FIRENZE 26.08.2015- «Ringraziamo per la disponibilità e a settembre ci incontreremo per decidere insieme un progetto di recupero». Lo ha detto l’assessore all’ambiente Alessia Bettini commentando le dichiarazioni di Francesco Mati, presidente nazionale del settore florovivaistico di Confagricoltura, secondo il quale «il distretto vivaistico pistoiese è pronto a dare una mano per sostenere il Comune di Firenze nelle operazioni di recupero dell’Albereta». «Decideremo insieme – ha aggiunto l’assessore – avvalendoci della loro professionalità e competenza».
Appena tre settimane dopo il 1 agosto nuova alluvione in Toscana, il 24 agosto. Per dare la misura dell'evento di lunedì scorso, basti dire che i vigili del fuoco hanno raggiunto con un hovercraft un agriturismo rimasto isolato per la piena dell'Ombrone in località Pratini Bassi. Per stabilire con certezza le condizioni di salute dei 22 ospiti e per verificare le loro eventuali necessità, la squadra VF ha raggiunto la struttura con l'unico mezzo di navigazione sicuro. I vigili del fuoco, dopo aver verificato che le persone stessero bene e non avessero necessità particolari e, a seguito anche di una verifica statica dell'edificio, hanno deciso di non evacuare l'edificio; subito dopo hanno distribuito viveri di primo conforto. Passata l'ondata di piena, l'agriturismo è tornato raggiungibile via terra, permettendo agli ospiti di lasciare con i propri mezzi la struttura ricettiva.
Una delegazione di consiglieri comunali pisani e regionali del Movimento 5 Stelle ha effettuato ieri un sopralluogo nell’Ospedale Cisanello dopo segnalazioni di cittadini circa le criticità emerse per il maltempo: “Allagamenti, black out e interruzioni di servizio verificatisi nella giornata di lunedì non sono il frutto di eventi eccezionali – dichiarano i consiglieri Cinque Stelle - ma mettono in luce importanti responsabilità politiche di chi ha concepito l'espansione dell'ospedale su una superficie dispersa in molteplici edifici, con una qualità edilizia che è sotto gli occhi di tutti, in una cassa di espansione della Golena d'Arno, collocando nei seminterrati di immobili costruiti su terreni alluvionali, apparecchiature e servizi sanitari da cui dipende la vita di molti pazienti.
Mentre chi governa continua a preoccuparsi di tagliare nastri –continuano i Cinque Stelle - prosegue a Cisanello l'impermeabilizzazione del suolo di una zona già critica, con la previsione di asfaltare 3 lotti di parcheggi per un totale di 4000 posti auto, senza prendere in considerazione tecniche di realizzazione meno invasive dell'asfalto. Vogliamo una sanità che risponda alle esigenze dei cittadini e non agli interessi di lobby e comitati d'affari che mascherano, dietro a costosi progetti faraonici, importanti interessi privati”. “Quanto successo esplicita come la sanità toscana faccia acqua da un punto di vista politico – aggiungono i consiglieri regionali Andrea Quartini e Irene Galletti - mentre i risultati positivi di cui spesso si vanta la Giunta si debbano in realtà all’intenso lavoro degli operatori.
Il nostro plauso a loro che sono riusciti a minimizzare i danni causati da un evento atmosferico eccezionale, rimettendo in piedi quanto necessario per il loro lavoro. Indagheremo su quanto accaduto a Cisanello – concludono i consiglieri regionali M5S - con la consapevolezza tuttavia che il problema centrale è più diffuso e legato alle scelte di edilizia ospedaliera effettuate non solo nell’ospedale pisano”.
"Stato di calamità non solo regionale ma nazionale, possibilità per i sindaci colpiti dall'alluvione di agire con procedure d'urgenza per realizzare subito le opere di sicurezza idraulica e commissariamento, da parte della Regione o del Governo, degli enti e dei consorzi che sono stati inadempienti nell'eseguire le opere di sicurezza idraulica". Queste le richieste espresse dal consigliere regionale Pd Stefano Scaramelli, che oggi è in sopralluogo ad Asciano e nelle zone del senese che sono stati sommersi da acqua e fango dopo le "bombe d'acqua" del 24 agosto. "Servono risorse per rimborsare i danni e zero burocrazia per realizzare le opere di bonifica e messa in sicurezza.
Dopo la vicinanza e l'aiuto con mezzi e braccia per affrontare l'emergenza, deve arrivare il momento dello stato di calamità" - continua Scaramelli - "La Regione Toscana sta lavorando per affrontare al meglio la situazione ma questa ennesima emergenza dimostra che occorre intervenire quanto prima sulla materia, mai risolta, di fronteggiare le calamità attraverso un sistema di polizze assicurative. Il tema del coinvolgimento del mondo assicurativo è difficile ma affrontarlo, senza strumentalizzazioni e in maniera concreta, è indispensabile in un territorio fragile come il nostro.
