Dove si situa il ruolo di pianificazione della Regione? E perché, ancora, la giunta regionale toscana commissiona agli esperti studi strategici sulla mobilità, come quello pubblicato ormai nove anni fa col titolo rassicurante “Ambiente & trasporto - Verso una riconciliazione sostenibile”, per farsi attestare la schizofrenia delle proprie scelte e al tempo stesso ignorare olimpicamente le indicazioni che da quegli studi derivano?

Il grave deficit di programmazione descritto non è originato, secondo Idra, dalle strutture tecniche della Regione, costrette a registrare – proprio dall’“Area di Coordinamento Pianificazione Territoriale”! - lacune così clamorose.

E’ evidente che la radice del fenomeno appare essere di natura politica. Quando un governo della cosa pubblica - pur di implementare progetti spesso avversati dalle popolazioni, magari dannosi, costosissimi e incerti - scansa la partecipazione dei cittadini e ignora le competenze tecniche indipendenti, è difficile potersi aspettare qualcosa di meglio dell’improvvisazione progettuale, dell’incertezza esecutiva, dell’inefficacia dei risultati. Con tutti i danni collaterali che possono derivarne all’ambiente e alla ‘solvibilità’ delle future generazioni.

Quello che, appunto, si sospetta possa avvenire anche nel caso del faraonico nodo Alta Velocità di Firenze, che l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Conti rivendica con enfasi come “la priorità delle priorità” e “la madre di tutte le nostre battaglie”.

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