Firenze, 20 settembre 2006 La produzione industriale toscana archivia la prima parte dell’anno con una crescita del 3,0% rispetto ai primi 6 mesi del 2005, un dato superiore alla media nazionale (+2,0% il manifatturiero secondo Istat). Lo rileva l’indagine congiunturale Unioncamere Toscana-Confindustria Toscana sull’andamento del settore manifatturiero. Dopo l’incremento significativo del I trimestre 2006 (+2,3%), infatti, tra aprile e giugno la variazione tendenziale della produzione industriale è risultata pari a +3,6%, la migliore performance degli ultimi 5 anni.
Il dato è coerente con le aspettative positive formulate, a marzo, dagli imprenditori regionali e con il generale progresso che gli indicatori congiunturali fanno registrare da qualche trimestre. Pur con accenti ed intensità diverse da un territorio all’altro e da un settore all’altro, la ripresa sembra adesso avere una qualche consistenza. Il comparto manifatturiero toscano ha senz’altro rialzato la testa nel primo semestre 2006 e la prospettiva di altri 6 mesi in territorio positivo sembra adesso economicamente fondata.
Sul futuro di medio-lungo termine, invece, continuano ad addensarsi le nubi di un recupero di produttività e quindi di una maggiore competitività dell’apparato economico-industriale avviata sì, ma ancora tanto incompleta quanto essenziale.
Lo scenario cautamente ottimistico prospettato per i prossimi mesi è motivato dalle seguenti considerazioni:
1. pur senza conoscere i ritmi americani o asiatici, la ripresa va consolidandosi in Europa ed anche in Italia, almeno per il 2006: ciò avrà verosimilmente ricadute positive (specie in termini di vivacità della domanda) sull’economia toscana.
Inoltre, da qualche mese alcune variabili macroeconomiche internazionali (prezzi dell’energia, cambi, quotazioni finanziarie) sembrano essersi stabilizzate (sia pure su livelli elevati), circostanza che dovrebbe agevolare l’attività di programmazione delle imprese: peggiore dell’Euro forte è l’Euro forte e volatile!
2. il miglioramento congiunturale si è progressivamente diffuso nei precedenti trimestri, fino a riguardare, nell’ultimo periodo monitorato, tutti i settori (sia pure con un range che va dal +0,2% del comparto “varie” al +14,3% del comparto chimico-farmaceutico) e tutte le dimensioni d’impresa (dal +1,8% delle “piccole” al +12,7% delle “grandi” imprese).
Anche la diffusione territoriale è incoraggiante: nel II trimestre 2006, la produzione industriale è cresciuta in 7 province su 10 e la stessa stazionarietà registrata a Prato e Grosseto appare di un qualche conforto, alla luce delle difficoltà in cui versa da tempo l’economia di queste province, mentre nella sola provincia di Arezzo i dati risultano in controtendenza.
3. il progresso della domanda interna (+2,1% nel II trimestre e +1,2% nei primi sei mesi dell’anno) e delle aspettative degli operatori per il trimestre venturo su tutti gli indicatori congiunturali, sono altri elementi di sostegno alla ripresa.
4.
è probabile che la durissima “selezione naturale” del tessuto industriale regionale, consumatasi negli ultimi 5 anni sotto la scure della competizione internazionale e soprattutto della stagnazione dei mercati europei, vada esaurendo la sua fase più acuta. Certamente non mancheranno in futuro casi di aziende in difficoltà, tuttavia la recessione potrebbe aver già reciso molti dei rami più secchi, che appesantivano i risultati complessivi del comparto manifatturiero regionale
5. i buoni risultati dei primi 6 mesi dell’anno appaiono anche la conseguenza dei primi passi mossi dal sistema industriale regionale sulla lunga e faticosa strada della ristrutturazione e dell’ammodernamento.
La crescita degli investimenti produttivi negli ultimi due anni ne costituisce una base ragionevole.
