Il vice commissario per la laguna di Orbetello Mauro Ginanneschi nei giorni scorsi aveva già comunicato al sindaco di Orbetello e alla stampa che, in base al rapporto dei tecnici incaricati di monitorare la laguna, sarebbe stato necessario avviare le idrovore di Fibbia e Nassa per favorire un ricambio forzato delle acque. Nella stessa nota veniva anche segnalato che il pompaggio delle acque avrebbe comportato un aumento del livello della laguna ed il deflusso delle acque attraverso il canale di Ansedonia.
A causa delle particolari condizioni meteo-climatiche di questi giorni e, in particolare, a causa dello scirocco, si è registrato un aumento della fermentazione delle alghe e la mancata dispersione in mare aperto delle acque provenienti dal canale di Ansedonia. Ciò ha determinato nel tratto di costa limitrofo al canale un intorbidimento dell'acqua di mare e la fuoriuscita di frammenti di alghe. E' stato immediatamente chiesto l'intervento dell'Arpat al fine di verificare che non vi fossero problemi igienico sanitari.
L'Arpat ha effettuato un primo sopralluogo il 15 luglio e non ha evidenziato particolari situazioni di emergenza. Permanendo però le medesime situazioni di clima e di vento, l'Arpat ha ripetuto il sopralluogo il giorno 19 ed ha evidenziato una situazione di colorazione e mancanza di trasparenza delle acque, nonostante che dal punto di vista igienico sanitario le stesse acque risultassero entro i parametri di legge e non vi fosse pericolo per la balneazione. A seguito di tali rilievi l'Arpat ha rimesso al sindaco di Orbetello, autorità competente in materia, la valutazione circa l'opportunità di emettere una ordinanza di divieto di balneazione.
Il vice commissario, che si è tenuto costantemente in contatto con il sindaco, ha richiesto e concordato con il sindaco l'emissione dell'ordinanza a scopo cautelare. L'ordinanza dovrebbe restare in vigore il tempo strettamente necessario a superare le attuali condizioni metereologiche.
In relazione poi alle notizie di stampa circa i cattivi odori lungo il collettore che va da Porto Santo Stefano a Terrarossa e che deriverebbero dalla mancanza dei filtri nelle apparecchiature appositamente montate dal vice commissario, si deve precisare che, in base alle informazioni fornite dall'acquedotto del Fiora, tali notizie sono prive di fondamento.
Il progetto e la successiva realizzazione degli impianti di abbattimento dei cattivi odori sono stati decisi proprio per evitare una serie di problemi verificatisi nella scorsa estate durante la prcedente gestione commissariale.
Le apparecchiature , tutte dotate di appositi filtri, sono state montate dall'Acquedotto del Fiora nelle stazioni P8 e P13 a Terrarossa, P6 Pozzarello, P11 e P12 tra Pozzarello e Santa Liberata, P7 e P7 bis a Santa Liberata.
Il vice commissario è quindi intervenuto, così come era stato richiesto e concordato, per superare l'emergenza cattivi odori prima dell'estate e le apparecchiature risultano perfettamente funzionanti.