Il Comune di Firenze interviene sui fronti dell’housing sociale e della residenza temporanea per studenti per far fronte alla mancanza di alloggi e posti letto per la cosiddetta ‘fascia grigia’, nella quale rientrano cittadini e famiglie, che non hanno i requisiti per l’accesso alla graduatoria delle case popolari e trovano difficoltà sul libero mercato, e studenti fuori sede. E lo fa con delle misure urbanistiche che impegnano gli imprenditori privati, inserite nella delibera contenente gli indirizzi per l’elaborazione della proposta di relazione di controdeduzione al Piano operativo approvata dalla giunta nella seduta di ieri. Le novità entreranno in vigore nel 2024 con l’approvazione del Piano operativo comunale.
“Queste innovazioni tecniche che introdurremo nel Piano operativo - ha detto il sindaco Nardella - hanno una grande valenza sociale ed economica perché potenziano, come mai è stato fatto prima d’ora, le possibilità di realizzazione di appartamenti a canone calmierato. In particolare, si dà grande attenzione sia agli studenti che non possono permettersi canoni commerciali sia a tutte quelle le famiglie che hanno difficoltà con gli affitti sul libero mercato, che in questi ultimi tempi sono aumentati a dismisura anche a causa dell’overtourism e degli affitti turistici brevi”.
“Dare risposte concrete al tema molto sentito dell’abitare, che è una vera e propria emergenza per molti cittadini, è una priorità - ha detto l’assessore a Welfare Sara Funaro- Per dare risposte al disagio sociale bisogna partire dalla casa e dal lavoro. Queste misure hanno l’obiettivo di andare a dare un’ulteriore risposta alle esigenze abitative di coloro che non riescono a provvedervi in maniera autonoma sul libero mercato per ragioni personali, sociali ed economiche. Siamo al fianco di cittadini e famiglie che non riescono a sostenere i prezzi del mercato e che hanno diritto a una casa, diritto che è richiamato anche nella nostra Costituzione”.
Approfondimenti
Housing sociale
Su questo fronte, il Comune di Firenze prevede varie e nuove possibilità per dare risposte al bisogno di casa dei fiorentini. Negli strumenti urbanistici vigenti sono previsti impegni a favore dell’housing sociale per gli imprenditori privati che realizzano interventi per una superficie superiore a 2.000 metri quadrati nei quali è prevista residenza, ma tali impegni possono essere assolti tramite la monetizzazione, ovvero versando una somma aggiuntiva all’amministrazione comunale. Nel 2024, con la nuova norma inserita nel Poc, nel caso di nuove costruzioni di superficie superiore a due mila metri quadrati, per l’imprenditore privato saranno escluse nella quasi totalità le possibilità di monetizzazione e solo in alcuni casi sarà prevista la delocalizzazione, ovvero la realizzazione della quota di housing sociale in area diversa da quella dell’intervento.
Di seguito l’applicazione delle nuove norme alle varie tipologie di intervento:
- nel caso di un intervento con superficie superiore a 2.000 metri quadrati con previsione di una parte di destinazione residenziale che si attui tramite nuove costruzioni nel 2024 con la nuova norma inserita nel Poc, per l’imprenditore privato sarà esclusa la possibilità di monetizzazione (attualmente prevista) della quota del 20% da destinare all’housing sociale, mentre ci sarà l’obbligo per il privato di realizzare tale quota di housing sociale all’interno dell’intervento di nuova costruzione;
- nel caso di intervento con previsione di destinazione residenziale con superficie superiore a 2.000 metri quadrati che preveda nuove costruzioni dopo una demolizione sarà esclusa la possibilità di monetizzare (prevista invece adesso) la superficie del 20% da destinare all’housing sociale, ma sarà consentita la delocalizzazione, ovvero la realizzazione in altra area vicina, su proposta dei privati e dietro assenso dell’amministrazione comunale nell’ambito della stessa Unità Territoriale Organica Elementare;
- nel caso di interventi di ristrutturazione, che interessano una superficie compresa tra 2.000 metri quadrati e 15.000 metri quadrati dove sia prevista, anche in parte, la destinazione residenziale, con la nuova norma il privato dovrà monetizzare la quota del 10% di superficie da destinare all’housing sociale;
- nel caso di interventi di ristrutturazione che interessano una superficie maggiore di 15.000 metri quadrati dove sia prevista, anche in parte, la destinazione residenziale, la quota del 10% da destinare all’housing sociale può essere realizzata o monetizzata.
