Firenze– Il 27 gennaio è la giornata internazionale della memoria, istituita in Italia nel 2005 per commemorare le vittime dell’Olocausto. Milioni di persone uccise a causa delle leggi razziali ideate dalla follia nazifascista.
In occasione del Giorno della Memoria 2022, venerdì 27 gennaio la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci ricorderà gli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre, a seguito delle leggi razziali, davanti alla lapide che si trova nell’atrio del Rettorato (piazza S. Marco, 4 – ore 8.45), con la deposizione di una corona di alloro.
Il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell’Ateneo organizza due eventi nell’ambito delle iniziative per la ricorrenza internazionale che celebra le vittime dell’Olocausto.
Giovedì 26 gennaio (ore 16 – via Laura, 48, Aula 101 – in presenza e a distanza – prenotazione obbligatoria) Forlilpsi organizza il convegno “Lungo il filo delle memorie. Un percorso storico-didattico per leggere il presente”. Dopo i saluti di Vanna Boffo e dell’assessora regionale all’università Alessandra Nardini, Gianfranco Bandini (Laboratorio Public History of Education) introdurrà la testimonianza di Lidia Maksymowicz (deportata da bambina ad Auschwitz, insieme ai genitori che furono oppositori politici del nazismo in Bielorussia) e l’intervento di Elvira Mujcic (scrittrice italo-bosniaca, testimone della guerra in Bosnia Erzegovina negli anni ’90).
Il coordinamento è affidato a Luca Bravi e Stefano Oliviero (Dipartimento Forlilpsi), le conclusioni a Micaela Frulli (Dipartimento di Scienze giuridiche).
Nell’ambito del corso di perfezionamento in “Didattica della Shoah” giovedì 2 febbraio si svolge l’incontro “Testimonianze dall’Ucraina” (ore 15, Palazzo Vecchio, Sala Firenze Capitale, in presenza su prenotazione e a distanza) che prevede la testimonianza dello storico ucraino Boris Zabarko (presidente dell’Associazione All-Ukrainian Association of Jews-former ghetto prisoners and Nazi concentration camps) e di Edda Fogarollo, autrice di un libro sull’esperienza di Lucy Kalika, ucraina sfuggita alla deportazione. Modera il dibattito Silvia Guetta (Forlilpsi), direttrice del corso di perfezionamento.
Una mostra di grande suggestione per non dimenticare la tragedia dell’olocausto “Attorno allo Shoah Fotografie e memoria” sarà inaugurata mercoledì 25 gennaio alle ore 12 nello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi Via de Pucci ,16 a palazzo del Pegaso da Antonio Mazzeo presidente dell’Assemblea regionale, da Giorgio Van Straten presidente Fondazione Alinari per la Fotografia e dalla curatrice Paola Zamboni.
Una mostra che celebra la giornata della memoria 2023 ponendo al centro le persone colte nella loro vita quotidiana, quella ferialità ordinaria che la Shoah distrusse irreparabilmente. Il Consiglio regionale della Toscana ha scelto per quest’anno una mostra originale, tratta dagli archivi fotografici Alinari e sapientemente curata da Paola Zamboni. Una scelta che per sottrazione ci fa capire la ferocia della Shoah. Scegliere il “prima” e il “dopo”, senza nulla far vedere dell’orrore con i tanti volti dell’umiliazione, della violenza e della morte, ci dice quanto quel tempo abbia potuto togliere a chi lo ha attraversato: la bellezza della vita. La scelta di questa mostra, che espone le foto che precedono e seguono la Shoah, ma non mostra nulla dei campi, sia una scelta di grande significato.
Come scrive in catalogo la curatrice Zamboni: “Raccontare la Shoah in un percorso espositivo che sia in grado di evocarla senza entrare nei campi di sterminio, restando nelle immediate vicinanze dell’orrore. Tale è il proposito di questa selezione fotografica: muoversi attorno alla Shoah, partendo dalla considerazione che la “soluzione finale” avvenne nella cancellazione del tempo e dell’uomo.”
