Empoli libera da Ottant'anni. Il ricordo e la memoria nella cerimonia che si è tenuta ieri, 2 settembre 2024, alle 18.30, in piazza della Vittoria ai piedi della Statua Alata. Anche il presidente della Regione Eugenio Giani ha voluto presenziare alla cerimonia. L'apposizione della corona è avvenuta al monumento di piazza della Vittoria. Sono stati eseguiti l'Inno di Mameli e l'Inno alla Gioia. L'evento si è concluso con Bella Ciao, il canto popolare della Resistenza. Ad assistere le istituzioni civili, militari e religiose, la giunta comunale, le associazioni locali, molti consiglieri comunali oltre a tanti cittadini.
Dopo la deposizione, il primo cittadino è intervenuto e ha annunciato l’intitolazione della nuova area a verde sul retro del Cenacolo degli Agostiniani a ‘Piazza 2 settembre’ per non dimenticare mai quel giorno identitario della città.
GLI INTERVENTI
Approfondimenti
"L'impegno dell'amministrazione comunale è forte per ricordare Empoli liberata, essere qui oggi testimonia, nonostante i tanti anni passati, che i valori su cui si basa la nostra democrazia sono certamente attuali. Ricordiamo anche il 13 febbraio 1945 con i volontari che partirono da piazza del Popolo per andare a liberare gli altri paesi ancora occupati", specifica il consigliere comunale con delega alla Memoria, Raffaele Donati.
"Celebrare qui significa celebrare la vittoria della democrazia sui regimi nazifascisti - commenta la presidente del Consiglio comunale Simona Cioni -, Empoli ogni anno ricorda tutti gli episodi che hanno portato alla sofferta Liberazione, partendo dal bombardamento di Santo Stefano del 1943, passando per i rastrellamenti del 24 luglio 1944 fino alla Liberazione di tutta Empoli il 2 settembre 1944".
A seguire le parole del sindaco Alessio Mantellassi: "Questo è un momento pubblico aperto, perché la lotta al fascismo va fatta a viso aperto. Chi ha nostalgia del fascismo lo fa di notte, di nascosto, vandalizzando i monumenti della memoria della nostra città. La nostra città dal 1921 ha saputo dimostrare di essere libera, anche nei luoghi del lavoro, e pagò una fascistizzazione forzosa. Poi l'occupazione nazista, la deportazione dei 29 empolesi, una cicatrice sulla pelle di Empoli. Ci siamo guadagnati quel 2 settembre".
GLI EVENTI PER GLI 80 ANNI DALLA LIBERAZIONE
Ecco come si muoverà l'amministrazione comunale per celebrare questo importante anniversario, nelle parole del sindaco Mantellassi:"Useremo la toponomastica per questo pezzo di memoria. Intitoleremo la piazza vicino a Largo della Resistenza, vicino al Trovamici, al 2 Settembre 1944, un nuovo luogo fortemente voluto dalla sindaca Brenda Barnini che mi ha preceduto. Continueremo poi con le pietre d'inciampo, ricorderemo Antonio Negro e Pietro Ristori, sindaci provvisori di Empoli dopo la Liberazione, per non dimenticare quella generazione e suscitare la curiosità alle persone e dà sostanza all'impegno civile.
Empoli sarà impegnata ogni giorno nel chiedere la pace, parteciperemo per questo con l'assessore alla Cultura della Pace Matteo Bensi alla Marcia della Pace Perugia-Assisi. L'8 ottobre andrò a trovare la comunità Saharawi, il nostro non è solo un accordo di carta, vogliamo puntare i riflettori sulle situazioni di guerra meno note ma non per questo meno difficili. Inoltre a breve uscirà il nuovo bando di Investire in Democrazia, faremo un ciclo di presentazione di libri alla Casa della Memoria, presenteremo anche un volume dedicato ai volontari partiti da piazza del Popolo per la Liberazione.
Facciamo come la Nike: guardiamo sempre al futuro".
