Le stanze segrete e i tesori di Palazzo Chigi Saracini finalmente svelati al pubblico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2005 23:01
Le stanze segrete e i tesori di Palazzo Chigi Saracini finalmente svelati al pubblico

Le stanze segrete e i tesori di Palazzo Chigi Saracini finalmente svelati al pubblico. Domani 22 gennaio a Siena, alle ore 18, dopo due secoli verranno riaperti i salotti dove il nobile Galgano Saracini tra Sette e Ottocento riuniva una delle più importanti collezioni d’arte d’Italia.

Da domenica 23 gennaio fino al 15 giugno 2005 gli appassionati potranno visitare il centralissimo palazzo senese, che oggi è sede della prestigiosa Accademia Musicale Chigiana dove vedranno parte dei dodicimila pezzi raccolti da Galgano e potranno apprezzare la mostra “Oltre la Scuola Senese.

Dipinti del Seicento e del Settecento nella collezione Chigi Saracini” allestita al piano terreno del palazzo.

Era il 1806 quando Galgano apriva al pubblico degli amatori e degli allievi dell’Istituto di Belle Arti il “vago e superbo museo” che aveva allestito nella sua splendida abitazione, un ‘piccolo castello’ medievale a pochi passi dalla Piazza del Campo.

Grazie alla Fondazione Accademia Musicale Chigiana, alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e alla Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, Palazzo Chigi Saracini torna ad aprire le sue porte ai visitatori, svelando ambienti che conservano non solo le testimonianze del gusto di varie epoche, ma anche gli straordinari tesori di una delle più importanti fra le raccolte d’arte italiane e straniere.

Il “museo”, inaugurato nel 1806, occupava quattordici stanze (divenute poi venti nel 1819) del palazzo gotico costruito nel Duecento dalla famiglia Marescotti, passato nel 1506 ai Piccolomini Mandoli e acquistato verso il 1770 dal padre di Galgano, Marco Antonio Saracini.

Al suo interno, secondo gli indirizzi del collezionismo settecentesco, Galgano aveva esposto tele, fondi oro, statuette, bassorilievi, disegni, antichità etrusche e romane, maioliche ed anche preziose manifatture in avorio, legno e pietre dure.

In questa eclettica raccolta spiccavano i dipinti della quadreria dedicata soprattutto alla scuola senese (come testimonia la serie di capolavori dovuti a Sassetta, Domenico Beccafumi, Brescianino, Rutilio Manetti, Bernardino Mei etc.), nella quale non mancano tuttavia opere di maestri del calibro di Bernardo Strozzi e di Salvator Rosa.

In occasione della riapertura al pubblico del palazzo, nelle sale terrene, sarà allestita la mostra “Oltre la Scuola Senese.

Dipinti del Seicento e del Settecento nella collezione Chigi Saracini” in questa sede saranno presentati capolavori di Salvator Rosa, Bernardo Strozzi, Simone Pignoni, Pier Francesco Cittadini e Sebastiano Conca, insieme con opere meno note o in gran parte inedite riemerse, dai depositi della collezione o rintracciate nei luoghi meno frequentati della dimora.

Si è voluto così riprendere un progetto di valorizzazione del patrimonio della collezione Chigi Saracini che tra il 1986 e il 1992 promosse l’allestimento di ben cinque mostre che ebbero per protagonisti specifici nuclei della raccolta: i dipinti dei “primitivi”, la pittura senese cinquecentesca e barocca, la scultura e la maiolica.

Per celebrare la riapertura di Palazzo Chigi Saracini saranno accessibili per la prima volta al pubblico alcuni ambienti di palazzi privati, nei quali si respira ancora l’atmosfera della Siena del tempo di Galgano Saracini.



E per chi vorrà approfondire la conoscenza del collezionismo ottocentesco in terra senese sarà possibile visitare il Museo Civico di Montepulciano che conserva la collezione di quasi duecento dipinti che appartenne al Primicerio della Cattedrale poliziana, Francesco Crociani (1782-1861).

L’iniziativa è promossa da Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Banca Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Accademia Musicale Chigiana, con il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Siena e con la collaborazione Direzione Regionale dei Beni Culturali della Toscana, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Siena e Grosseto, Fondazione Musei Senesi.

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