La mostra raccoglie le suggestive foto realizzate da Riccardo Camerini, Vincenzo Balocchi, Luigi Leoni, Walter Genewein e da altri autori non identificati per tracciare un percorso di recupero della storia e della memoria collettiva. La mostra sarà visitabile fino al 4 febbraio 2023 con il seguente orario: da lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00.
Venerdì 27 gennaio alle ore 21 al Teatro Comunale Antella (Via Montisoni 10, Bagno a Ripoli) va in scena l'anteprima nazionale La luna e i falò. Time never dies di e con Luigi D’Elia, liberamente ispirato a La luna e i falò di Cesare Pavese, con la regia di Roberto Aldorasi.
Lo spettacolo è preceduto dall’incontro a più voci "Il tempo non muore, il cerchio non è tondo. Memoria e oblio nelle domande dell’arte" in programma sempre venerdì 27 gennaio, dalle ore 16.30 alle ore 19, al Teatro Antella.
“Cercheremo di indagare cosa la pratica artistica, a partire da quella teatrale, possa ancora generare di vivificante, fuori dalle retoriche e dalle commemorazioni, riguardo il ricordare e il dimenticare. E lo faremo su diversi piani, da quello privato a quello civile, da quello storico a quello sociale: cos’è oggi il ricordare e il dimenticare?” riflette Luigi D’Elia. Al dialogo, aperto al pubblico, parteciperanno Daria Bonfietti, presidente Associazione Parenti Vittime Strage di Ustica, Laura Palmieri, curatrice dei programmi teatrali di Rai Radio3, Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera e fondatore di Alzheimer Fest, la poetessa Beatrice Zerbini, il regista e direttore artistico di CapoTrave/Kilowatt Luca Ricci, la scrittrice Laura Gambi, lo storico della filosofia e studioso di teatro Enrico Piergiacomi, la psicoterapeuta e curatrice teatrale Elena Sorbi e un rappresentante dell’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano, oltre a Luigi D’Elia e Roberto Aldorasi.
Il 27 gennaio prossimo, in occasione del Giorno della Memoria, il Consiglio Comunale di Reggello è convocato in seduta straordinaria alle ore 9:00, presso il Cinema Teatro Excelsior, con la partecipazione dei ragazzi e dell’orchestra Sarabanda dell’Istituto Comprensivo di Reggello.
La seduta straordinaria è dedicata al ricordo dello sterminio e della deportazione del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti e vedrà la presentazione del progetto “Sentieri di Memorie”, a cura dell’Istituto Comprensivo di Reggello. La seduta straordinaria sarà moderata da Enzo Brogi.
A seguire: l’intervento in collegamento Zoom da Israele del prof. Sonnino; la testimonianza storica della dott.ssa Maria Italia Lanzarini e la testimonianza storica dell’Associazione ANEI - Associazione Nazionale Ex Internati nei Lager Nazisti - sezione di Firenze.
Anche a Empoli appuntamenti mercoledì 25 gennaio. Due in particolare i momenti di incontro: alle 10, il Cenacolo degli Agostiniani di via dei Neri ospiterà "La deportazione politica a Empoli", iniziativa per gli alunni delle scuole primarie che ascolteranno racconti e testimonianze dei familiari degli ex deportati.
Nel pomeriggio, comincerà "Memoria in circolo", titolo del progetto a cura di Arci Empolese Valdelsa: alle 15.30, alla biblioteca della Casa del popolo di Ponte a Elsa, si terrà un incontro con ragazze e ragazzi del doposcuola nel corso del quale verrà donato il libro "La speranza tradita". L'iniziativa sarà replicata il 27 gennaio alle 18 alla Casa del popolo di Cortenuova con la donazione dello stesso testo e il 28 gennaio alle 9.30 alla Casa del popolo di Avane per arricchire gli scaffali della biblioteca lì presente.Gli eventi del 25 gennaio lasceranno spazio anche al teatro.
