FIRENZE- “In Toscana sono state compiute scelte prioritarie per i minori e le famiglie. Scelte che hanno riguardato la mediazione penale minorile, l’integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari, la ricerca della qualità nelle comunità, i maltrattamenti e gli abbandoni con la stampa di un’apposita “guida”, la riorganizzazione dei servizi territoriali per l’adozione, le linee guida sull’affidamento familiare”. Lo ha ricordato il vice presidente della Toscana, Angelo Passaleva, intervenuto alla Conferenza nazionale sull’infanzia e l’adolescenza che è in corso a Pescia, in provincia di Pistoia: un incontro, quello di stamani, che l’assessore ha auspicato che potesse idealmente essere dedicato a don Milani, che “per i giovani – ha detto - ha fatto tanto”.
“Esiste in Toscana – ha proseguito Passaleva - un impegno costante, con l’obiettivo di costruire una rete di servizi capace di fornire risposte qualificate a esigenze diverse, con la volontà di perseguire buone pratiche che vede unite, almeno qui da noi, le istituzioni pubbliche e le varie articolazioni della società civile: il volontariato, la cooperazione ed il privato sociale”. Ma si avvertono anche “preoccupanti scricchiolii”. L’assessore ha usato la metafora di un film di Fellini, “Prova d’orchestra”, per spiegare meglio il concetto: “la gara fra tutti gli strumenti a dirsi superiori l’uno sull’altro, la contestazione verso le regole di un direttore sempre più autoritario nella sua autoglorificazione, una musica sempre più meccanica, la volgarità di atteggiamenti egoistici che si fa strada rispetto all’armonia di un’orchestra che, se dimentica la solidarietà, tradisce anche se stessa.
Con il rischio di far crollare tutto l’edificio”. Quella è la strada, per Passaleva, da non percorrere e da evitare.
L’incontro di stamani aveva un titolo stimolante: “Mettiamoci il naso”, che nella patria di Pinocchio è carico di evidenti suggestioni. “Su questo tema e su questo incontro organizzato dal ministero delle politiche sociali – ha spiegato Passaleva – le Regioni avrebbero volentieri voluto “metterci il naso” meglio, oggi che le competenze in materia sociale sono affidate alle Regioni e sullo sfondo di una grande scelta che si chiama sussidarietà.
Ma tutto ciò vorrei dirlo con la massima sincerità, senza calcare troppo i toni della polemica”.
A Firenze è stato un grande successo: da gennaio a marzo sono state oltre 240 le classi, elementari e medie, che si sono recate all’Istituto degli Innocenti. Ora “Bulli e bulle”, mostra interattiva che è parte del progetto contro il bullismo sostenuto dalla Regione, si sposta a Pisa dove si inaugura oggi: un’iniziativa per i ragazzi, ma non solo per loro. E i numeri sono lì a dimostrarlo.
In quarantancinque giorni, dal 19 gennaio al 5 marzo scorsi, sono stati ben 7000 i visitatori a Firenze: 6000 ragazzi e 300 insegnanti, ma anche un migliaio di presenze nelle aperture domenicali non riservate alle scuole. Una mostra che che ha suscitato la meraviglia e lo stupore di tutti i ragazzi, che pensavano di trovarsi davanti ad una mostra come tante altre e non ad uno spazio dove invece erano liberi di giocare ed interagire. «Il nostro scopo – spiega il vice presidente della Regione, Angelo Passaleva – è quello di lavorare sulla prevenzione aiutando i ragazzi a rifiutare i molti modelli di bullismo con i quali si trovano così spesso a fare i conti e che talvolta, purtroppo, vengono anche rafforzati da comportamenti tenuti nel mondo adulto: le furbizie, le prepotenze, le competizioni con regole truccate, la presunzione di essere al di sopra delle leggi, i tentativi di farsi giustizia da soli, una certa arroganza derivante dal possesso di denaro, la tentazione di pensare che tutto abbia un prezzo e tutto, compresi i valori, possa essere acquistato sul grande mercato di un’etica oramai appassita».
«Con questa iniziativa, che è molto di più di una semplice mostra - sottolinea l’assessore alla sanità Enrico Rossi - ci poniamo l'obiettivo di trasmettere comportamenti e stili di vita corretti ad un pubblico "difficile" come quello rappresentato dai giovani”. “Si tratta del resto - aggiunge Rossi - di un impegno in linea con gli obiettivi del nostro Piano sanitario, che punta molto sull'educazione e sui cosiddetti determinanti non sanitari. L'idea è che la salute fisica e il benessere dei cittadini sia il risultato soprattutto di adeguati modelli di comportamento».
«Il fatto che questa mostra sia itinerante – conclude Passaleva – è un altro elemento importante». La prima tappa , dopo Firenze, è appunto Pisa. Alla stazione Leopolda della città la mostra sarà visitabile fino al 22 dicembre. Poi sarà la volta di Siena e Grosseto.