Il Comune di Bagno a Ripoli organizza l’incontro pubblico Legge Finanziaria e Bilancio Comunale: come sopravvivere alla Finanziaria continuando a sviluppare il territorio, che si svolgerà presso la Sala Consiliare, nel Palazzo Comunale, in Piazza della Vittoria 1, a Bagno a Ripoli/Capoluogo, lunedì 17 gennaio 2005, alle ore 21.30. Saranno presenti l’on. Michele Ventura, il Sindaco Luciano Bartolini e gli Assessori Comunali. Sono invitati a partecipare i cittadini e le forze politiche, sociali ed economiche.
“Non chiediamo più soldi – ha dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini -, ma certezze per i nostri bilanci ed un vero federalismo, che sia anche solidale.
Da decenni i nostri Comuni presentano bilanci in pareggio, mentre il Governo nazionale non può dire la stessa cosa. Inoltre, l’ultima Finanziaria crea insicurezza nei ceti sociali più deboli, e blocca la spesa. E questa è veramente un’assurdità, poiché, così facendo, si ferma lo sviluppo. Ricordo fra l’altro come, negli ultimi mesi, il Consiglio Comunale si sia già espresso pubblicamente più di una volta su questi temi con alcuni ordini del giorno. Tuttavia, per parte nostra, con il bilancio che ci apprestiamo ad approvare per il 2005 – ha concluso Bartolini –, intendiamo dare di più a chi ha di meno e meno a chi ha di più, salvaguardando la spesa sociale, soprattutto per gli anziani, e quella per i servizi all’infanzia, compresa la qualità della mensa scolastica, ma, per far ciò, saremo obbligati a ritoccare le tariffe: un intervento che non avremmo mai voluto mettere in atto, ma al quale ci costringono le disposizioni finanziarie del Governo”.
“Il bilancio che presenteremo al Consiglio Comunale il prossimo 21 gennaio è un buon bilancio, viste anche le minori entrate e le penalizzazioni della Finanziaria, non ultima quella del patto di stabilità – ha aggiunto l’Assessore alle Politiche Finanziarie Antonio De Donno -.
Già a settembre avevamo detto pubblicamente che quest’anno alle nostre casse sarebbero mancati circa 1.700.000 € rispetto al 2004, con una contrazione del 10% nei pagamenti: oggi possiamo dire che siamo andati oltre. Infatti la minore entrata è di 1.800.000 €. E avremo maggiori costi: nuovi mutui, il rinnovo del contratto dei dipendenti, l’aumento delle tariffe di utenze e servizi esternalizzati. La situazione è paradossale: meno entrate e più spese, mentre dovrebbe essere il contrario.
Tuttavia, elaborando il bilancio 2005, abbiamo cercato di salvaguardare le fasce più deboli e la spesa sociale. In generale, si può dire che la Finanziaria spinge l’Italia al calo della competitività infrastrutturale rispetto all’Europa, che negli ultimi anni ha invece puntato molto sulla capacità di investimento dei livelli decentrati di governo. Il problema purtroppo non nasce oggi: la strategia di indebolimento della capacità di erogare servizi da parte degli enti locali è iniziata tre anni fa con Tremonti ed è proseguita con Siniscalco.
Gli enti locali erogano direttamente ai cittadini circa il 70% delle prestazioni del welfare. Per ottenere il risultato che il governo si prefigge ci sono due strade: un’assunzione politica di responsabilità della riduzione del perimetro del welfare attraverso una riforma organica; ma si tratta di una scelta impopolare, oppure, ed è ciò che il governo fa, si mettono le forbici in mano ad altri, gli enti locali appunto, facendo sembrare loro la responsabilità agli occhi dei cittadini. La parola magica che ci viene spesso rivolta è ‘investire’, ma come si fa a reperire risorse con questi chiari di luna? La Finanziaria 2005, imponendo il tetto al limite di spesa, mette a rischio pure gli investimenti programmati.
Anche la nostra Amministrazione – ha concluso l’Assessore De Donno - dovrà rivedere il piano triennale delle opere pubbliche di settembre, proprio in virtù della nuova normativa sul patto di stabilità”.