Grazie all'impegno di Aned e Istituto superiore Ferraris Brunelleschi, il 27 gennaio alle 21.15 e il 28 gennaio alle 10.30 (in replica per gli studenti), al Teatro Shalom, riflettori sullo spettacolo a cura del laboratorio teatrale dell'istituto empolese dal titolo "Al sacco e al fuoco".Riflessioni, incontri, ascolto, teatro, ma il cartellone di iniziative prevede anche sport e movimento grazie alle "Passeggiate della memoria", organizzate in collaborazione con Uisp Empolese Valdelsa, Sezioni Soci Coop di Empoli, Giallo Mare Minimal Teatro e ANED Empolese Valdelsa.
La prima è in programma il 28 gennaio alle 15 alla scoperta delle pietre d’inciampo installate nel 2022 a Santa Maria e Avane con esposizioni teatrali di Giallo Mare Minimal Teatro (ritrovo alle 15 alla Casa del popolo di Avane). Le altre due si terranno il 18 febbraio e il 4 marzo.Ultimo appuntamento del ‘Giorno della memoria 2023’ a gennaio, il 30, con due momenti: alle 15 al campo sportivo "Lido Gavazzi" di Avane si terrà "Il calcio è memoria", partita di calcio sociale aperta alla cittadinanza, mentre alle 16 al circolo culturale Auser in via Lavagnini si parlerà di "Perché la guerra?" (carteggio Freud - Einstein), a cura della psicanalista Anna Passaponti.
Il Gruppo Amici del Teatro di Castelnuovo d’Elsa presenta “Destinatario sconosciuto”, che racconta la drammatica storia di un ebreo e un tedesco durante la seconda guerra mondiale. La drammatica scure dell’ideologia nazista che arriva a recidere l’amicizia tra due persone, un ebreo e un tedesco. E’ questa la trama di “Destinatario sconosciuto” spettacolo teatrale interpretato dagli attori del Gruppo Amici del Teatro di Castelnuovo d’Elsa, in programma venerdì 27 gennaio (ore 10.30) nell’Auditorium dell’Istituto Superiore “F. Enriques”, in occasione della “Giornata della Memoria” (replica alle 21.30 al Teatro di Castelnuovo d’Elsa).
In provincia di Prato domani, martedì 24 gennaio, alle 16, alla Sala Banti di Montemurlo con lo spettacolo teatrale musicale "Io e Myriam". Dal 24 al 29 gennaio sempre alla Sala Banti sarà possibile visitare la mostra "Immagini per la Memoria", la deportazione nei lavori di studenti e del liceo Brunelleschi.
Si proseguirà mercoledì 25 gennaio alle 9 quando nella sala Banti di Montemurlo si terrà l'incontro con Tatiana Bucci, sopravvissuta del lager di Auschwitz - Birkenau. Parteciperanno i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Salvemini- La Pira.
E sempre il 25 gennaio al Museo Pecci, alle 17,30 si terrà "Eppure Srebrenica. Una riflessione sul dopo Auschwitz". Elvira Mujicic in dialogo con Luca Bravi e Micaela Frulli. L'evento è in collaborazione con il dipartimento FORLIPSI dell'Università di Firenze.
Venerdì 27 gennaio saranno deposte le corone di alloro alle 9 a Montemurlo al Cippo commemorativo in memoria di Marcello Martini e alle 10 alla targa vicino al Castello dell'Imperatore in ricordo delle sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti.
In occasione del Giorno della Memoria il Museo della Deportazione e Resistenza di Figline sarà aperto dalle 9.30 alle 14.
Alle 9.30 alla Casa delle memorie di Guerra per la Pace si terrà un incontro sul tema "Giornata della Memoria: motivazioni e significato". E' prevista anche un'uscita in centro storico alla scoperta delle Pietre d'inciampo.