Per questi due ultimi tipi di interventi, finora non erano previsti obblighi per l’imprenditore privato. Le due operazioni di monetizzazione potranno essere utilizzate anche per finanziare l’acquisto da parte del Comune di immobili da destinare a social housing e/o a interventi destinati alla ristrutturazione del patrimonio ERP/ERS esistente. Gli obblighi convenzionali a carico dei privati, fatta eccezione per gli interventi di ristrutturazione di superfici tra due mila e 15 mila metri quadrati, dovranno avere una durata almeno ventennale, quindi superiore ai 12 anni attualmente previsti. Con tali norme si prevede che con l’attuazione degli interventi privati potranno essere realizzati anche oltre 380 appartamenti di housing sociale e ristrutturati 300 appartamenti di edilizia residenziale pubblica.
Residenza temporanea per studenti
Negli strumenti urbanistici vigenti non ci sono impegni aggiuntivi per gli imprenditori privati che realizzano interventi per l’ospitalità temporanea per gli studenti. Alcuni impegni erano già stati previsti nel Piano operativo adottato e oggi vengono rafforzati. Per le aree che hanno come destinazione d’uso l’ospitalità temporanea per studenti (studentati), sarà introdotta nel Piano operativo una diversa articolazione rispetto a quanto adottato. Il Comune di Firenze, sempre nel caso di interventi superiori a due mila metri quadrati, mantiene immutata la quota del 20% (percentuale minima, obbligatoria già inserita nel Poc adottato) da destinare a posti letto convenzionati a canone agevolato, per un tempo non inferiore a 20 anni; in questo caso (con il 20%) il privato non accede a nessun giorno di attività turistico ricettivo.
Qualora l’operatore privato sia disponibile a offrire, per un tempo non inferiore a 20 anni, una quota non inferiore al 30% di posti letto da dedicare a forme di accoglienza agevolate guadagnerà il diritto ad esercitare 60 giorni all’anno di attività turistico-ricettiva.
Questa nuova disciplina si applica anche agli studentati privati già attivi o che hanno conseguito titolo abilitativo.
Sempre nell’ottica di agevolare la residenzialità, il Comune di Firenze accoglie l’osservazione, dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi con la quale viene proposto il recupero di Villa Monna Tessa finalizzato a ospitare una struttura privata convenzionata per gli studenti fuori sede e per l’accoglienza dei familiari dei degenti a condizione che la percentuale di posti letto a prezzi calmierati non sia inferiore al 50% di quelli ottenuti dalla trasformazione edilizia e che solo una quota residua possa essere dedicata all’accoglienza dei familiari dei degenti (foresteria), sulla base di una convenzione con le strutture sanitarie pubbliche presenti nella zona.
"Gli studentati di lusso sono dannosi per la città, sono alberghi camuffati e possono già svolgere attività alberghiera, per normativa generale, sul 49% della superficie. Di questo fatto fondamentale la Giunta non fa parola. Tale caratteristica è rafforzata attualmente da 3 mesi extra previsti dalla normativa in in vigore oggi a Firenze e da 2 mesi, da quanto oggi annunciato dalla giunta. Che certamente pone qualche condizione che incide sulla quota destinata a studentato ma non tocca, anzi, la funzione alberghiera di queste strutture. Che in questa città possono sorgere senza pianificazione né autorizzazione" dichiara Massimo Torelli del Comitato per il Referendum Salviamofirenze.
"Il Sindaco solo pochi giorni fa ci ha detto che non gli risultava si stesse studiando niente, in merito a una modifica delle norme sugli studentati. Hanno agito a sua insaputa? Ha mentito? Faremo accesso agli atti e depositeremo un’interrogazione per chiarire i tempi. Nel frattempo è venuto meno alle promesse fatte al Comitato Referendario Salviamo Firenze e a tutta la città. Si era detto che non si sarebbe permesso di votare sui quesiti, accogliendoli, ma evidentemente gli impegni non valgono -dichiarano i consiglieri comunali Dmitrij Palagi e Antonella Bundu- È una gestione confusa dell'urbanistica, anche perché non c'è una figura di Giunta dedicata. C'è un problema di correttezza istituzionale. Capiamo la necessità di fare campagna elettorale, ma qui si oscilla da una posizione a un'altra, senza trasparenza.
Per andare incontro alle esigenze si devono garantire risposte pubbliche e chi ha permesso monetizzazioni per anni non ha credibilità nel dirsi dalla parte del diritto alla casa. Studieremo nel merito le nuove norme per valutarle meglio e capire se almeno parte di quanto chiediamo da anni è stato effettivamente accolto".