È partita nella giornata di giovedì nell’Asl Toscana sud est la vaccinazione per le persone tra gli “estremamente vulnerabili” che non possono lasciare il proprio domicilio. Le Usca hanno preso in carico le 265 persone in tutta l’Asl Tse indicate in questa categoria, di queste 158 hanno già ricevuto la prima dose nei primi tre giorni di attività. Entro la prossima settimana il programma sarà completato, consentendo così di estendere la somministrazione a persone che altrimenti non potrebbero avere accesso alle sedi individuate per la campagna vaccinale. In totale a oggi sono 4158 gli estremamente vulnerabili vaccinati in tutta l’Asl Toscana sud est.
“La vaccinazione delle persone più fragili è per noi prioritaria – spiega Simone Bezzini, assessore regionale alla Sanità – e la campagna deve procedere con due criteri fondamentali: età e patologie. Siamo stati tra le prime regioni in Italia a iniziare la vaccinazione degli estremamente vulnerabili, sono già state vaccinate oltre 13 mila persone chiamate dalle aziende sanitarie e altre 15 mila sono interessate in questi giorni. Per chi ha dichiarato di essere impossibilitato a muoversi, è stata prevista la vaccinazione a domicilio e ringrazio le Asl e tutti gli operatori coinvolti per aver dato seguito rapidamente a questa indicazione, con l’obiettivo di completare entro Pasqua”.“Un’iniziativa particolarmente significativa – spiega Antonio D’Urso, dg dell’Asl Toscana sud est – perché ci consente di estendere la vaccinazione a una parte della popolazione considerata vulnerabile per patologie pregresse e per di più impossibilitata a muoversi dal proprio domicilio.
L’impegno dell’Asl Tse continua su più fronti per garantire la massima diffusione della vaccinazione, seguendo le indicazioni che arrivano dalla struttura commissariale, dalla Regione e in base alle forniture che riceviamo”.
L’Asl Toscana Sud Est ha nei giorni scorsi reso nota l’iniziativa che permette a tutti i pazienti in dialisi nelle 13 strutture presenti negli ospedali delle tre province (Grosseto Siena e Arezzo) di ricevere il vaccino Pfizer al momento della consueta seduta, evitando le farraginose procedure di prenotazione sul portale della Regione Toscana. Una seduta due prestazioni quindi, con l'obiettivo di proteggere soggetti “superfragili”. E sarebbero circa 600 i pazienti interessati: 270 ad Arezzo, 130 a Siena e 200 a Grosseto.
Approfondimenti
"Lodevole iniziativa, peccato che escluda gli over 80. Se hai 80 anni e un giorno non puoi vaccinarti in reparto. E’ capitato all'ospedale di Grosseto ad un paziente dializzato di 85 anni, con doppia precedenza quindi per età e per patologia, costretto a rivolgersi per il vaccino al medico di famiglia. La sua unica colpa? Quella di essere un ultraottantenne in una regione approssimativa e superficiale come la Toscana che ogni giorno aggiunge un ostacolo in più alla campagna vaccinale per i soggetti più fragili. Dovrà quindi spostarsi per la dialisi e per recarsi all'ambulatorio del suo medico e, visto che i medici di base ricevono una manciata di dosi alla settimana, si prospetta per lui una lunga lunghissima attesa" interviene l'On. Elisabetta Ripani, Parlamentare di Forza Italia.
"I dati rilevati al 26/03/2021 sono spietati: 331.921 gli over-80 in Toscana, vaccinati con la prima dose il 32,44% ed il 10,47% con la seconda. Siamo in fondo alla classifica delle regioni italiane ma balziamo sul podio per la vaccinazione alle categorie professionali. Un’autentica vergogna nazionale che i governanti toscani insabbiano incolpando i medici di famiglia e invitando a non sollevare polemiche. Anziani e fasce fragili hanno il sacrosanto diritto di essere protetti con somma urgenza da un virus per loro letale, non di essere mortificati, penalizzati e parcheggiati in un angolo. Il Presidente Giani, l’assessore Bezzini, chi di dovere fornisca spiegazioni ed intervenga immediatamente".