Firenze, 17 Settembre 2005- Domani, domenica 18 settembre, riapre la stagione venatoria, anche se in realtà si è già sparato per tutto agosto (agli ungulati) e ai primi di settembre (per la preapertura).
I 120.000 cacciatori toscani potranno quindi riprendere la loro attività. La Regione, sulla base della lettura (a campione) dei tesserini su cui i cacciatori segnano gli abbattimenti, ad indica un numero di oltre 1,5 milioni di animali uccisi per stagione. Si tratta di un numero sicuramente di molto inferiore alla realtà: ad esso occorre infatti sommare gli animali illecitamente non segnati (perché non risulti superato il carniere massimo giornaliero o stagionale consentito), gli abbattimenti di specie protette o effettuati in zone o periodi di divieto, ed ancora la grande quantità di animali feriti e non recuperati, destinati a morire dopo una lunga agonia.
Un inchino rituale "per dire basta allo sterminio degli animali".
Una manifestazione di pacifismo "contro la violenza e le doppiette dei cacciatori". Il popolo animalista e ambientalista ha scelto Firenze per dire no alla caccia, nel giorno immediatamente precedente l'apertura della stagione venatoria 2005/2006.
Piazza della Signoria è stata la sede della grande manifestazione nazionale organizzata dalla "Lega anticaccia" (Lac).
La manifestazione, iniziata questa mattina alle 10.30 in piazza della Signoria con il corteo di attivisti, è stato aperto da un "Saimboilbae", una forma rituale di protesta non violenta di origine coreana che consiste nell' effettuare ogni tre passi un inchino.
Si tratta di un'antica pratica buddista che rappresenta un simbolico abbraccio alla madre terra in pericolo. Il primo febbraio 2004, in molte città di tutto il mondo, venne organizzato un Saimboilbae per ricordare la battaglia contro la bonifica di Saemangeum, l' immensa palude sudcoreana che ospita rarissime specie di uccelli. "L'Italia - hanno sottolineato Carlo Consiglio, presidente Lac, Roberto Piana, segretario Lac ed Eilio Salemme - è lo stato dell'Unione europea con la più alta densità di cacciatori per chilometro quadrato, seguito dalla Danimarca, mentre l'Olanda è la nazione con il minor numero di fucili da caccia.
L'attività venatoria ha ormai ridotto ai minimi termini specie stanziali autoctone, come la lepre italica e la starna, soppiantate da massicce immissioni di animali d'allevamento "pronta caccia", per soddisfare una pressione venatoria che gli ecosistemi italiani non sono in grado di reggere". Erano presenti inoltre alla manifestazione anche Luca Ragazzo capogruppo dei Verdi della Provincia di Firenze e Maurizio Giulianelli dell'associazione nazionale vittime della caccia.
All'iniziativa hanno aderito anche il capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi e il consigliere Domenico Valentino.
"Questa manifestazione - hanno sottolineato i due esponenti dei Verdi - ha un valore specifico, ma prospetta nel contempo una nuova civiltà che guarda ad un rapporto stretto con la natura, senza alcuna contraddizione col pacifismo politico perché la cultura che ispira è la stessa: se distruggi un bosco distruggi un pezzo di te, se uccidi un animale impoverisci l'universo, se uccidi un nemico, uccidi anche un po' di te stesso. Non sfugge in questa posizione il collegamento ideale col meglio della cultura cattolica e delle nuove spiritualità".