"Oh, sto a New York ma amo Firenze. Tornerò a morirci".
Poche parole, dette a Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana, dalla giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci in occasione di un incontro. A rivelare quella che sembra assumere i controni di una profezia è lo stesso politico toscano in un articolo sull'edizione odierna del Corriere della Sera.
Per la Fallaci (autrice di capolavori come "Lettera a un bambino mai nato", "Penelope alla guerra", "Un uomo" e "Insciallah"), esequie in forma privata, forse già oggi, e niente camera ardente.
Firenze la saluta senza eccessi e con un cielo plumbeo che sembra volerla piangere per l'ultima volta.
E su La Stampa un inedito, alcuni brani dell'intervista rilasciata nel 2001 alla Annunziata e Rossella per il settimanale Panorama, brani poi non pubblicati per volere della stessa Fallaci.
"Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare un obbligo.
Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre". Oriana Fallaci