Ai Quartieri Monumentali della Fortezza da Basso, dal 23 Aprile al 30 Maggio, concomitante con la Mostra Internazionale dell'Artigianato, si tiene un'esposizione che presenta 30 opere di statuaria provenineti dalla collezione degli antiquari Stefano e Ugo Bardini recentemente acquisita dallo Stato (1998) e conservata nel Palazzo Mozzi-Bardini in Piazza de' Mozzi, attualmente in restauro. Le opere spaziano dalla prima metà del I secolo a.C., epoca a cui risale un Coperchio di urna cineraria figurata d'arte volterrana in alabastro scolpito e dipinto, sino al 1702, anno in cui Giovacchino Fortini, realizzò in marmo il Busto di Francesco Feroni (1614-1695), celebre uomo politico e mecenate fiorentino, la cui collezione, composta al tempo del Granduca Cosimo III è ora conservata alla Galleria degli Uffizi.
Tra i pezzi più significativi sono da segnalare un gruppo di suggestivi capitelli romanici figurati, con mostri e draghi, databili tra il XII ed il XIII secolo; un grande gruppo statuario con Angelo Annunciatore e Vergine Annunciata, di Antonio di Gualdo Cattaneo, uno dei pochi maestri identificabili attivi a Roma nel primo Quattrocento; una nobilissima Madonna col bambino, capolavoro di Francesco Laurana e Antonio di Chelino, due dei maestri attivi alla realizzazione dell'Arco di Castelnuovo a Napoli per Alfonso D'Aragona (c.1465-1470) ed una sensuale Cleopatra, che Giuseppe Piamontini scolpì verso il 1690.
Questa scultura è condotta con quella finezza che connota anche i lavori di Giovan Battista Foggini, maestro di cui è visibile in mostra il Busto di Francesca Maria di Ferdinando II de' Medici (1660-1710), unico esempio rimasto a Firenze di una serie di ritratti della famiglia Medici commissionati da Vittoria della Rovere per la Villa di Poggio Imperiale ed ora parte delle collezioni del Louvre, del Victoria & Albert Museum di Londra e della National Gallery di Washington, opere queste, che rivaleggiano con i capolavori di Bernini ed Algardi.
Tra le altre sraranno visibili opere riferibili all'ambito di Tino di Camaino, a Nino Pisano, a Desiderio da Settignano, a Francesco di Simone Ferrucci, a Giambattista Bregno, ed a Giovan Angelo Montorsoli. Lavori lombardi, napoletani, veneti, romani, comporranno, per esemplificazione , un quadro sintetico della statuaria italiana in pietra e marmo, fornendo una idea della qualità delle opere che il mercato antiquario fiorentino forniva, sugli anni di inizio secolo, quasi a sostegno, ed in parallelo, ad una attività artigianale di altissimo livello.