Il sistema aeroportuale toscano, gli scali di Firenze e Pisa, come del resto gli altri aeroporti nazionali e mondiali, causa pandemia e guerra è ancora in uno stato di profonda crisi. Il traffico aereo stenta a ripartire così come il turismo nelle nostre città d’arte. Solo da questi giorni si intravedono piccoli segnali di ripresa che fanno sperare, disgrazie mondiali permettendo, che il traffico aereo possa ritornare ai livelli pre-pandemia/guerra.
"La strada è ancora lunga e disseminata di difficoltà, ne sanno qualcosa i lavoratori dei due scali toscani e tutti gli addetti dell’indotto, circa tremila persone che da due anni sono costretti in cassa integrazione e che per le ragioni sopra esposte non sanno quando il loro lavoro riprenderà con cadenza regolare. Ne sanno qualcosa tutti quei lavoratori precari che in questi due anni oltre che perdere il lavoro non hanno avuto nessun aiuto non avendo diritto alla cassa integrazione, ne sanno qualcosa i lavoratori dell’indotto o i commercianti che operavano negli scali e che sono stati costretti a chiudere le attività.
Poi la grande mobilitazione del personale a causa della triste vicenda del tentativo societario di vendere il comparto di Toscana Aeroporti Handling e con essa i lavoratori che hanno contribuito negli anni a fare grande la società, miseramente finita nel nulla per mancati affidamenti fra cedente e subentrante" intervengono Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti, Ugl Segreterie Regionali della Toscana Trasporto Aereo.
Ma nonostante tutto, e consapevoli che la crisi del settore era ed è profonda, è giusto ricordare che la Regione Toscana, sotto forma di ristori, ha elargito a Toscana Aeroporti Spa 10 milioni di euro a titolo di contributo straordinario, danari dei cittadini toscani/italiani per far fronte all’emergenza Covid-19 che dovevano facilitare la ripartenza e la gestione dei lavoratori che si trovavano e si trovano in grave difficoltà economica.
Approfondimenti
Insomma, tutti ne sanno qualcosa all’infuori di Corporacion America, che con una nota ha chiesto alla controllata Toscana Aeroporti Spa di porre in approvazione all’assemblea dei soci del prossimo 28 aprile dividendi per 7 milioni di euro.
Queste segreterie non sono meravigliate da un simile comportamento, siamo tristemente abituati ai comportamenti dei capitani coraggiosi d’italica provenienza, dove, con il beneplacito della politica si socializzano le perdite e si privatizzano gli utili.
Teniamo anche a precisare, per non incorrere in sterili polemiche, che questo modo di agire è coerente con le leggi del nostro paese, quindi niente di illegale, ma questo non esula da alcune giuste riflessioni: non è il piano legale che ci interessa, ma vogliamo valutare i comportamenti tenuti dalla società, da cui evince una mancanza di rispetto dei lavoratori e del paese ospitante. Certo Corporation America nell’occasione non fa una bella figura con i cittadini della Toscana e ne esce ridimensionata sotto il profilo morale e della credibilità pubblica.
L’altra riflessione è a vantaggio delle nostre istituzioni e della politica locale e nazionale, affinché comprendano che un maggiore utilizzo della cautela quando si tratta di danari pubblici è un obbligo morale, come dovrebbe essere un obbligo morale l’ascolto delle parti sociali che in più occasioni hanno chiesto senza ottenerlo, alla Regione Toscana, che i 10 milioni di euro fossero vincolati a progetti e controlli puntuali e severi. Purtroppo temevamo questo.
Questi avvenimenti aggravano le già difficili relazioni sindacali con la società, ma non favoriscono neppure le relazioni con le istituzioni a cui chiediamo inascoltati da tempo un salto di qualità nelle interlocuzioni e nel coinvolgimento propositivo su tutte quelle questioni che interessano la vita dei lavoratori e dei cittadini di questa regione".