Tutti in fila per vedere Palazzo Chigi Saracini a Siena che nella prima giornata di apertura al pubblico ha già registrato un bel successo di presenze.
Tanta la curiosità intorno al palazzo, oggi sede dell’Accademia Musicale Chigiana, dove Galgano Saracini tra Sette e Ottocento riunì la sua collezione d’arte di oltre dodicimila pezzi.
Fino al prossimo 15 giugno 2005 grazie alla Fondazione Accademia Musicale Chigiana, alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e alla Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, Palazzo Chigi Saracini svela i suoi salotti che conservano non solo le testimonianze del gusto di varie epoche, ma anche gli straordinari tesori di una delle più importanti fra le raccolte d’arte italiane composta da tele, fondi oro, statuette, bassorilievi, disegni, antichità etrusche e romane, maioliche ed anche preziose manifatture in avorio, legno e pietre dure.
In occasione della riapertura al pubblico, nelle sale terrene, è stata allestita la mostra “Oltre la Scuola Senese.
Dipinti del Seicento e del Settecento nella collezione Chigi Saracini”: in questa sede sono presentati capolavori di Salvator Rosa, Bernardo Strozzi, Simone Pignoni, Pier Francesco Cittadini e Sebastiano Conca, insieme ad opere meno note o in gran parte inedite, riemerse dai depositi della collezione o rintracciate nei luoghi meno frequentati della dimora.
Per celebrare la riapertura di Palazzo Chigi Saracini, a Siena saranno accessibili per la prima volta al pubblico alcuni ambienti di palazzi privati, nei quali si respira ancora l’atmosfera del tempo di Galgano Saracini.
E per chi vorrà approfondire la conoscenza del collezionismo ottocentesco in terra senese sarà possibile visitare il Museo Civico di Montepulciano che conserva la collezione di quasi duecento dipinti che appartenne al Primicerio della Cattedrale poliziana, Francesco Crociani (1782-1861).
L’iniziativa è promossa da Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Banca Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Accademia Musicale Chigiana, con il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Siena e con la collaborazione Direzione Regionale dei Beni Culturali della Toscana, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Siena e Grosseto, Fondazione Musei Senesi.