Firenze, 19-2-2021- Un nuovo incidente grave sul lavoro ieri sera in piazza delle Cure a Firenze, dove un rider è caduto ed è stato travolto da un'auto. Ora è in codice rosso all'Ospedale di Careggi.
"Contiamo purtroppo tre incidenti in meno di un mese: la settimana scorsa era stato coinvolto un rider in viale Guidoni, sempre a Firenze, mentre a fine gennaio ricordiamo il gravissimo incidente in cui ha perso la vita a Montecatini un rider di Deliveroo. -intervengono Ilaria Lani (Nidil Cgil) e Elena Aiazzi (Cgil Firenze)- Questa serie di infortuni sul lavoro non è purtroppo un caso: i ritmi di lavoro imposti dall'algoritmo e la paga a cottimo alzano inevitabilmente il livello di rischio. Inoltre, le norme introdotte un anno fa con l'estensione ai rider del Testo Unico su salute e sicurezza, da quanto ci risulta, non vengono rispettate in maniera corretta dalle piattaforme e non è possibile per il sindacato effettuare controlli, visto che le società ancora non riconoscono il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, nonostante che nel mese di settembre abbiamo proceduto alla elezione di un rappresentante. Occorre che le istituzioni preposte aumentino il livello di controllo rispetto all'applicazione delle norme e chiediamo in particolare alla Regione di intervenire per vigilare e definire modalità precise di applicazione del Testo Unico nel settore del food delivery operante su piattaforme digitali. Non è ammissibile rischiare la vita per consegnare un panino".
“Basta con sistemi di cottimo che generano precarietà e insicurezza. I rider siano riconosciuti per quello che nei fatti sono: lavoratori subordinatati.” E’ la richiesta del segretario Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni dopo il nuovo grave incidente che ieri sera ha coinvolto un rider a Firenze.“Apprendiamo con dispiacere – dice Boni - che ieri sera a Firenze, in piazza delle Cure si è registrato l’ennesimo incidente stradale di un rider, cui va la nostra piena solidarietà e vicinanza.”“La pandemia ha moltiplicato il numero di questi lavoratori, coinvolgendo anche persone che che hanno perso magari un’altra occupazione; ma questo tipo di lavoro ancora oggi non è regolamentato e non riconosciuto come “subordinato”; si continua a considerare questi lavoratori come autonomi, senza garanzie contrattuali, di reddito, di sicurezza.
I lavoratori devono stare a disposizione h24, comandati da un algoritmo digitale indifferente alle loro esigenze di vita, che non tiene conto di chi si assenta per necessità impellenti, che con considera le pause, ma semplicemente penalizza chi non risponde subito, cacciandolo in fondo alla lista e richiamandolo chissà quando. Insomma siamo ancora a chi più consegna pacchi e più viene chiamato ma, proprio questo sistema di cottimo genera situazioni di precarietà e non sicurezza.”“Una situazione molto difficile su cui come sindacato siamo impegnati a fondo, con iniziative come quella di martedì scorso con volantinaggio nelle città della Toscana per contattare questi lavoratori e metterli a conoscenza dei loro diritti e dei sistemi e strumenti di sicurezza.
Insieme agli altri sindacati abbiamo attivato un tavolo permanente con la Regione Toscana per cercare delle soluzioni. L’obiettivo che dobbiamo darci è considerare questo lavoro subordinato e fare applicare il contratto nazionale di riferimento, che è quello ‘Merci e logistica’.”
Una strage continua, da fermare al più presto, tutelando i diritti dei rider in Toscana. Così interviene il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, all’indomani di un nuovo grave incidente che ha coinvolto un lavoratore durante una consegna.
“Ieri notte un rider è caduto ed è stato travolto da un’auto, adesso è in codice rosso in ospedale, come denuncia la Cgil – ha detto Mazzeo -. Mi pare che davvero non ci sia più tempo da perdere in parole, occorre che chi lavora sia tutelato e garantito. Quello di ieri sera è già il terzo incidente che colpisce un rider sul luogo di lavoro. Non dimentichiamo che a Montecatini poco tempo fa un lavoratore ha perso la vita per fare una consegna a domicilio”. “Non possiamo più accettare che per le strade della Toscana ci siano persone che svolgono un servizio sempre più importante, come le consegne a domicilio in questa fase di restrizioni alla mobilità collettiva, che siano lasciate sole e senza diritti” ha proseguito. Per il presidente “serve una azione della Regione che metta finalmente uno stop a una situazione inaccettabile, in cui esseri umani per poter lavorare sono costretti a operare in condizioni di pericolo continuo, guidati da un algoritmo che impone loro ritmi sempre più disumani”.
“Già a inizio del mio mandato “– ha spiegato ancora Mazzeo - ho voluto incontrare questi lavoratori e lanciai l’idea di un provvedimento regionale che stabilisse diritti e tutele per tutti i rider. Ci sono i contratti nazionali da far rispettare e ci sono leggi da osservare, ma serve, a mio avviso, anche una Carta dei diritti dei lavoratori toscani che fissi principi a cui nessuno potrà mai più permettersi di derogare”.