A un anno dal suo insediamento, il Commissario regionale nominato con il mandato di "completare le opere necessarie a superare l'emergenza ambientale ed avviare la gestione ordinaria" ha assolto l'impegno di presentare il Piano strutturale per la laguna che costituisce il principale punto di riferimento per le azioni cui ci si affida per ritornare alla normalita'. Ma se il piano - costruito passo passo insieme a prefettura, provincia e comuni interessati - rappresenta il coronamento di questo anno di lavoro, il Commissario non ha mai smesso di operare per dare continuita' all'azione di risanamento e di gestione in modo da non lasciare scoperto nessuno dei numerosi aspetti in cui si concretizza l'attività quotidiana sulla laguna (depurazione, raccolta alghe ecc).
E' bastato infatti il vuoto legato al trapasso dal precedente commissariamento all'attuale e la mancata raccolta delle alghe della scorsa estate, a determinare i problemi riscontrati in questi giorni.
Per organizzzare al meglio il lavoro, il Commissario ha avviato la costruzione di una struttura organica (basata sulla sinergia Regione, enti locali, Arpat, Prefettura,Genio civile), tale da superare la precedente dispersione, in grado di progettare e seguire le diverse fasi di attività.
L'ufficio ha anche una sua sede, che e' stata allestita a Grosseto presso i locali del Consorzio acquedotto del Fiora.
Il metodo che ha improntato la quasi totalita' degli interventi e' stato quello della "normalita'", ovvero si e' cercato di prefigurare, dove possibile, quella che dovra' essere la normale amministrazione da parte del futuro Ente laguna adottando preferibilmente procedure ordinarie invece di provvedimenti eccezionali.
Quanto ai fatti, l'attivita' del Commissario si e' concretizzata nell'adozione di 84 ordinanze.
Gli interventi svolti riguardano attivita' di monitoraggio, analisi, progettazione e assistenza tecnica; acquisto e gestione di mezzi (fra questi un nuovo raccoglialghe e un camion per il trasporto). Una buona fetta dell'attivita' ha riguardato il problema alghe (è stato fra l'altro affidato alla cooperativa Orbetello pesca lagunare parte del lavoro di raccolta): dalla raccolta al trasporto allo stoccaggio nella nuova discarica di Patanella, dove e' stata realizzata una nuova vasca di stoccaggio.
Le alghe raccolte ad oggi sono circa 7000 tonnellate.
Altre iniziative hanno avuto per oggetto il sistema di depurazione, con interventi sull'impianto di Terrarossa, l'affidamento della sua gestione al Consorzio acquedotto del Fiora, i lavori per il miglioramento e l'adeguamento.
Quanto alle risorse, al momento dell'ordinanza con cui veniva nominato, il Commisario ha potuto contare su 3 miliardi e 500 milioni che sono stati spesi per gli interventi realizzati in quest'anno di attivita'.
A questi si sono aggiunti i 22 miliardi stanziati ad aprile dal ministero dell'Ambiente per portare a termine il Piano strutturale.
Il Piano strutturale per la laguna (che ha avuto il parere favorevole del ministero dell'Ambiente) è stato presentato oggi nel corso della riunione del Comitato interistituzionale presieduta dal presidente della Regione Vannino Chiti.
Oltre a fare il punto della situazione in atto, il piano individua gli interventi e ne programma la realizzazione, verifica puntualmente gli effetti delle iniziative intraprese e i risultati attendibili.
Due gli aspetti fondamentali sui quali si concentra il piano: i problemi della depurazione, con gli interventi per arrivare alla completa e definitiva attivita' del depuratore di Terrarossa e quelli legati al risanamento ambientale della laguna.
I criteri che stanno alla base degli interventi sono quello dell'equilibrio economico fra costi di gestione e benefici ottenibili con la corretta utilizzazione della risorsa laguna (produzione ittica e pesca); un livello di sicurezza degli impianti tale da garantire la qualita' ambientale.
