Firenze, 15 febbraio 2006. Il consiglio regionale della Toscana ha approvato, oggi, un ordine del giorno a sostegno all'utilizzo della pillola Ru486 e di condanna per le parole del ministro della Salute Francesco Storace, che giorni fa aveva definito la Toscana regione "regina dell'aborto" annunciando un intervento per bloccare l’utilizzo della pillola abortiva.
A tal proposito Antonio Bacchi, coordinatore regionale della Rosa nel Pugno, e Matteo Mecacci, membro della direzione nazionale della Rosa nel Pugno, hanno dichiarato.
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Solo dalla Rosa nel Pugno è venuta un’iniziativa immediata e senza incertezze, con il lancio di un appello pubblico a sostegno della libertà di scelta delle donne e dei medici, “Storace, giù le mani dalle donne e dai medici toscani”, sottoscritto immediatamente da oltre 40 medici e 400 cittadini.
Al ministro, che aveva minacciato un intervento per bloccare l’uso della pillola Ru486, per ora una risposta viene dal Consiglio Regionale. Si tratta di un fatto importante ma insufficiente; occorre infatti che questo tema, e piu’ in generale la tutela dei diritti civili, a partire dal riconoscimento dei PACS e della liberta’ di ricerca scientifica, diventi una priorita’ anche nella politica del’Unione a livello nazionale.
Anche alla luce di decisioni a dir poco discutibili come quella della Margherita di candidare Paola Binetti, presidente del comitato ‘Scienza e vita’ e molto vicina alle posizioni di Storace nella campagna referendaria, una presa di posizione da parte dei leader dell’Unione appare quanto mai urgente.>>