La domanda: fatturato, ordini esteri ed ordini interni
Il quadro congiunturale basato sulla produzione industriale si rafforza alla luce dell’andamento degli indicatori di domanda. Il fatturato mette a segno la quarta variazione tendenziale positiva consecutiva ed anzi il +3,3% rilevato nel II trimestre 2006 costituisce il miglior risultato degli ultimi anni, anche se il corrispondente dato nazionale si annuncia superiore (una stima Istat per l’intero trimestre non è ancora disponibile al momento in cui si scrive).
Il dato si spalma su tutti i settori e le dimensioni d’impresa, con punte di eccellenza nell’elettronica e mezzi di trasporto, chimica, farmaceutica, gomma e plastica, prodotti non metalliferi e meccanica e nelle grandi imprese. Prosegue anche il trend positivo degli ordini esteri (+1,2% rispetto al II trimestre 2005) anche se il progresso riguarda soltanto le medie imprese ed in alcuni settori si registrano flessioni marcate (legno e mobilio, chimica, farmaceutica, gomma e plastica, prodotti non metalliferi).
Soprattutto, dopo diversi anni tornano ad evidenziare una crescita consistente gli ordini provenienti dal mercato interno (+2,1%) a conferma di una maggiore dinamicità della domanda interna, che pare interessare tutto il paese; anche per queste variabili, tuttavia, le variazioni medie nazionali si prospettano più consistenti.
La crescita dei prezzi alla produzione permane su ritmi contenuti (+2,2%, rispetto al +1,5% dei primi tre mesi dell’anno). Si tratta di una variazione modesta, specie alla luce dell’andamento delle quotazioni delle materie prime: pur essendo quest’ultime elevate (tra aprile e giugno le quotazioni medie del Brent si sono mantenute tra i 69 ed i 70 dollari per barile, con un incremento medio del 34% sullo stesso periodo dell’anno scorso), la dinamica dei prezzi ex fabrica non s’infiamma, anche se l’effetto erosivo sulla quota di profitto risulta probabilmente marcato.
In lieve flessione nel II trimestre 2006 (-0,5% tendenziale) l’occupazione nell’industria manifatturiera toscana.
La variazione rispetto ad inizio anno è nell’ordine di –0,4%, una situazione, quindi, di sostanziale stazionarietà. Naturalmente è ancora presto per ipotizzare un recupero sul fronte degli organici legato alla ripresa in corso, sia perché l’occupazione si muove tipicamente con ritardo sul ciclo economico, sia perché la robustezza e la durata della ripresa restano ancora da verificare.
Dal lato della demografia imprenditoriale, non si arresta la crescita del numero delle imprese manifatturiere non artigiane registrate presso le Camere di Commercio toscane: nel corso del II trimestre 2006, sono cresciute di 454 unità rispetto al II trimestre 2005 (+1,6% mentre nel trimestre precedente l’incremento era stato del 2,1%).
Il tasso di crescita del numero di imprese manifatturiere non artigiane pone la Toscana, assieme alle Marche (+1,7%), al primo posto tra le regioni a più elevata crescita imprenditoriale delle regioni benchmark del Centro-Nord e dell’Italia nel suo complesso (+0,9%).
A livello settoriale prosegue l’avanzata di tutti i settori eccettuati il tessile (-4,4%, -191 imprese registrate), la meccanica (-3,0%, -49 imprese) e i minerali non metalliferi (-1,0%, -18 imprese). Rimane ancora decisa la crescita nell’abbigliamento già evidenziata nei trimestri scorsi (+13,7%, +463 imprese), nell’elettronica e mezzi di trasporto (+3,7%, +76 imprese) e nei metalli (+2,4%, +59 imprese registrate).
La dimensione d’impresa
Si è già sottolineato che il miglioramento congiunturale registrato nella prima parte del 2006 si spalma su tutte le dimensioni aziendali.
Naturalmente l’intensità del progresso varia e se la crescita della produzione industriale nelle piccole imprese (da 10 a 49 addetti) è apprezzabile (+1,8%, terza variazione trimestrale positiva consecutiva), quella nelle medie (da 50 a 249) e nelle grandi imprese (oltre i 250 addetti) risulta decisamente marcata (+4,0% e +12,7%, rispettivamente).
