Secondo le prime stime dell’Apt di Firenze, gli arrivi nel capoluogo toscano e nella sua provincia sono cresciuti a giugno del 17,4%, e le presenze del +20,5.
E’ un risultato straordinario, che non trova riscontri nel passato e colloca Firenze in testa nelle dinamiche turistiche dell’ Italia. Nel mese di giugno le persone che hanno visitato Firenze e provincia sono state quasi 500 mila (esattamente 446.082) e le notti turistiche hanno quasi raggiunto quota 1.400.000 (sono state 1.382.463).
Da notare che è la prima volta, da alcuni anni a questa parte, che le presenze vanno meglio degli arrivi, questo dopo che lo sforzo della promozione turistica e della Provincia sono state indirizzate a migliorare la permanenza media, che aveva raggiunti livelli molto bassi.
“E’ un risultato splendido – afferma Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze – che ci ripaga dello sforzo enorme che in questi ultimi due anni stiamo compiendo per ridare nuova vitalità al nostro territorio e rilanciare il settore per noi strategico dell’intreccio cultura/turismo.” Il Direttore dell’Apt, Antonio Preiti, aggiunge: “E’ stato un giugno formidabile e abbiamo la sensazione che anche luglio abbia risposto oltre le migliori previsioni.
La nostra strategia multilivello (proporre insieme le motivazioni al viaggio, come il Genio Fiorentino; la convenienza, con i bambini sotto i 12 anni gratis; l’utilizzo delle nuove tecnologie con la prenotabilità gratuita di ogni struttura sul nostro sito e il comunicare il messaggio di una città viva con le sue infinite risorse) si sta rivelando vincente”.
“La strada è ancora ardua – aggiunge Giovanna Folonari, assessore al turismo e alla cultura – per rifare di Firenze una grande capitale del turismo mondiale.
Ma credo che la strada sia quella giusta. All’eccellenza dell’arte, dobbiamo aggiungere l’eccellenza nei servizi, la gentilezza e il garbo “industrializzati” e saremo i più grandi per molto tempo”.
Il primato di Firenze in Italia deriva dalla comparazione della sua crescita in questi primi mesi del 2006 con le altre città, come Roma e Venezia, che si sono fermate sotto la soglia del 10 %. Da notare che tradizionalmente il gran caldo anticipato (come è accaduto nel 2006) penalizza le grandi città d’arte, ma non è stato così per Firenze che ha visto sia alte temperature già a giugno, ma anche un flusso crescenti di visitatori.
Si conferma la tendenza positiva per l’agriturismo italiano.
A ribadirlo è AgrieTour (17-19 novembre 2006 – Centro Promozioni e Servizi di Arezzo) l’unico salone nazionale interamente ed esclusivamente dedicato all’agriturismo, che ha elaborato i dati di previsione forniti dalle associazioni di categoria all’inizio della stagione in corso. L’agriturismo torna così a correre dopo la pausa di riflessione degli ultimi anni, riposizionandosi fra le mete preferite dei vacanzieri d’Italia. Secondo le elaborazioni di AgrieTour la stagione estiva 2006 farà segnare alle quattordicimila aziende agrituristiche del nostro Paese un +10 per cento di presenze rispetto al 2005.
Un trend in sviluppo che, se confermato, significherà oltre 13milioni di presenze per il 2006.
Buone le previsioni provenienti dal mercato internazionale. Secondo un sondaggio a campione condotto tra gli operatori e i buyers stranieri presenti alla borsa specializzata dell’ultima edizione di AgrieTour, anche la domanda estera è in netta ripresa. Cresce l’attrazione per la vacanza rurale da parte del turista europeo che, oltre a confermare l’interesse per le mete tradizionali dell’Italia Centrale, Toscana (57,9 per cento del totale dei viaggi con destinazione l’agriturismo) e Umbria in testa, si rivela sempre più alla ricerca di nuovi territori da scoprire.
Tra le preferenze espresse dai tour operator di AgrieTour si evidenzia la Sicilia (che fa registrare nella stagione in corso un balzo del 20 per cento rispetto al 7,4 del 2005) seguita da Sardegna, Puglia e Abruzzo.
A richiedere l’agriturismo non solo i mercati tradizionali provenienti dai Paesi europei. Secondo gli operatori di AgrieTour, risulta in aumento la domanda americana che richiede soprattutto aziende limitrofe alle grandi città d’arte italiane. Novità arrivano anche da Giappone, Australia e Gran Bretagna considerati i mercati emergenti per l’agriturismo italiano, alla ricerca di itinerari culturali e di attività in campagna.
Fra i motivi della ripresa dell’incoming gli abbinamenti agriturismo-enogastronomia, agriturismo-città d’arte, agriturismo-attività rurali. Tra queste, corsi di cucina, animazioni e fattorie didattiche (444 aziende attive tra city farms e fattorie didattiche concentrate soprattutto nel Nord Italia ma in aumento anche al Centro al Sud con Lazio, Abruzzo, Toscana e Calabria in pole position). Ma anche equitazione (20 per cento delle aziende agrituristiche italiane), escursioni nei parchi e nelle aree protette (772 in Italia) e sport.