Firenze, 2 maggio 2006- La Toscana, è tornata da Euroflora con molti premi. Nel giorno della inaugurazione, la nostra regione, che del settore è una delle principali nel panorama nazionale, si è aggiudicata il premio d’onore per la partecipazione collettiva e, attraverso i suoi produttori, tra i quali anche molti associati Cia, ha vinto la medaglia d’oro in ben undici dei vari concorsi tecnici. Un risultato estremamente importante data la concorrenza mondiale e il valore della giuria, composta da esperti internazionali.
«E’ una conferma ulteriore della professionalità dei nostri floricoltori - dichiara Alessandro Del Carlo della Cia Toscana - che, sebbene in condizioni difficili per la carenza di ricerca e innovazione, continuano a produrre ad altissimo livello risultando sempre più competitivi sul piano della qualità».
«C’è anche una ripresa del mercato nei primi mesi del 2006 - prosegue Del Carlo - questo è sicuramente un buon segnale, anche se restano per intero tutti i problemi del settore da noi più volte denunciati, di alti costi di produzione, stagnazione dei prezzi alla produzione, inadeguatezza dei sistemi di commercializzazione e di politiche della promozione».
Il settore, seppure registrando una crescita negli ultimi mesi, deve fare i conti con una concorrenza internazionale di non poco conto.
Le importazioni sono cresciute nel 2006 del 1,7%. In particolare i principali paesi concorrenti sono l’Olanda, il Sud America e il Sud Est Asiatico. A tal proposito, insiste Del Carlo della Cia Toscana, una strada da percorrere può essere quella del cosiddetto “marketing differenziato”, cioè quello di puntare, sulla valorizzazione del prodotto legato al territorio. Secondo la Cia occorre guardare al Distretto floricolo locale come ad una sorta di “cabina di regia” dove si fa sinergia fra ricerca, produzione, commerciale, promozione, servizi e comunicazione.
A Genova è stata presente una parte consistente di un comparto che conta oltre 3.600 aziende per il 20% della produzione agricola della regione con un giro d’affari stimabile, per il solo vivaismo, intorno ai 380 milioni di euro all’anno.
Le aziende sono concentrate in misura maggiore in provincia di Pistoia (49% delle aziende toscane), Lucca (19,5%) e Arezzo (11,8%).
Dell’intera superficie florovivaistica utilizzata in Toscana il 77% è destinato alla produzione di prodotti vivaistici (essenzialmente piante) e il 13% al settore floricolo (fiori e fronde recise). Il restante 10% riguarda la produzione di piante fiorite da appartamento e materiale di propagazione (come i semi o le piante da innesto).