In chiusura l'intervento del presidente della Regione Eugenio Giani: "Nel giorno del 25 aprile, in occasione dell'80° anniversario, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è venuto in Toscana, ricordando i più di 200 luoghi di eccidi e le 4.500 vittime innocenti che hanno perso la vita. Ha sottolineato come la Toscana, insieme all'Emilia Romagna, abbia pagato un prezzo altissimo per la Liberazione. Empoli, come molte altre città, ha vissuto giorni di lotta e sofferenza prima di essere liberata, e tra la Liberazione di Firenze e il 12 agosto, abbiamo assistito a tragedie come l'Eccidio di Sant'Anna di Stazzema e quello del Padule di Fucecchio poi. La nostra è stata una Liberazione profondamente sofferta. La Toscana non dimentica e continua a onorare la memoria delle vittime che hanno sacrificato tutto per la nostra libertà".
A Firenze le strade della Resistenza e della Liberazione sono luoghi parlanti, nuovi testimoni e scrigni di memoria, soprattutto ora che l’epoca dei testimoni diretti si avvia alla fine. Luoghi sempre più indispensabili per trasmettere alle nuove generazioni, e non solo, la consapevolezza dell’importanza di questa pagina del passato.
E proprio in occasione dell’80° anniversario della Resistenza e della Liberazione della Toscana e grazie al contributo del Consiglio regionale, l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea promuove un nuovo progetto di trekking urbano rivolto alla cittadinanza e alle scuole.
Dal 20 settembre all’11 ottobre 7 itinerari fra i quartieri del centro storico e delle periferie di Firenze alla scoperta dei luoghi segnati dagli effetti della guerra e teatro delle scelte e delle azioni della Resistenza a cura della collaboratrice dell'ISRT Giada Kogovsek e del direttore Matteo Mazzoni e in collaborazione con le guide turistiche dell'associazione culturale Regola d'arte.
"Il passare del tempo rende i luoghi ‘testimoni’ sempre più importanti per conoscere la nostra Storia, nella concretezza dei fatti e delle esperienze, contro ogni ipotesi revisionista. Per questo è importante il sostegno garantito dal Consiglio regionale a questo progetto", sottolinea il presidente dell’ISRT Vannino Chiti.
"Non solo monumenti e targhe, ma anche strade ed edifici sono tracce del passato che ci parlano – aggiunge il direttore Matteo Mazzoni - Ancora una volta, come Istituto, offriamo intense passeggiate in città per approfondire pagine significative della storia di Firenze".
“L’originalità degli itinerari proposti è evidente nell’attraversare luoghi noti del centro storico come l'Oltrarno – conclude Giada Kogovsek - Ma soprattutto quando si esplorano aree urbane turisticamente periferiche in cui è possibile scoprire memorie, ricordi e storie profondamente legate al territorio da un punto di vista nuovo e insolito”.
I passi dei partecipanti ai trekking seguiranno le orme di coloro che fra battaglie e insurrezioni, storie di coraggio e di dolore, conquiste e ritirate, liberarono la città strada per strada, quartiere per quartiere, dal centro fino alla periferia. La battaglia di Firenze, iniziata l’11 agosto con i rintocchi della campana di Palazzo Vecchio, la Martinella, che chiamò la popolazione all’insurrezione a fianco del Comitato di Liberazione Nazionale, si combatté allo Stadio e a Sant’Ambrogio, a piazza Dalmazia e Oltrarno, alla Fortezza e alle Cure. E gli itinerari curati dall’ISRT, della durata di 2 ore, raccontano tutto questo, evocando gli eventi attraverso i luoghi di oggi.
Il volto dell’Oltrarno - protagonista del primo itinerario - oggi è molto cambiato, ma da qui, da Porta Romana, dove entrò la prima pattuglia inglese, gli Alleati fecero il loro ingresso in città, mentre la Manifattura Tabacchi, su cui punta l’attenzione il secondo percorso, diventata dopo l’11 agosto fortino dei paracadutisti tedeschi fu teatro dei combattimenti con i partigiani. Gli ultimi giorni della battaglia di Firenze coincisero con la liberazione dell’Ospedale di Careggi, il 31 agosto del ’44, un’altra delle tappe degli itinerari.
L’intera struttura sanitaria, presidiata giorno e notte dalle mitragliatrici tedesche che la puntavano a vista, fu infatti al centro dei combattimenti. Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico, invece, inserito nel percorso del 4 ottobre, la notte del 5 agosto fu teatro di una strage tedesca che costò tredici vite.
