E’ finalmente operativa la piattaforma pubblica di raccolta firme per referendum abrogativi e proposte di legge di iniziativa popolare. Invitare i cittadini a svolgere una funzione legislativa non è più questione di apparati organizzativi molto impegnativi che, soprattutto qualche decennio fa, hanno riguardato tematiche che hanno molto cambiato la nostra società (si pensi a divorzio e aborto negli anni ‘70 del secolo scorso). Ad oggi, sulla piattaforma "Referendum e iniziative popolari”, sono già disponibili, in attesa della firma online, proposte referendarie per:
- abolire la cosiddetta autonomia differenziata
- modificare il sistema elettorale (4 proposte)
- abolire la caccia
- abolire il diritto di passaggio dei cacciatori nei fondi privati
- abolire gli allevamenti intensivi
- abolire l'uso di animali nella sperimentazione scientifica
- abolire l’uso di animali in circhi e manifestazioni pubbliche
- tre proposte di legge di iniziativa popolare per la democrazia interna dei partiti.
Ieri in Piazza Duomo a Firenze, sotto alla sede della Presidenza della Regione Toscana, Cgil e Uil hanno tenuto un punto di raccolta delle firme per il referendum abrogativo della Legge sull'Autonomia Differenziata (che è possibile anche firmare online. Erano presenti e hanno firmato il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Segretario Generale della CGIL Toscana Rossano Rossi, il Segretario Generale della UIL Toscana Paolo Fantappiè. C’era con loro e ha firmato anche il segretario del Pd regionale Emiliano Fossi.
Ha detto Rossi: “In questo provvedimento del Governo non va bene nulla e va abrogato. Il nostro Paese andrebbe ricomposto e riunito perché già ci sono troppe diseguaglianze a livello geografico e di classe sociale, diseguaglianze che rischierebbero di allargarsi ulteriormente, così come sul mercato del lavoro si rischierebbe il ritorno di gabbie salariali. Siamo di fronte a una sorta di secessione dei ricchi, ma contro questo disegno c’è in campo una vasta rete di sindacati, partiti, associazioni e società civile che si sta mobilitando, e andremo fino in fondo”
Approfondimenti
Ha spiegato Fantappiè: “Una legge sbagliata, che divide ancora di più il nostro Paese e aumenta le diseguaglianze già presenti, non portando uno sviluppo uniforme per l’Italia. Sono decine le materie che verrebbero devolute alle regioni, cioè trattate singolarmente da ogni regione: dalla sanità all’istruzione, passando per il commercio con l’estero o la previdenza complementare. Tutte materie importanti che devono essere gestite a livello centrale, non è possibile che ognuno gestisca il proprio pezzo. Ci stiamo muovendo verso una federazione di Stati, abbandonando la Repubblica”