Medsun 2006 per una abbronzatura consapevole

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2006 16:04
Medsun 2006 per una abbronzatura consapevole

Giovedì 3 agosto 2006- Fino a metà agosto è attivo MEDSUN 2006 il servizio messo a punto all’interno del progetto GSE-PROMOTE dell’Agenzia Spaziale Europea al quale ARPAT, con il settore tecnico Promozione e Produzione delle Attività e dei Servizi, partecipa per il secondo anno consecutivo garantendo il supporto tecnico scientifico.
Finalità del progetto europeo GSEPROMOTE è implementare e rendere fruibile un sistema operativo affidabile e di immediato utilizzo a supporto delle decisioni in tema di politiche dell’atmosfera riguardo l’ozono atmosferico, l’esposizione ai raggi UV, la qualità dell’aria e i cambiamenti climatici basato su dati satellitari.
Per tutta la durata del servizio, inoltre, in ogni momento l’utente potrà interrogare il sistema via SMS e ricevere gratuitamente un messaggio con i tempi sicuri di esposizione in qualsiasi località della costa delle province di Pisa e Livorno.
Il servizio SMS, in fase sperimentale lo scorso anno, è adesso completamente fruibile a tutti coloro che si registrano sul sito.
Sul sito web sono anche disponibili mappe a colori che indicano l’intensità della radiazione UV sul territorio e grafici a colori che indicano come l’intensità è variata nell’arco della giornata per le principali località.

Il tutto è aggiornato in tempo reale, grazie a dati satellitari ricevuti ed elaborati ogni 15 minuti direttamente presso la sede di Flyby srl, a Livorno.
La positiva esperienza dello scorso anno, che ha visto circa 3500 utenti usare il sito MEDSUN nel solo mese di agosto, ha confermato l’efficacia di una informazione ambientale corretta e facilmente fruibile e ha permesso di intraprendere anche per tutta l’estate 2006 una campagna informativa riguardo i rischi di una non corretta esposizione al sole.
In particolare il supporto dell’Associazione Contro il Melanoma e la collaborazione del Comune di Pisa, la Lega per la Lotta contro i Tumori e gli stabilimenti balneari della costa pisana e livornese ha permesso di lanciare una campagna informativa mirata alla prevenzione dell’insorgenza del melanoma.

I raggi UV: la fotoprotezione
Sono molti gli effetti cutanei dei raggi UV, alcuni positivi, come la sintesi della vitamina D (UVB), molti altri negativi, come fotodermatiti di vario tipo fra gli effetti acuti, o invecchiamento della pelle e induzione di tumori cutanei fra gli effetti a lungo termine.
Ad oggi è ormai un dato scientifico la correlazione tra elevata esposizione al sole e insorgenza di patologie tumorali della pelle.
Per non parlare dell’esposizione infantile ai raggi UV, questione primaria di salute pubblica, non soltanto perché la sovraesposizione durante l’infanzia incrementa il rischio di cancro della pelle in età adulta, ma anche perché può aumentare il rischio di danno alla retina nell’infanzia e di cataratta negli adulti e può portare a inibizioni della risposta del sistema immunitario.


Fra gli effetti acuti, quello volontariamente ricercato è il cambiamento di pigmentazione cutanea, cioè l’abbronzatura, ma abbronzarsi in alcuni paesi è considerato un comportamento ad alto rischio.
É possibile controllare l’esposizione al sole conoscendo sia l’intensità dei raggi UV che ci arrivano addosso in ogni momento, sia i possibili fattori individuali che ne influenzano le conseguenze negative per la pelle (fototipo, dermatosi da fotosensibilizzazione o aggravate dalla luce, da farmaci o cosmetici e altri fattori di rischio per tumori cutanei), così come è utile conoscere il rischio associato alla condizione in cui ci troviamo e come evitarlo.
I fattori “macroscopici” e direttamente osservabili da chiunque che maggiormente influenzano la quantità di raggi UV a cui siamo sottoposti, sono essenzialmente la copertura nuvolosa, l’altitudine a cui ci troviamo (un aumento approssimativo del 6% ogni 1000 metri di altezza), l’ambiente che ci circonda (la riflessione dei raggi solari, detta tecnicamente albedo, varia in funzione dei materiali e della loro geometria, per esempio la neve riflette fino all’80% dei raggi UV che arrivano alla superficie) e l’ora in cui ci espone al sole (il 60% degli UV “cade” tra le 10 e le 14 di ogni giorno).
Come quantificare oggettivamente “quanti raggi UV” cadono alla superficie con un indice semplice tenendo conto della qualità (la lunghezza d’onda) degli stessi per poi, in base alle caratteristiche personali, mettere in atto gli opportuni accorgimenti e protezioni?
L’Indice UV (UVI) descrive “quanta radiazione solare” di tipo UV cade sulla superficie tenendo conto anche del potere di “creare danni” alla nostra pelle, a seconda di quanto questa è sensibile alle varie lunghezze d’onda.
L’indice UV parte dal valore 0 a salire: più alto è l’indice, più elevata è la possibilità che la radiazione solare crei danni alla pelle e agli occhi e conseguentemente minore è il tempo limite di esposizione in sicurezza.
È ancora esperienza comune che a parità di esposizione al sole si scottino più facilmente le persone di carnagione chiara che individui con carnagione scura: il rischio dipende dalle caratteristiche genetiche del singolo che si esplicano nelle varie tipologie di pelle, colore degli occhi e dei capelli.


Diventa quindi essenziale poter conoscere il tempo limite per esporsi in sicurezza al sole in rapporto all’Indice UV, alle proprie caratteristiche personali e all’eventuale crema protettiva utilizzata.
Va considerato, inoltre, che l’esposizione saltuaria e intermittente ai raggi solari è ugualmente ed anche più dannosa per la nostra pelle, poiché rende difficile riparare i danni provocati dai raggi UV.
É importante pertanto che l'esposizione sia graduale e personalizzata a seconda del tipo di pelle ed risulta essenziale evitare di esporsi al sole nelle ore della giornata in cui l'indice UV supera il valore di 7, per preservare le difese della nostra pelle e prevenire il suo invecchiamento precoce.
Anche il melanoma può essere guarito se diagnosticato in fase precoce, mentre la malattia in fase avanzata è difficilmente guaribile.
Questo rende molto importanti le campagne di prevenzione e di informazione su questa malattia.

d.p.

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