Una villa romana scoperta vicino a San Gimignano, lungo la Via Francigena, in località Aiano-Torraccia di Chiusi. La zona è di proprietà di un imprenditore senese che ha subito un tracollo finanziario e per il fallimento i suoi beni stanno per essere messi all’asta compreso il terreno vincolato dalla Soprintendenza per il suo valore archeologico. Gli scavi da parte dell’Università di Firenze iniziati nel 2055 hanno riportato alla luce i resti dell’insediamento romano.
Per l’intervento archeologico sono stati spesi 220 mila euro. “La pratica è in mano al curatore fallimentare al quale abbiamo chiesto di poter acquistare questo terreno per finire gli scavi – ha detto Giacomo Bassi sindaco di San Gimignano ad Antenna Radio Esse – ma al momento non abbiamo ricevuto risposta ed il rischio è che la soprintendenza decida di risotterrare il sito per evitare che si deteriori.
Abbiamo stanziato i soldi per acquistare questo terreno che fa parte del patrimonio di un fallimento e su cui decide appunto il Tribunale. Se riusciamo ad entrare in possesso del terreno possiamo garantire la ripresa degli scavi da parte del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Firenze e al termine rendere l’area visitabile”.“Non seppelliamo l’arte, non uccidiamo la storia” con queste parole la deputata toscana di Sel Marisa Nicchi, ha presentato l’interrogazione parlamentare al Ministro per i Franceschini per fare luce sulla vicenda. “Siamo di fronte all’ennesimo pasticcio all’italiana – ha commentato l’onorevole Nicchi – Su quei terreni abbandonati ci sono tesori inestimabili che raccontano un pezzo del nostro passato, preziosi mosaici che stanno marcendo sotto teloni di plastica ed erbacce”. Secondo Nicchi, “non si può perdere altro tempo ed è urgente riportare alla luce questa prestigiosa dimora”.
Secondo la parlamentare toscana di Sel, “la soluzione percorribile da subito, come chiesto dal Comune di San Gimignano al tribunale di Siena, è il frazionamento del terreno della proprietà affinché il Comune stesso acquisisca la parte di terra dove si trova l’antica villa”. Per accelerare questo possibile procedimento, conclude Nicchi, “chiediamo al ministro per i beni culturali di compiere ogni azione possibile per evitare l’ulteriore deterioramento dell’inestimabile tesoro di San Gimignano”.