Quel pezzo di Firenze che si oppone al Comando NATO

Mentre nelle capitali di tutta Europa sì lavora a un piano di pace per l'Ucraina

Nicola
Nicola Novelli
03 Marzo 2025 14:11
Quel pezzo di Firenze che si oppone al Comando NATO

Mentre Regno Unito e Francia si pongono alla guida di una coalizione di volenterosi al fianco dell’Ucraina, il Presidente del Quartiere 2 dichiara la propria contrarietà all'insediamento di un comando NATO a Rovezzano, votata dal consiglio circoscrizionale nella precedente consiliatura. Lo ha detto durante la trasmissione Dentro la notizia di Italia 7 sabato mattina e lo ha ribadito oggi su la Nazione.

"Dispiace che a fronte di questa chiarezza corrisponda il silenzio della Sindaca e della maggioranza cittadina sulla Caserma Predieri di Rovezzano -dichiarano Dmitrij Palagi e Lorenzo Palandri di Sinistra Progetto Comune Q2- A questo si aggiunge l'assenza di informazioni. Non un foglio ci è stato dato in questi mesi, se non una risposta a un'interrogazione priva di documenti su cui fondarsi (pare che alla fine dentro Palazzo Vecchio ci si voglia fidare di una telefonata intercorso con il Governo nazionale).

Dal 17 settembre 2024 una nostra mozione è a disposizione del Consiglio comunale. Perché non votare? Il tema è stato portato anche in campagna elettorale, grazie al Comitato No comando NATO né a Firenze né a Altrove, a cui si aggiungono gli appelli della Rete Democratica Fiorentina, oltre alle varie lettere per la pace del mondo associazionistico e di alcune comunità religiose. Nella confusione che sta aumentando a livello globale, la nostra Città prenda una posizione coraggiosa e dica no al Comando NATO alla Caserma Predieri, unendosi alla residenza del Quartiere 2".

Per fortuna al vertice che si è tenuto il 2 marzo alla Lancaster House a Londra il Regno Unito ha proposto una coalizione di volenterosi al fianco dell’Ucraina per sopperire all’annunciato disimpegno degli Stati Uniti della nuova amministrazione guidata da Donald Trump. Persino la tradizionalmente neutrale Norvegia sta valutando la possibilità di attingere al suo fondo sovrano per aumentare drasticamente il sostegno all'Ucraina, in seguito ai segnali di indebolimento del sostegno militare degli Stati Uniti.

E indignati dal trattamento riservato da Donald Trump a Volodymyr Zelensky, i cechi hanno aperto i loro portafogli, inviando milioni di euro per sostenere la lotta dell'Ucraina contro la Russia. Solo in Italia lo scontro televisivo tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky ha scatenato reazioni contrastanti e la coalizione di governo appoggia Trump, mentre l'opposizione non sostiene fermamente Zelensky.

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