Una donna su 5 dopo il periodo la maternità perde il proprio posto di lavoro. E’ questo un dato allarmante che emerge dalla ricerca sui Tempi di vita e di lavoro “Progetto Viola” promosso dalla Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Firenze.
La ricerca ha evidenziato come, sul territorio fiorentino, all’arrivo di un figlio si accompagna un tasso di uscita del 19,2%. “Su 100 donne occupate all’inizio della gravidanza – ha illustrato la dottoressa Francesca Ricci di Eurema, una delle ricercatrici del Progetto Viola – un anno dopo la nascita del figlio, più di 19 hanno abbandonato il loro lavoro.
E’ un dato in linea con gli ultimi dati Istat a livello nazionale che parlano di un tasso d’abbandono di poco superiore al 20% ma si pensava che in Provincia di Firenze il dato fosse migliore”. Nella fascia di età 30-45 anni (presa a campione per la ricerca con 500 interviste), la quota di occupate risulta significativa: l’80,2% delle intervistate ha dichiarato di essere occupata. Fra le donne fuori dal mercato, il nucleo più consistente è rappresentato da casalinghe che pesano, sul totale del campione, per il 12%.
Le donne in cerca di lavoro, che raggruppano le disoccupate alla ricerca di un nuovo lavoro e le donne in cerca di prima occupazione, rappresentano il 4,6% del totale. “Il progetto Viola è la conclusione ed il frutto di un lungo ed approfondito lavoro, elaborato dalla Commissione Pari Opportunità – ha sottolineato la Presidente Loretta Lazzeri – e col quale si completa il quadro emerso dalla pubblicazione della prima ricerca qualitativa dal titolo: Intrappolate nella precarietà? Madri con lavori deboli nel territorio provinciale di Firenze e che è stata realizzata dall’Irpet.
I dati che emergono da questa seconda ricerca fanno riflettere e spingono tute le componenti della Commissione a lavorare per migliorare i tempi di vita e di lavoro delle donne in Provincia”.
Tornando ai tempi di vita e di lavoro si evidenzia come le donne con un’istruzione medio–elevata (diploma o laurea) riescono ad essere maggiormente integrate nel mondo del lavoro, utilizzano maggiormente i servizi (come gli asili nido) e più difficilmente abbandonano il lavoro. Le donne con un’istruzione medio–bassa (elementari e medie inferiori) hanno una maggiore propensione ad abbandonare il lavoro.
La ricerca ha anche analizzato il punto di vista delle aziende che, a fronte di una sempre maggiore disponibilità di orario (il 68,8% degli intervistati nelle aziende della Provincia di Firenze ritiene molto importante la disponibilità di orario dei propri dipendenti e il 21,3% la ritiene abbastanza importante) mostrano di non conoscere la legge 53/2000 che punta a favorire la conciliazione fra famiglia e lavoro.
Sebbene le aziende che hanno composto il campione della ricerca appartengono a settori di attività economica che si caratterizzano per un elevato tasso di femminilizzazione la conoscenza degli strumenti di conciliazione e della normativa di riferimento è decisamente contenuta: solo il 14,4% delle aziende intervistate conosce la legge.
Sarà presentato dopo la pausa estiva il “Bilancio di Genere” della Provincia di Firenze: nuovo strumento amministrativo che sarà illustrato alla presenza del Ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini.
Lo ha ricordato oggi il Presidente della Provincia, Matteo Renzi, intervenendo alla presentazione di “Progetto Viola”, ricerca sui tempi di vita e di lavoro promosso dalla Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Firenze.
Il “Bilancio di Genere”, di cui la Provincia di Firenze ha concluso la redazione, è uno strumento innovativo di governo, utile per poter realizzare il principio delle pari opportunità all'interno di una comunità, prendendo in considerazione l’impatto sui cittadini delle politiche dell’ente pubblico, consentendo quindi di ridisegnare la spesa pubblica secondo criteri di promozione delle pari opportunità uomo-donna.
A questo concetto si è riallacciato il Presidente della Provincia intervenendo oggi nel corso dell’incontro di presentazione dei dati del “Progetto Viola”.
“Quando si parla di tempi di vita e di lavoro, occorre un vero e proprio stacco culturale.
Spesso – ha aggiunto Matteo Renzi - l’intervento legislativo non basta, ma bisogna coinvolgere l’organizzazione delle aziende e delle città. Anche in Provincia di Firenze siamo convinti che riusciremo a dare “quel di più” se saremo in grado di battere strade nuove”.
“Sulla capacità di dare risposte su questo terreno – ha proseguito Renzi - si gioca la credibilità dell’intero Sistema Paese. Non si può continuare a dire che i modelli scandinavi sono difficili da raggiungere.
Credo invece che anche da noi sia possibile individuare strumenti e meccanismi virtuosi”.
Nella parte conclusiva del suo intervento, il Presidente della Provincia ha ricordato che all’inizio del 2007 inizieranno i lavori per la realizzazione di un’opera che in qualche modo è rappresentativa del grado di attenzione che l’Amministrazione provinciale ha posto ai tempi di vita e del lavoro: l’asilo nido che sarà creato all’interno di Palazzo Medici Riccardi.