Alle 10.30 al Teatro Politeama andrà in scena "Il mio nome è tempesta. Il delitto Matteotti", uno spettacolo rivolto alle scuole per far conoscere agli studenti un avvenimento che ha segnato in maniera profonda la storia italiana del Novecento, stimolando la riflessione sui grandi temi del fascismo e dell’antifascismo, della lotta e della propaganda politica, sulla libertà di parola e sulla libertà di stampa.
Alle 11 in Prefettura, in collaborazione con Soroptimist Prato ci sarà la proiezione del video “I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola” con intervento a cura del Dott. Fausto Ciuffi, Direttore della “Fondazione VILLA EMMA” di Nonantola. Ci sarà anche la lettura di un passo tratto dal “Diario di Anna Frank” a cura dell’Artista Nora Marte sulle note della colonna sonora di “Schindler’s List” eseguita dal musicista Alessio Burberi.
Saranno esposti i lavori e progetti degli studenti dell’I.P. G.Marconi, dell'I.T.S., T.Buzzi, della Scuola secondaria di primo grado Zipoli dell' I.C. Gandhi, della, Scuola secondaria di primo grado Buricchi , I.C. Mascagni e ci sarà il contributo del Presidente della Consulta degli Studenti, Francesco Famiglietti. Alle scuole intervenute sarà consegnato un attestato di partecipazione. In chiusura – “La Vita è Bella” a cura dell’Artista Nora Marte accompagnata dal musicista Alessio Burberi.
Nel pomeriggio, alle 14,30 al Museo della Deportazione Resistenza di Figline si terrà la seduta solenne del Consiglio regionale e ad intervenire saranno il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, la presidente del Museo della Deportazione e Resistenza Aurora Castellani, il presidente dell'Istituto nazionale F. Parri Paolo Pezzino e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Sempre venerdì 27 gennaio, il Museo di Palazzo Pretorio offrirà una speciale visita guidata alla scoperta della storia di Jacques Lipchitz, lo scultore lituano di origine ebraica che aderì al Cubismo e visse a Parigi, dove conobbe Modigliani, Picasso e Braque; a causa delle persecuzioni razziali lasciò l’Europa nel 1939. Nelle collezioni comunali si conserva un nucleo importante di opere dell’artista - sculture in gesso e disegni - donato dalla Fondazione Jacques e Yulla Lipchitz di New York, in parte esposto al terzo piano del museo. A partire dalle ore 17. Visita guidata e biglietto di accesso gratuiti. Prenotazione consigliata, tramite la mail museo.palazzopretorio@comune.prato.it.
Alle 21 alla casa delle memorie di Guerra per Pace ci saranno le letture in concerto "Le mille voci della Memoria Ebraica - Una storia. I canti. La musica al servizio della memoria".
Lunedì 30 gennaio alle 11 al Metastasio andrà in scena lo spettacolo "Voci dal buio. I destini incrociati di 4 amici tra Prato e Firenze negli anni '43 e '44" con interventi e musiche.
Ad Arezzo il 27 gennaio, alle 17.00, il cinema Eden ospiterà la proiezione del film “Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma” con la presenza in sala del regista Giulio Base, nel corso di un’iniziativa promossa da Acli di Arezzo, ANVCG - Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Cisl e Mcl per celebrare il Giorno della Memoria. L’evento, a partecipazione libera e gratuita, permetterà di andare a riflettere su una delle cicatrici insanabili della storia dell’umanità che viene proposta in una dimensione inedita attraverso l’avventura e la ricerca della verità da parte di un gruppo di giovani ragazzi.