Quanto alle risorse, il Piano potra' contare, com'e' noto, sui 22 miliardi assegnati lo scorso aprile dal ministero dell'Interno al Commissario straordinario.
Depurazione e raccolta liquami
Gli interventi previsti dal piano si propongono di raggiungere alcuni obiettivi: evitare sversamenti di liquami non trattati in laguna, in mare, al suolo o in acque superficiali, prevedere solo in casi eccezionalissimi aree in cui far confluire i liquami per fare fronte a temporanee emergenze; evitare la diffusione di cattivi odori e ridurre i costi di gestione.
Per raggiungere questi obiettivi si prevedono opere di adeguamento dei collettori esistenti, un progetto di raccordo fra le reti sud e nord, il completamento e l'adeguamento del sistema di telecontrollo per l'intera rete.
L'ipotesi di assetto definitivo del sistema di depurazione della laguna è quella di eliminare i diversi impianti esistenti e accentrare la depurazione sul solo impianto di Terrarossa. Per questo gli interventi principali sono finalizzati al potenziamento di questo impianto che dovra' arrivare a una potenzialita' massima di 87.500 abitanti equivalenti, raddoppiando l'attuale portata.
L'impianto definitivo dovra' rispettare i limiti fissati dalle direttive Cee per gli impianti che sversano in aree sensibili all'eutrofizzazione. Il nuovo impianto dovra', fra l'altro, essere progettato per eliminare del tutto il rischio di disservizio legato a eventuali ingressi salini, sempre possibili per la posizione dei collettori sotto il livello del mare. Entro il 1999 saranno conclusi i lavori appaltati dai precedenti commissari per le reti nord e sud e la condotta a mare. Entro il 2000 saranno conclusi i lavori integrativi e quelli per la realizzazione del telecontrollo e del sistema di supervisione gestionale.
Tutti i centri abitati del comprensorio saranno raccordati con il sistema unificato dei collettori, anche se fino al 2001 resteranno in piedi anche i tre depuratori di Neghelli, Fonteblanda e Albinia.
Fra gli interventi previsti per migliorare la funzionalita' e la sicurezza del depuratore di Terrarossa e' previsto anche quello per l'abbattimento dei cattivi odori.
Il sistema laguna
Per migliorare la qualita' ambientale della laguna, favorire lo scambio naturale mare-acqua, frenare il proliferare delle alghe e le morie di pesci, sono stati effettuati interventi strutturali sul sistema idraulico.
Di qui al 2001 sono previsti interventi di completamento e miglioramento, in particolare per aumentare la circolazione di acqua. Per il corretto dimensionamento di queste opere e' stato necessario predisporre un modello idrodinamico, di trasporto e diffusione (attualmente in via di completamento a cura del Cnr di Venezia). Si tratta in sostanza di una simulazione in grado di dire se e quali risultati ci si possono attendere dagli interventi fatti. Di particolare importanza la raccolta delle alghe, che verra' organizzata e messa a regime.
E' previsto fra l'altro l'affidamento all'Arpat del monitoraggio ambientale. Sara' potenziata e sistematizzata l'attivita' di raccolta e lo stoccaggio, con la realizzazione dell'impianto definitivo in localita' Patanella, che dovrebbe entrare in funzione entro l'estate 2000.
Una parte del programma di riqualificazione ambientale riguarda la bonifica dell'area sulla quale insisteva l'azienda chimica Sitoco.
L'ordinanza con cui il ministero assegna i 22 miliardi affida al Commissario anche il nuovo compito di provvedere a uno studio preliminare per la bonifica dell'area che dovrebbe costituire la premessa per un piano di bonifica che vedra' la luce entro l'anno.
Strettamente legato a questo anche il programma di riutilizzo degli oltre 400 mila metri cubi lasciati liberi dall'insediamento e di circa 10 ettari di territorio.