Si comincia venerdì 20 settembre alle 15.30 con il trekking “Oltrarno: fra guerra e insurrezione”, sabato 21 settembre alle 10 “Manifattura Tabacchi e Ponte di Mezzo: la lotta della Resistenza”, venerdì 27 settembre alle 15.30 “Stadio e Campo di Marte: la guerra in città”, sabato 28 settembre alle 10 “Sant’Ambrogio: storie di Resistenza”, venerdì 4 ottobre alle 15.30 “Piazza Dalmazia – Stabilimento chimico farmaceutico: la guerra in città”, sabato 5 ottobre alle 10 “Oltrarno: fra guerra e insurrezione” e infine venerdì 11 ottobre alle 15.30 “Mugnone: dalla Fortezza a Le Cure, la seconda linea della battaglia di Firenze”.
Gli stessi itinerari sono in programma anche per le scuole del territorio, tra ottobre e novembre 2024, ed è previsto un convegno didattico a conclusione del progetto, rivolto alle scuole il 16 dicembre al Cinema La Compagnia. Una mattinata di interventi che raccoglieranno l’esperienza degli studenti a partire dai percorsi svolti, con ospiti e intermezzi musicali.
Per gli itinerari la prenotazione è obbligatoria fino ad esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni scrivere a: passeggiateliberazione@gmail.com.
Una giornata per celebrare il ricordo del 4 settembre 1944, giorno in cui Altopascio venne liberata dall’occupazione nazifascista. Giovedì 4 settembre, la cittadina del Tau celebra l’80° anniversario della sua Liberazione con una serie di momenti all’insegna della memoria e della riflessione sulla libertà e sulla storia del territorio. A segnare l’intera giornata sarà la revoca delle cittadinanze onorarie a Benito Mussolini, Carlo Scorza e Costanzo Ciano: una decisione votata all’unanimità dal consiglio comunale di Altopascio.
Si inizia alle 10:30, in piazza della Magione, con la cerimonia di deposizione della corona e con l’esibizione del Corpo Musicale G. Zei. Si continua poi alle 18 con il Consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza, congiunto con il Consiglio comunale dei ragazzi: nel corso del pomeriggio interverrà Andrea Ventura, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in provincia di Lucca, e verrà presentato “Altopascio - Fascismo, Guerra e Liberazione nelle carte dell'archivio comunale”, il libro di Sergio Sensi. A segnare l’intera giornata sarà la revoca della cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini, Carlo Scorza e Costanzo Ciano.
La revoca rappresenta un atto simbolico di condanna del regime fascista e di riaffermazione dei valori democratici e antifascisti sanciti dalla Costituzione. La cittadinanza onoraria venne conferita nel contesto del ventennio fascista, quando era consuetudine per i comuni onorare esponenti del regime: la revoca non intende cancellare la storia, ma piuttosto mantenerne viva la Memoria, contrastando il riaffermarsi di scenari sociali che portano avanti l’apologia del fascismo. Il territorio di Altopascio non fu immune alla storture, alle violenze politiche, alle torture del regime fascista: a partire dalle purghe e dalle persecuzioni praticate nei primi anni ‘20 del Novecento ai danni dei dissenzienti e dei membri del Partito socialista, fino ai successivi omicidi di Spianate e di Marginone, passando attraverso l’indebita sottrazione di beni e risorse destinati alle classi meno agiate vittime della Prima Guerra mondiale, come nel caso delle preselle del Padule di Bientina, fino ad arrivare all’istituzione dell’internamento libero degli ebrei e dei soggetti ritenuti pericolosi per il regime che, solo per un caso fortuito, non si trasformò nell’anticamera della deportazione verso i campi di concentramento della Germania e della Polonia.
Negli ultimi anni, Altopascio ha promosso numerose iniziative per l’attualizzazione della memoria, tra cui la pubblicazione di due opere storiche dedicate, “Altopascio. Fascismo, Guerra e Liberazione nelle carte dell’archivio comunale” e “L’internamento libero ad Altopascio (1941-1943)”, e l’assegnazione della cittadinanza onoraria a Vlasta Strassberger, ebrea originaria della ex Jugoslavia, internata ad Altopascio durante la guerra e scampata alla deportazione grazie all’intervento di Francesco Rosellini, cittadino altopascese.
Questa giornata di commemorazione è un’occasione per ribadire l'impegno della comunità altopascese nel preservare la Memoria storica e i valori di libertà e democrazia.