“Dopo l’euforia dei primi giorni, che aveva fatto registrare nelle province toscane una crescita anche del 10-15%, le vendite hanno subìto un certo arresto, dovuto probabilmente anche al clima, che è tornato a farsi mite” il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni fa il punto sulle performances nelle prime tre settimane di saldi in Toscana: “Nei primi giorni di saldi l’ottimismo sale: da una parte l’entusiasmo dei consumatori, che finalmente possono permettersi di acquistare qualcosa a prezzi accessibili, dall’altra la fiducia dei commercianti, che dopo mesi di magra vedono affollare i negozi di clienti.
Ma dopo queste prime tre settimane dobbiamo ammettere che nel complesso il miglioramento di vendite rispetto al 2014 è stato tutto sommato lieve, prima di tutto perché a quell’incremento vanno sottratte le grosse perdite avute quest’anno a causa del mancato inverno. In pratica le famiglie hanno potuto saltare a piè pari gli acquisti dell’inizio stagione per approfittare degli sconti. In secondo luogo, perché dopo pochi giorni l’affluenza diminuisce sensibilmente”.
Conferma Federica Grassini, presidente Federazione Moda Confcommercio Toscana: "La situazione di grave flessione dei mesi scorsi è difficilmente recuperabile. Purtroppo per molte imprese che durante i saldi riescono a trarre un sospiro di sollievo, ce ne sono altrettante costrette comunque a chiudere i battenti. Il settore ha confermato anche quest’anno le grandi difficoltà congiunturali".
“A parte alcune nicchie di mercato - riprende Marinoni - la fiducia dei nostri negozianti si concentra su pochi giorni dell’anno. Nel 2014 nel commercio – ma direi in tutto il terziario di mercato - il rapporto tra imprese aperte e chiuse è stato peggiore che nel 2013. I dati sull'occupazione indicano inoltre che in Italia, dal punto di vista statistico, abbiamo raggiunto un numero eccezionalmente basso di persone che lavorano: i consumi non possono che scendere. Il bonus di 80 euro, se è servito per supplire a qualche difficoltà, non ha ottenuto quel consolidamento della fiducia in cui speravamo”.
Conclude Marinoni: “L'Indicatore dei consumi di Confcommercio (ICC) indica a novembre una crescita congiunturale di due decimi su ottobre. Un segnale di risveglio che insieme ai recenti provvedimenti sulla politica monetaria aiuteranno a migliorare le aspettative degli operatori, ma la salute dell'economia reale resta ancora molto fragile. Agli imprenditori serve una svolta concreta: una tangibile riduzione del carico fiscale”.