Il Pubblico impiego, rappresenta da decenni il motore del sistema amministrativo centrale e decentrato dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, passando per le ex Province che hanno visto i dipendenti dispersi su altre scrivanie. Dietro l'organigramma politico eletto dai cittadini esiste infatti una macchina operativa detentrice di competenze tecniche, potere di firma e responsabilità. Ma quale trattamento è riconosciuto a queste figure: quante sono, come operano ed in quale ambito a seguito della redistribuzione delle deleghe, dell'aggiornamento normativo, dei nuovi parametri imposti dalla convivenza europea? In alcuni casi la decisione politica necessita di una "copertura economica" e di una "garanzia tecnica" che spetta agli impiegati pubblici e che porta gli stessi ad essere oggetto di verifiche e controlli, oltre ai giudizi da parte degli organi competenti. Ma quali sono le tutele? Spesso agli 'uffici amministrativi' vengono attribuiti errori di procedura da parte degli organismi elettivi.
Si tratta di errori reali, oppure il sistema ha individuato nelle segreterie operative ottimi capri espiatori?Secondo gli addetti ai lavori, l'efficientamento della burocrazia può passare solo attraverso una attenta analisi dgli ingranaggi che compongono la macchina.
C'è inoltre un problema occupazionale e contrattuale. “Il programma di rilancio della Pubblica Amministrazione non può non passare attraverso un serio programma di investimenti, favorendo soprattutto l’innesto di forze ed energie nuove” afferma in una nota il Segretario generale della Uilpa Nicola Turco.“Questo percorso non può prescindere dalla riscrittura del nuovo sistema di relazioni sindacali, nell’ambito del quale occorre riconoscere alla contrattazione un ruolo pieno ed attivo nelle materie fondamentali che interessano il mondo del lavoro pubblico, ad iniziare dall’organizzazione del lavoro e dalla formazione del personale”.
Prosegue Turco: “I rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego devono valorizzare il ruolo della contrattazione attraverso il riequilibrio del rapporto tra la fonte legislativa e quella contrattuale. Solo attraverso i nuovi istituti della partecipazione, che devono ricondurre nell’alveo della negoziazione ogni aspetto concernente il rapporto il rapporto di lavoro o che comunque abbia delle ricadute su di esso, è possibile rendere i lavoratori pienamente partecipi dei processi produttivi dell’organizzazione di cui costituiscono la parte attiva ed operativa. Il Ministro della Pubblica Amministrazione sia consapevole di tale priorità che, del resto, corrisponde al perseguimento di un obiettivo comune, che è quello di restituire efficienza e funzionalità alla macchina pubblica.
Per chiudere i contratti entro l’anno bisogna accelerare sulla risoluzione di questi nodi”, conclude il Segretario Generale della Uilpa.