A Livorno, martedì 24 gennaio la Comunità di Sant'Egidio, in collaborazione con il Comune di Livorno, la Diocesi, la Comunità Ebraica e Istoreco, ha organizzato un corteo silenzioso per le vie del centro cittadino. L'appuntamento è alle ore 17 in piazza del Municipio. Il corteo sfilerà su viale degli Avvalorati, via della Madonna, via del Giglio, piazza Cavallotti, via del Cardinale, via di Franco e via del Tempio fino a raggiungere piazza Benamozegh dove sono previsti interventi, testimonianze e l'accensione della Menorah, in ricordo delle vittime della Shoah e dell’universo concentrazionario nazifascista. Durante il tragitto, i volti di alcuni dei livornesi ebrei che furono deportati saranno alle finestre degli edifici che si affacciano sul percorso, grazie alle immagini che la Comunità di Sant’Egidio ha raccolto dai loro familiari e amici. Concluderà la cerimonia l'”abbraccio” alla Sinagoga.
Una serie di appuntamenti, tra mostre e presentazioni di libri, per ricordare ed educare all’importanza di fare memoria. Così l’amministrazione comunale di Altopascio celebra la Giornata della Memoria con diverse iniziative proposte alla cittadinanza e agli studenti attraverso cui ricordare le vittime dell’Olocausto e l’orrore della Shoah.
Si inizia proprio venerdì 27 gennaio, alle 18.30 in Sala Granai, piazza Ospitalieri, con la presentazione del libro, organizzata insieme all’Anpi - sezione Altopascio, Montecarlo, Porcari, “Vite sospese. Memorie e storie della Shoah nel pistoiese” del professor Andrea Lottini. Il volume si basa sui diari, sulle testimonianze dirette e sulle denunce degli ebrei della provincia pistoiese, vittime di persecuzione e violenza, raccolte in queste pagine facendo riemergere storie di un passato lontano, ma incise per sempre nella memoria del territorio.
Mercoledì 1 febbraio, alle 18 in Sala Mediateca di piazza Ospitalieri, si terrà invece la presentazione del romanzo storico “Il vescovo degli ebrei” (Puntoacapo edizioni) di Paola Fargion e Meir Polacco che, per l’occasione, dialogheranno con lo storico Luca Alessandrini. Nelle pagine di questo volume i due autori ripercorrono le vicende della famiglia di Adolfo Salvatore Ancona, il rabbino capo di Alessandria, Asti ed Acqui di cui lo stesso Meir Polacco è il pronipote, costretto a fuggire per scampare alla furia nazista.
Il libro racconta della fuga della famiglia Ancona, una fuga che fu aiutata dai cittadini del territorio acquese che, con il loro silenzio e la loro protezione, hanno salvato la famiglia Ancona e molti altri ebrei, a costo di rischiare la propria vita. Paola Fargion – nata a Milano nel 1957, figlia di salvati e pronipote di deportati e vittime di Aushwitz – e il marito Meir Polacco – nato in Israele nel 1953 - sono autori ebraici che, con i loro scritti e le loro testimonianze, perseguono ogni giorno l’obiettivo di fare memoria e di ricordare ciò che è stato facendosi promotori di iniziative a favore del pubblico giovanile e studentesco.
Con la loro scrittura e l’orgoglio per la propria cultura religiosa portano avanti da anni eventi e iniziative per far sì che la memoria non si offuschi.
Sempre loro saranno i protagonisti dell’appuntamento di giovedì 2 febbraio, alle 11 al Teatro comunale “G. Puccini”, con gli studenti delle scuole altopascesi: dal titolo “Il ricordo e la vita”, l’iniziativa porterà Fargion e Polacco insieme allo storico Alessandrini a confrontarsi con i ragazzi sulla Shoah. Partendo proprio dal romanzo storico degli autori, gli studenti saranno invitati a un approfondimento a tutto tondo, con domande, riflessioni ad alta voce, ricordi personali, con l’obiettivo di rendere la memoria lo strumento principale attraverso cui valorizzare e tramandare la storia di ciò che è stato e le storie dei tanti che non ci sono più.
