I tabernacoli in città sono circa un migliaio. Quelli di proprietà comunale sono all'incirca 60. Alcuni racchiudono opere di grande rilievo. Quello di via Benedetto Fortini, ad esempio, di fronte alla chiesa parrocchiale di santa Maria e santa Brigida al paradiso, un tabernacolo in pietra serena e muratura, affrescato nel 1675 dal pittore Giovanni di Bastiano Gargioli, posto a coronamento di una vecchia fontana dove nei secoli scorsi sostavano viandanti. O quello del Madonnone, zona via Aretina, in cui Lorenzo di Bicci raffigura la Madonna quasi come una maestà, di grandi dimensioni peraltro, com’era tipico di quelli ubicati lungo le grandi vie di comunicazione – in questo caso la via diretta verso Arezzo.
Sono solo alcune delle storie di questi preziosi manufatti, che sono al centro del libro “Tabernacoli Fiorentini”, di Luciano Artusi, Patrizia, Messeri, Elena Petrioli (ed. Scribo) che verrà presentato domani giovedì 20 aprile in sala d’Arme a Palazzo Vecchio alle 16,30. Interverranno Alessia Bettini, vicesindaca e assessora alla Cultura del Comune di Firenze, Sara Ragazzini, storica dell'arte del Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio, Ulisse Tramonti, presidente Amici dei Musei e Monumenti Fiorentini OdV, Mons. Stefano Jafrancesco, parroco di santa Maria e santa Brigida al Paradiso, Mirco Rufilli consigliere delegato del sindaco per la valorizzazione della Fiorentinità e poi gli autori del volume, introdotti da Luciano Artusi, che a seguire racconterà alcuni restauri eccellenti assieme a Eleonora Salvini del comitato per il Decoro e il Restauro dei Tabernacoli e Lorenzo Manzani.