firenze- Nelle sue stanze nacque e morì Lorenzo de’ Medici. Residenza signorile fortificata nel ‘300, fu ristrutturata da Michelozzo su ordine di Cosimo il Vecchio, fu sede dell’Accademia Platonica di Marsilio Ficino ed ospitò tra gli altri Angelo Poliziano, Pico della Mirandola, Donatello, Brunelleschi, Alberti e Michelangelo. E’ la Villa medicea di Careggi, simbolo del prestigio e del potere della famiglia Medici: due volte incendiata, prima da parte dei seguaci di Savonarola, poi dagli Arrabbiati repubblicani.
Questo gioiello architettonico, bene culturale di primaria importanza, passò dai Medici ai Lorena, fu poi proprietà della famiglia Sloane (che apportò importanti modifiche alla struttura dandole l’aspetto attuale) e passa ora alla Regione, che ne farà un museo.
L’atto ufficiale di acquisto della Villa, in precedenza proprietà dell’Azienda ospedaliera di Careggi (che vi aveva posto i suoi uffici) risale al 9 settembre scorso. La Regione ha destinato circa 15 milioni e 250 mila euro all’investimento, divenendo proprietaria esclusiva dell’immobile e del parco circostante.
“Si tratta dell’acquisto più importante mai fatto dalla Regione dal punto di vista storico e artistico – spiega l’assesore regionale alla cultura, Mariella Zoppi – Il valore di questo bene è enorme, ed in questo modo potrà essere recuperato, trasformato in museo e restituito alla collettività, in accordo con i programmi che saranno valutati insieme alla Soprintendenza”.
La Villa medicea è stata messa in vendita a seguito della recente riorganizzazione dell’Azienda ospedaliera di Careggi.
L’intervento della Regione è stato necessario per scongiurare il rischio di un acquisto da parte di privati.
“Anche il Ministero era interessato alle sorti della Villa – dice l’assessore al bilancio, Marco Montemagni – ma aveva difficoltà di acquisto e così la Regione si è assunta questo compito, pur di mantenere in proprietà pubblica un bene di così grande importanza”.
Quella di Careggi è una tra le più ricche e prestigiose ville medicee. Situata lungo la strada che collegava anticamente Firenze al Mugello, ha una mole imponente (3.250 mq).
Oltre ad un corpo centrale, articolato su quattro piani, comprende un’ampia limonaia, cortili, loggiati, una cappella privata, uno scalone monumentale, altri edifici adiacenti ed un parco ben delimitato. Delle undici ville medicee costruite nell’area fiorentina, poche possono vantare un ruolo così importante nella storia della famiglia Medici ed un ruolo così centrale nella storia della cultura fiorentina. Alcuni ambienti di grande pregio, tra cui spiccano una “grotticina” finemente decorata ricavata nelle antiche cantine ed una loggetta ornata da colonnine ioniche e raffigurazioni grottesche, al primo piano, svelano evidenti funzioni di rappresentanza.
E’ già iniziato lo sgombero dei locali da parte degli uffici della Azienda ospedaliera. Entro il 2006 la villa sarà libera ed allora inizieranno i lavori di restauro. Nel frattempo l’Università di Firenze ha condotto un approfondito lavoro di rilievo e di rappresentazione architettonica, coordinato dalla professoressa Emma Mandelli.
La Regione, oltre a finanziare il recupero e la tutela del patrimonio culturale della Toscana, ha scelto anche di impegnarsi in prima persona della gestione e nelle difesa dei propri beni artistici ed architettonici.
Da anni possiede e gestisce il museo di ‘Casa Siviero’ (ricavato nell’abitazione dell’ex ministro Rodolfo Siviero, che recuperò importanti oggetti d’arte trafugati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale) ed inoltre l’intervento della Regione, che nel gennaio scorso acquistò all’asta la villa romana di Giannutri, residenza dell’imperatrice Agrippina, è stato decisivo per spingere il Ministero dell’Ambiente ad esercitare il diritto di prelazione sul sito e garantire, così, la proprietà pubblica dell’area archeologica.
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