L’evento calamitoso della Val d'Arbia, purtroppo, è l’ennesimo grave episodio che si verifica. E' necessario mettere in piedi un sistema di copertura nazionale capace di dare risposte concrete ai cittadini, perchè non è più accettabile che ad assicurarsi sia solo “chi può”, così come non è più accettabile che "chi deve" non esegua le opere di sicurezza idraulica".
La devastante ondata di maltempo che ieri ha colpito la Toscana ci grida chiaro e forte due messaggi. Il primo, che a Firenze, dove le piogge sono state tutt’altro che straordinarie – tempo di ricorrenza di tre o quattro anni –gli allagamenti sono stati pesantissimi, ancorché ingiustificabili, in numerosi sottopassi e in tutta la zona nord – aeroporto. Il secondo, che gli eventi che hanno colpito la zona di Pisa – tempo di ricorrenza oltre 150 anni – l’alta Val di Cecina e, ripetutamente, la Val d’Arbia e il bacino dell’Ombrone grossetano, queste ultime con tempi di ricorrenza praticamente incalcolabili e comunque superiori ai 200 anni, non possono che essere legati alle anomalie estreme della temperatura del mare e quindi al riscaldamento globale, prefigurando un salto in avanti del livello strutturale di rischio almeno per tutta la Toscana costiera. “A Firenze, l’amministrazione comunale si è svelata per quello che è: interessata a tutto eccetto che ai fiorentini – attacca il responsabile regionale di Sovranità, Fabio Barsanti – Evidentemente non è servito nemmeno il campanello d’allarme della tempesta del primo agosto quando di nuovo, se le raffiche di vento furono sicuramente eccezionali, non altrettanto straordinaria fu la pioggia caduta.
Oltre al show patetico e buonista delle inutili ramazze messe in mano a disorientati immigrati clandestini, a uso e consumo delle telecamere, la giunta fiorentina non ha pensato di mettere mano all’unica opera utile, ossia la pulizia e manutenzione delle opere di drenaggio, con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti”. “Quanto invece agli eventi che ieri hanno veramente sconvolto la Toscana costiera e i bacini del Cecina e dell’Ombrone grossetano, arrecando enormi danni ai beni e al patrimonio architettonico di Buonconvento, Monticiano, Monteroni d’Arbia e altri centri – prosegue l’esponente sovranista – occorre prendere atto, anche alla luce dei tragici eventi calamitosi, tra gli altri, di Carrara nello scorso autunno e della tempesta di vento del marzo di quest’anno, che il clima è cambiato e il rischio estremo è diventato la norma”. “È proprio alla luce di quest’ultima constatazione – continua Barsanti – che suonano come un’offesa alla decenza le parole pronunciate ieri, nel mezzo dell’emergenza, dall’assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile, Federica Fratoni, secondo la quale ‘difficilmente riusciremo a reperire nuove risorse per riparare i danni’, così come dallo Stato, sempre secondo la Fratoni, sono stati ottenuti appena 12 milioni sugli oltre 500 di danni arrecati dalla tempesta di marzo”. “Mentre si stima che solo in questo scorcio di 2015 per gli immigrati clandestini ospitati in Toscana siano stati spesi ben oltre 100 milioni di euro, una cifra destinata a crescere esponenzialmente – conclude il responsabile di Sovranità – ai cittadini toscani colpiti da calamità di tale entità viene offerta dalla Regione soltanto la miseria di prestiti a tasso zero con rimborsi in tre anni.
I Toscani, come tutti gli Italiani, devono sapere di essere stati abbandonati al loro destino da questi politici incapaci e traditori”.
Sarà il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , Gian Vito Graziano , ad inaugurare di persona il 6 Settembre la prima Giornata Nazionale dei Geo – Rischi indetta dai geologi italiani . Quel giorno i geologi, i veri studiosi della Terra scenderanno nelle piazze per parlare direttamente alla gente . Graziano lo farà a Palermo spiegando ai cittadini cos’è la carta geologica , mostrando loro gli strumenti di lavoro del geologo ma anche le immagini dei disastri naturali in Italia. “In Italia aumentano alluvioni , il territorio è sempre più dissestato ed oramai notiamo a ritmo quotidiano il verificarsi di disastri naturali o l’allagamento di intere città .
E’ giunta l’ora - ha affermato Michele Orifici , Coordinatore della Commissione Protezione Civile del CNG - che siano geologi a scendere in piazza per parlare , agire , informare , dare la possibilità ai cittadini di quelli che sono i geo rischi del nostro bellissimo Paese ricco di geo-risorse spesso dimenticate ed abbandonate”. Sta per partire un’operazione davvero imponente in tutta Italia : “GEORISCHI, LI (RI)CONOSCO, MI DIFENDO”.
I geologi scenderanno nelle piazze delle principali realtà italiane per spiegare alla gente cosa sia un geo – rischio , perché si verificano le alluvioni , come dobbiamo convivere con il rischio vulcanico o sismico.