Nella Prato squassata dalle dimissioni della Sindaca Bugetti, attraversata dall'inchiesta sulla possibile gestione mafiosa dello smaltimento dei rifiuti tessili, discussa per la gestione delle relazioni industriali denunciata dai sindacati nelle aziende a gestione cinese, il Toscana Pride 2025 non trova di meglio che discriminare il gruppo ebraico LGBTQIA+. Oggi infatti gli organizzatori hanno chiesto all’associazione Keshet Italia di non partecipare alla manifestazione con la propria bandiera arcobaleno recante la stella di David, per evitare possibili tensioni.
Federico Eligi, segretario regionale di +Europa ha dichiarato: “+Europa si schiera al fianco di Keshet Italia e di chiunque lotti ogni giorno per una società inclusiva, plurale, laica e rispettosa.Per questo pur condividendo le rivendicazioni della comunità LGBTQIA+ e avendo aderito al Toscana Pride, non possiamo sfilare se non è permesso di sfilare a tutti liberamente”.
“Non saper includere le persone ebree è una sconfitta per l’intero movimento LGBTQIA+.” dichiara Ariel Heller, presidente Keshet Europe “Che ci siano ancora parti della comunità che fingono di non riconoscere i nostri simboli per ciò che sono — simboli ebraici, gli stessi che ci venivano cuciti addosso durante la Shoah, e che oggi rivendichiamo con orgoglio — è inaccettabile. Questi simboli non possono essere confusi con alcuna bandiera nazionale. Dal giorno successivo al Pride auspichiamo l’inizio di un percorso vero, serio e rispettoso di conoscenza, ascolto e dialogo con la nostra comunità e delle battaglie che portiamo avanti. Perché non c’è liberazione possibile se non è una liberazione per tutt3”.
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Gerardo Labellarte, segretario regionale del PSI, ha aggiunto: “Condivido pienamente le parole di +Europa e Keshet Italia. L’esclusione, di una parte della comunità LGBTQIA+ in nome di presunte tensioni è un grave errore politico e culturale. Il Pride nasce per affermare libertà, uguaglianza e visibilità per tutt3, senza condizioni o timori. Come Partito Socialista Italiano, saremo sempre a fianco di chi combatte ogni forma di discriminazione, compreso l’antisemitismo, che purtroppo riaffiora anche dove meno ce lo si aspetterebbe“.
Per Marco Remaschi, segretario regionale di Azione “Escludere una parte della comunità LGTBQIA+ è un atto di chiusura e va esattamente contro a quanto ogni giorno combattiamo: ossia discriminazione e odio.Attribuire a una comunità le responsabilità di uno stato straniero è un pericoloso precedente che potrebbe trovare terreno in altre forme odiose di discriminazione e violenza.”
Conferma dell'approccio politicizzante della manifestazione nello stesso comunicato del Comitato organizzatore: “Oggi a Prato eravamo 30 mila. Una comunità festante, infestante che ha fatto sentire la propria voce per denunciare la violenza istituzionale del Governo Meloni e le gravi violazioni dei diritti umani dei Governi autoritari e oppressivi di tutto il mondo. La marea arcobaleno che ha invaso la città è la risposta migliore che la comunità queer toscana potesse dare a chi semina odio e ostacola il cammino dei diritti.
Continueremo a scegliere città toscane in cui c’è bisogno di Pride, dove è ancora difficile per le persone LGBTQIA+* essere out senza subire conseguenze a casa, a scuola, sul lavoro. Sappiamo che i Pride servono anche a questo: sono uno spazio sicuro e di libertà per chi non ha voce, ha paura e si sente sbagliatə. I Pride sono giornate dell’orgoglio e della visibilità, ma anche di rivendicazione e di protesta per affermare il diritto al dissenso. Per questo, siamo vicini ai nostri fratelli e alle nostre sorelle ungheresi che sfideranno il divieto imposto da Orbán sfilando lo stesso a Budapest il prossimo 28 giugno.
Dedichiamo questo Pride al popolo palestinese e a tutti i popoli oppressi, violati nel loro diritto all’identità e all’autodeterminazione. Lo stesso diritto che viene negato alle persone trans e non binarie ostracizzate nei loro percorsi di affermazione di genere, alle persone piccole che hanno due papà e due mamme e che per lo Stato italiano sono orfanə di uno dei due genitori, quello intenzionale. Dedichiamo questo Pride alle donne abusate e uccise dalla violenza patriarcale, alle persone disabili disabilitate dalla società, alle persone razzializzate e migranti che non hanno diritti di cittadinanza, alle persone che combattono contro la sistematica precarizzazione delle loro vite contro un sistema economico neoliberista e capitalista che crea e perpetua disuguaglianze e alle persone che vorrebbero fosse riconosciuto ovunque, non solo qui in Toscana, il loro diritto ad una fine dignitosa.
Ringraziamo le migliaia di persone che ogni giorno, e non solo in occasioni come questa, ci dimostrano il loro sostegno, la loro preziosa alleanza”.
“C’è chi oggi prova a contrapporre diritti civili e diritti sociali, come se fossero ambiti separati o addirittura in conflitto, ma non è così. Nelle parti del mondo dove governa la destra sovranista, assistiamo allo smantellamento di entrambi. E quando vengono meno la libertà di amare, di scegliere, di essere se stessi, spesso vengono meno anche il diritto al lavoro dignitoso, alla casa, alla salute. Quando si comincia a togliere i diritti, non si sa mai dove si finisce” dice l’assessora regionale Serena Spinelli “Un fiume arcobaleno ha attraversato oggi le strade di Prato contro ogni forma di discriminazione, per la Toscana di tutte e di tutti. È stato bello esserci, in mezzo a tante persone, colori, esperienze, identità diverse che insieme costruiscono una comunità più giusta e più libera”.
“Una società più inclusiva è anche una società più solidale, dove nessuno resta indietro, e dove la dignità delle persone viene riconosciuta in tutte le sue forme – conclude Spinelli –. Per questo, portare avanti insieme giustizia sociale e libertà individuale è una sfida politica che la Toscana ha raccolto, e che deve continuare a portare avanti. La Toscana è sempre stata una terra di diritti. Facciamo in modo che continui ad esserlo”.
“Oggi, la città di Prato si colora di arcobaleno per accogliere con forza e passione il Pride 2025. Siamo al fianco di tutte le persone che scendono in piazza per affermare diritti, uguaglianza, visibilità e amore libero da ogni condizione o pregiudizio. In un mondo in cui la diversità è ancora spesso temuta o marginalizzata, il Pride rappresenta un atto potente di coraggio, resistenza e bellezza. È la celebrazione della libertà di essere sé stessi, senza compromessi e senza paura.
Siamo una sola voce, unita nella lotta per la dignità, l’inclusione e l’amore. Ribadiamo il nostro impegno nella lotta contro ogni forma di discriminazione basata su orientamento sessuale, identità o espressione di genere. Perché essere sé stessi non dovrebbe mai essere un atto rivoluzionario, ma un diritto garantito a tutte, tutti, tuttə” dichiara il consigliere PD Andrea Ciulli.