2 febbraio 2006 - “Il polo estrattivo ha la funzione di soddisfare il fabbisogno ordinario di inerti”. Così il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani e il vice-sindaco e Assessore all’Urbanistica Elena Papi rispondono alle notizie riportate dalla stampa sulla cava in Val Marina. Un comunicato del “Coordinamento contro il polo estrattivo” è apparso infatti nei giorni scorsi sugli organi di stampa locale affermando che la società “Autostrade per l’Italia” non avrebbe usufruito, per i lavori di raddoppio dell’A1, delle cave del “polo estrattivo”.
Il comunicato si concludeva con una domanda “A cosa serve una megacava in Val Marina?”. L’Ammistrazione Comunale di Calenzano ha deciso quindi di rispondere alle domande sollevate.
“Precisiamo prima di tutto – spiega il sindaco Carovani – che “Autostrade per l’Italia spa” non ha bisogno del polo estrattivo in quanto recupera per gli interventi di rilevato e per le massicciate i materiali che derivano dalle gallerie”.
“Avrebbe invece bisogno di materiale abbastanza puro, ad alto contenuto di calcare, per i calcestruzzi.
A loro dire il materiale che si estrae nelle nostre cave non è idoneo a garantire i requisiti previsti oggi dalla normativa. Tale affermazione è naturalmente contestata dai nostri cavatori, che asseriscono di essere in grado di rispondere a tali requisiti di qualità con i materiali estratti sul versante della Calvana”.
“Il polo estrattivo non è finalizzato alla fornitura di materiali per le grandi opere, come i lavori di raddoppio dell’A1– aggiunge il vice-sindaco Elena Papi – ma è rivolto all’approvvigionamento di inerti per il mercato ordinario che nel nostro bacino risulta fortemente deficitario”.
“Le imprese sono costrette infatti ad importare tali materiali dalla valle del Serchio, dal Valdarno aretino o addirittura dalle Apuane, da oltre Appennino e dall'alto Lazio, con notevole aggravio di costi economici ed ambientali per il trasporto che incidono poi sui costi dell'edilizia e contribuiscono ed innalzare i livelli di inquinamento”.
Anche per questi motivi il Piano Regionale per le Attività Estrattive (PRAER), approvato nel 1995, ha avviato un percorso di riequilibrio delle forniture con lo scopo di garantire l'autosufficienza per ogni bacino e su scala regionale.
“Il polo estrattivo – continua la Papi – serve a riequilibrare l'approvvigionamento ordinario nel bacino della provincia di Firenze.
Il Piano Regionale fornisce indicazioni precise anche in termini quantitativi per l'estrazione dei materiali inerti, da cui risulta che l'apporto che potrà provenire dal polo della Cassiana non colmerà comunque il deficit di approvvigionamento molto più consistente”.