Spazio poi anche all’arte e alla fotografia: sabato 4 febbraio, infatti, aprirà ad Altopascio la mostra “1938. Il banco vuoto. Le leggi razziali nella scuola in provincia di Lucca”, che resterà visitabile in Sala Granai fino a domenica 12 febbraio. Curata da Silvia Quintilia Angelini, con disegni di Franco Anichini e il progetto grafico di Michele Paoli, su un progetto della Scuola della Pace della Provincia di Lucca e dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, la mostra ripercorre i momenti in cui la persecuzione antisemita entrò a far parte della vita quotidiana del territorio della provincia di Lucca, anche tra i banchi di scuola.
La scuola fu infatti il primo settore a sperimentare l’antisemitismo di Stato e l’inizio dell’anno scolastico 1938-1939 fu segnato dall’espulsione dagli istituti scolastici degli insegnanti ebrei e dal rifiuto dell’iscrizione per alunni ebrei, sia che già frequentassero le scuole, sia che si affacciassero alla prima esperienza scolastica. In provincia di Lucca, dove gli ebrei residenti erano alcune centinaia, circa una ventina tra scolari, studenti e docenti furono espulsi dalle scuole.
A Viareggio fu possibile istituire una piccola scuola elementare statale in via Fratti. In questa piccola scuola fu mandata ad insegnare la maestra Gabriella De Cori, un’insegnante ebrea che in quanto tale era stata licenziata dalla scuola pubblica. Frequentarono la piccola scuola anche bambini provenienti dalle vicine città di Lucca e Carrara e alunni sfollati da Livorno e dalle più lontane Torino, Milano, Genova. La piccola scuola funzionò dal 1940 al 1943. Con l’intensificarsi della persecuzione antiebraica, nell’autunno di quest’anno, la scuola non riaprì.
Le alunne e gli alunni, con le loro famiglie, si dispersero clandestinamente nel territorio. La maestra Gabriella, arrestata e deportata nella primavera del 1944, non fece ritorno da Auschwitz.
Sarà l’attore Marco Brinzi a raccontare agli studenti di Barga l’orrore della Shoah. In occasione delle iniziative per il Giorno della Memoria, infatti, l’amministrazione comunale propone agli studenti dell’Isi di Barga il reading-teatrale “La Tregua”, tratto dall’omonima opera di Primo Levi. L’appuntamento è domani, martedì 24, alle 10.30, al Teatro dei Differenti. La voce narrante dello spettacolo sarà quella di Marco Brinzi, accompagnato dal suono della chitarra di Luca Giovacchini.
Un percorso attraverso la parola, che prima accompagna il pubblico fin dentro gli orrori dei campi di concentramento e poi descrive il ritorno in Italia, a Torino. È la parola di Primo Levi -che trova piena consacrazione ne “La Tregua” (pubblicato nel 1963 da Einaudi, seconda opera dell’autore dopo “Se questo è un uomo”) - dolorosa e concreta, sofferta e tremendamente vera, testimone oculare della deportazione degli ebrei e delle difficoltà di ricostruirsi una vita, uguale a quella di tanti sfollati ed ex deportati al termine della Seconda Guerra Mondiale.
Da militante della memoria e della parola scritta, Primo Levi rivive nella Tregua il dolore straziante del campo di concentramento. Al termine del libro troviamo stampata una cartina: vi è tracciato un itinerario tortuoso, che parte da Auschwitz e arriva a Torino dopo aver attraversato ben sette Paesi: Polonia, Unione Sovietica (Bielorussia e Ucraina), Romania, Ungheria, Cecoslovacchia, Austria (due volte), Germania. È la traccia del viaggio di ritorno al quale Levi fu costretto dopo la liberazione di Auschwitz. Dopo l’immersione mortale del Lager, Levi descrive l’Odissea del ritorno: al centro c’è la parola, che resta scritta a memoria perenne per il futuro, quasi a tracciare la strada e a indicare ciò che non deve mai più succedere.