POGGIO A CAIANO - Nascerà nella Villa di Poggio a Caiano, emblema e modello dell’architettura medicea, il primo museo italiano dedicato alla natura morta.
Le circa duecento opere esposte nel nuovo museo, che sarà ospitato nelle sale al secondo piano della villa di Poggio, saranno selezionate dal complesso eccezionale di 800 dipinti (tele e tavole ad olio con numerose tempere ed acquarelli), raffiguranti nature morte o documentazione naturalistica, patrimonio del Polo Museale fiorentino (in particolare della Galleria Palatina, degli Uffizi e della stessa Villa di Poggio).
Si tratta della straordinaria testimonianza dell’appassionata committenza dei Medici e, in minor parte dei Lorena, in una fase storica che va dal XVI al XVIII secolo. Altre cento opere verranno destinate allo studio e alla ricerca: il nuovo museo sarà infatti anche un punto di riferimento per gli studi sulla natura morta e sulle opere di documentazione scientifica. Il primo nucleo del museo, la cui apertura al pubblico è prevista per l’ottobre 2006, è di fatto già in esposizione: si tratta del celebre gruppo di dipinti di Bartolomeo Bimbi, raffiguranti campionari di agrumi, di uve e di frutti della Toscana, realizzato per Cosimo III.
Il soprintendente Paolucci e il sindaco Gelli, alla presenza del presidente Logli, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa dove si specificano modalità di realizzazione e di finanziamento della struttura museale che avrà un costo complessivo di 1 milione e 200 mila euro (900 mila a carico del Polo museale e 300 mila messi a disposizione dal Comune). Non solo. L’intesa di stamani prevede un intervento complessivo di risistemazione dell’area medicea nel centro di Poggio a Caiano: verrà restaurata la Sala della Giostra della Palazzina reale (ospiterà le sedute del consiglio comunale e attività pubbliche) con un impegno di circa 450 mila euro, mentre si metterà mano anche al completamento del recupero delle Scuderie Medicee.
La Provincia di Prato contribuirà con un intervento di oltre 600 mila euro a favore del Comune di Poggio a Caiano.
Ma torniamo al museo. Tra i pittori presenti nelle collezioni fiorentine troviamo - tra gli altri - Willem van Aelst, Bartolomeo Bimbi, Felice Boselli, Jan Brueghel, Margherita Caffi, Nicola Casissa, Giacomo Fardella, Giovanna Garzoni, Jacopo e Bartolomeo Ligozzi, Gaspare Lopez, Cristoforo Munari, Filippo Napoletano, Giuseppe Recco, Rachel Ruysch, Andrea Scacciati, Franz Werner Tamm.
Nel nuovo museo si potranno ammirare vere e proprie nature morte, fiori, ambienti naturali, frutti, oggetti in posa, animali vivi o morti (cacciagione, pesci), arredi ed utensili che alludono a varie attività dell’uomo (cucine, strumenti musicali, etc.). L’allestimento, in 16 sale, seguirà un percorso cronologico. I dipinti saranno collegati con i componenti della famiglia Medici che li scelsero o li commissionarono per le proprie raccolte, nonché con i luoghi per i quali furono ideati o ai quali furono destinate dai collezionisti (la stessa villa di Poggio a Caiano, e quindi Petraia, Castello, Topaia, Ambrogiana, Poggio Imperiale).
Verrà naturalmente privilegiato lo stretto legame che unisce il collezionismo mediceo agli interessi scientifici. Non va dimenticato che le specie botaniche e zoologiche raffigurate nei dipinti sono fonte di infinite informazioni sulla vita quotidiana, e hanno interesse in relazione alla biodiversità e alla scomparsa di molte specie e varietà di fiori e di frutti.
La nascita del nuovo Museo è stata promossa dal Polo Museale Fiorentino. Il progetto scientifico è curato da Marco Chiarini (già direttore della Galleria Palatina e specialista degli studi sulla natura morta) e da Stefano Casciu (vicedirettore della Galleria Palatina), in collaborazione con Isabella Lapi Ballerini (direttrice della Villa medicea di Poggio a Caiano).
Per gli aspetti legati alla storia della botanica e della scienza in epoca medicea è stata attivata una collaborazione con l’Università di Firenze.
Al progetto lavorano Chiara Nepi, responsabile della Sezione di Botanica del Museo di Storia Naturale e Maria Adele Signorini, ricercatore del Dipartimento di Biologia Vegetale.