Nell’insieme, è comunque la media impresa ad essere la più in salute. Tutti gli indicatori congiunturali sono in progresso: il fatturato cresce del 3,9%, gli ordini interni aumentano del 3,4%, quelli esteri del 6,1%, l’occupazione dello 0,3% (sul periodo aprile-giugno 2005).
Anche per le grandi imprese il II trimestre 2006 si è rivelato positivo.
Oltre a quella della produzione industriale, è a due cifre anche la crescita del fatturato (+10,0%), mentre di poco inferiore risulta la variazione della domanda interna (+9,4%). Brillante il dato occupazionale (+1,2% tendenziale). Un campanello d’allarme, tuttavia, squilla sul versante degli ordini esteri: dopo la debole crescita del I trimestre dell’anno (+0,8%), nel periodo aprile-giugno la variazione è stata negativa (-1,6%), da cui il segno “meno” sull’intera prima metà del 2006 (-0,4%).
Meno positivo, ma comunque incoraggiante, il II trimestre 2006 per le piccole imprese. Il grado di utilizzo della capacità produttiva è ancora aumentato, assestandosi al 74,7%, ed il fatturato è cresciuto dell’1,9%. Permane una situazione di affanno sul versante occupazionale (-1,0% tendenziale) ma è soprattutto la debolezza della domanda – stazionaria nel trimestre, con gli ordini interni in modesta crescita (+0,4%) e quelli esteri in lieve flessione (-0,2%) – a rappresentare l’incognita più importante sulla sostenibilità della ripresa nel medio termine.
Le differenziazioni settoriali
Come evidenziato, il confronto tra l’andamento della produzione del II trimestre 2006 di ciascun settore rispetto agli otto trimestri precedenti, corrobora la sensazione di ripresa dell’industria manifatturiera toscana: il numero dei settori che si trovano in espansione o in ripresa è passato da zero nel I trimestre 2005 fino a interessare tutti i comparti nel II trimestre 2006.
Tra i settori in espansione troviamo la produzione di metallo e fabbricazione di oggetti in metallo, la meccanica, l’elettronica e mezzi di trasporto, l’alimentare, la chimica, farmaceutica, gomma e plastica, il legno mobili, mentre registrano una ripresa i rimanenti comparti. Un settore che ha conosciuto solo due variazioni della produzione tendenziale di segno positivo in quattro anni (II trimestre 2004 e IV 2004), quello del tessile-abbigliamento, torna finalmente a crescere (+1,1%). Anche il fatturato, complice la ripresa della domanda interna (+1,1%) ed estera (+2,0%), torna in terreno positivo (+1,8%).
Il recupero è spinto più dall’evoluzione dell’abbigliamento (+3,8% la produzione e +4,3% il fatturato tendenziale) che dal tessile (+0,2% produzione e +0,5% fatturato) mentre resta una flessione tendenziale degli occupati del 3,6%. In leggero recupero (+0,2% la produzione e +2,5% il fatturato tendenziale) anche i comparti raggruppati sotto la voce varie (per lo più cartotecnica, orafo-argentiero, raffinazione). Si conferma la ripresa di pelli-cuoio-calzature (+1,8% la produzione; +1,3% il fatturato).
A livello di sotto-settore, dopo la battuta d’arresto del I 2006, torna a salire il pelli-cuoio (+3,0% la produzione) mentre si conferma la fase ripresa delle calzature (+1,6%). Nel fatturato si evidenzia un rallentamento nel calzaturiero (+0,7%) mentre cresce quello del pelli-cuoio (+3,1%). Gli ordinativi esteri crescono di più nel calzaturiero (+2,0%) rispetto al pelli-cuoio (+0,5%). Gli ordini interni sono invece molto più dinamici nel pelli-cuoio (+15,9% contro +1,2%). Si conferma la fase di recupero del settore dei minerali non metalliferi (+2,3% la produzione e +5,6% il fatturato tendenziali) variazioni al di sopra della media dei precedenti “secondi trimestri” calcolate a partire dal 2002.
