MONTALCINO - “Non credo che i vigneti abbiano fatto male al paesaggio toscano, vedo una grande sintesi. Ma penso e ritengo che, oltre una certa quantità, probabilmente, non ci sono più neanche convenienze economiche”.
Così, alla Montalcinonews, Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, dal palco del Premio Casato Prime Donne interviene sul tema del Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana che, dopo il confronto acceso alla Festa dell’Unità di Siena, del 12 settembre, ha visto gli agricoltori schierati contro l’assessore Anna Marson, apparsa a produttori e associazioni di categoria non capace di ascoltare le loro istanze, tanto che si è sfiorata la gazzarra.
La Bindi, a Montalcino, parla anche della nomina del prossimo presidente della Provincia di Siena, altra accesissima questione politica, che si gioca più o meno a viso scoperto, a seconda degli interlocutori, per alcuni anche a colpi di “Bravio”. “Potremmo dire che tutto il mondo è paese - dice la Bindi - è chiaro che ogni nomina porta con se l’onere di una scelta. Avendo abolito l’abolizione diretta delle Province, ora che tocca ai sindaci la scelta, la nomina rimette in gioco la dinamica della politica, dei partiti, delle appartenenze. Non mi scandalizzo, i problemi sono altri. Le lotte fratricide non mi piacciono, il dibattito sì”.
Approfondimenti
Un dibattito che a breve dovrà, per forza, trovare una sintesi, visto che la scadenza per la presentazione delle candidature a presidente della Provincia è fissata per il prossimo week end. Una candidatura che esclude sia compensi sia rimborsi spese.