Va in soffitta la vecchia legge regionale quadro sull'assistenza sociale n.77 del 1997 sostituita dai nuovi principi generali in materia di welfare introdotti dalla L.R. 41/2005. Le novità sono rappresentate dal diritto all'assistenza sociale riconosciuto anche agli immigrati non regolari, minori, donne in gravidanza di qualsiasi nazionalità e atutti coloro che sitrovano sul territorio regionale. E' una legge che parla di diritti sociali, per cittadini e non, e della loro centralità. L'obiettivo principale è quello di mantenere una flessibilità normativa, senza irrigidire le formule organizzative attualmente in essere come le società della salute, in fase di sperimentazione.
Diritti e interventi sociali dunque come parte integrante del diritto di cittadinanza, concetto questo che si allarga includendo ache persone che cittadini italiani non lo diventeranno mai.
Per quanto riguarda l'impianto economico della legge, viene affermato il principio della partecipazione dell'utente al costo delle prestazioni sulla base dell'indice ISEE. Resta centrale il ruolo dei comuni per la costruzione della rete locale di interventi socio-assistenziali.
Altro elemento innovativo è l'introduzione sperimentale di forme di sussidio economico per le famiglie, come il sostegno per coloro che sono costretti a ritirarsi dal lavoro per seguire un familiare anziano o disabile.
Inoltre si prevede di estendere il reddito di cittadinanza per ora sperimentato solo nel comune di Massa.