Preoccupa l’andamento negativo degli ordinativi interni (-2,7%) ma soprattutto quelli esteri (-4,4%) che negli ultimi tre trimestri avevano registrato variazioni positive. Rallenta la produzione tendenziale del comparto alimentare (+0,7%) ed anche quella del fatturato risulta contenuta (+1,0%). Rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, decelerano gli ordinativi esteri, +3,2% mentre accelera la componente nazionale (+1,3%). Prosegue la crescita di legno-mobili: +2,7% la produzione e +2,3% il fatturato tendenziale; si conferma la battuta d’arresto degli ordinativi esteri (-6,2%) mentre prosegue la crescita, seppur a tassi non esaltanti, degli ordinativi interni (+1,0%).
Continua la fase espansiva della meccanica. La produzione cresce del 2,8%, quarta variazione positiva consecutiva. Stesse considerazioni valgono anche per il fatturato (+4,7%). Prosegue la spinta degli ordinativi esteri (+11,3%) mentre subiscono una battuta d’arresto quelli provenienti dal mercato interno (-0,7%). Tale spinta potrebbe ripercuotersi positivamente sull’andamento della produzione e del fatturato nei prossimi trimestri. Tornano a crescere i prezzi ex fabrica (+4,6%), segnalando forse il tentativo di recuperare gli aggravi di costo sostenuti nel recente passato.
Continua nel II trimestre 2006 la crescita di produzione e fatturato per produzione di metallo e fabbricazione di oggetti in metallo (rispettivamente +4,8% e +3,4% su base annua), con un ulteriore incremento degli ordinativi interni (+2,4%) e esterni (+0,6%). L’elettronica e mezzi di trasporto contribuisce alla complessiva ripresa dell’industria manifatturiera toscana: la produzione cresce infatti dell’8,0% ed il fatturato del 7,4%. Tali variazioni sono state determinate dalla buona evoluzione dei mezzi di trasporto (+8,0% la produzione tendenziale) e dall’elettronica (+7,3%).
Anche il fatturato cresce in modo consistente in entrambi i settori (mezzi di trasporto +10,6%, elettronica +5,5%). Recuperano gli ordinativi sia nella componente interna (+11,6%) che in quella estera (+7,4%).
Per il secondo trimestre consecutivo, infine, cresce la produzione del comparto della chimica, farmaceutica, gomma e plastica (+14,3%) frutto della performance della farmaceutica. Il fatturato complessivo prosegue nella sua crescita in atto da sette trimestri (+5,5%). Sulle prospettive produttive del macro-comparto getta qualche ombra l’andamento della domanda: gli ordinativi diminuiscono dell’8,9% (interni) e dell’8,7% (esteri).
Le aspettative
Le aspettative degli imprenditori relative all’andamento della produzione industriale nel periodo “estivo” (luglio-settembre 2006 rispetto al medesimo periodo del 2005), continuano ad indicare un miglioramento.
Infatti, un 21% di risposte prevede un aumento della produzione mentre un 14% prevede una diminuzione, per un saldo complessivo pari a +7 punti percentuali. Questo risultato risulta migliore rispetto alle previsioni formulate un anno fa che vedevano un saldo negativo di 8 punti fra “ottimisti” e “pessimisti”.
Migliorano, se confrontate con i rispettivi valori del III trimestre 2005, le aspettative imprenditoriali per il terzo trimestre 2006 valutate rispetto al trimestre precedente, relative a produzione, occupazione, domanda interna ed esterna.
Per quanto riguarda la produzione il saldo passa da –7 punti a +5: un valore fra l’altro superiore alla media dei saldi rilevati per il medesimo trimestre a partire dal 1997. Passa da negativo (-5) a positivo (+1) il saldo relativo alle aspettative occupazionali, mentre per quanto riguarda la domanda, si rileva un netto miglioramento sia gli ordinativi esteri (il saldo passa da -4 a +18), che per gli ordini interni (da -9 a +5).