Morire lavorando, per pochi euro, lasciando la moglie e due figlie piccole. La storia di Romulo, rider filippino di 47 anni, ha lasciato sgomenta la Toscana.
La disgrazia è successa sabato sera a Montecatini, l'uomo è stato investito da un'auto durante un temporale mentre stava facendo il suo lavoro. Era a piedi ed è stato sbalzato di molti metri, inutile ogni tentativo di rianimazione.
Le istituzioni dopo questa tragedia promettono un'attenzione in più per questa categoria.
"Il mio pensiero - scrive su Facebook il presidente della Toscana Eugenio Giani - questa sera va a Romulo Sta Ana, rider vittima del proprio lavoro a Montecatini Terme. Ancora oggi, nonostante la funzione di pubblica utilità svolta, godono spesso di poche tutele e scarse condizioni di sicurezza. Non è accettabile per una Repubblica fondata sul lavoro. Romulo lascia due bambine e la moglie, per questo dobbiamo essere vicini alla famiglia e deve esserlo anche l’azienda. Continueremo ad impegnarci costantemente per la tutela del lavoro, per tutti e sicuro. Alla famiglia di Romulo l’abbraccio di tutti noi"
"Romulo aveva 47 anni, una moglie, due figlie - sottolinea sempre sui social Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale - . Per garantire a loro una vita dignitosa faceva il rider. È morto travolto da un'auto a Montecatini mentre stava ritirando un pasto da consegnare a domicilio. Molte volte, in questi mesi, abbiamo detto che è prioritario garantire un riconoscimento ufficiale a queste figure in termini di contratto, sicurezza, diritti e salario. La tragedia di Montecatini dimostra che tutto ciò non è più rinviabile. Bisogna fare presto, ne va della sicurezza dei lavoratori".
Rider morto sul lavoro a Pistoia, il cordoglio di Nidil Cgil e Cgil Pistoia: “Una vittima di un lavoro che nel food delivery presenta poche tutele e che per raggiungere livelli di reddito esigui costringe i lavoratori a correre per fare una consegna in più”
Naturalmente i sindacati si stringono attorno alla famiglia del rider morto sul lavoro. Nidil Cgil Pistoia e tutta la Cgil "esprimono il loro cordoglio e dolore per la morte di Romulo Sta Ana" e sottolineano: "Siamo purtroppo a piangere l’ennesimo morto sul lavoro, una vittima di un lavoro che nel food delivery presenta poche tutele e che per raggiungere livelli di reddito esigui costringe i lavoratori a correre per fare una consegna in più.L’obbligo dell’assicurazione Inail per i riders è stato un primo risultato della mobilitazione di questi lavoratori, ma la tutela della salute e delle sicurezza va perseguita svincolando definitivamente i salari dalla logica del cottimo che porta ad un insano innalzamento dei ritmi di consegna e dei conseguenti rischi sul lavoro.Le piattaforme digitali straccino il contratto farsa siglato con ugl e rivedano le proprie posizioni sui temi della sicurezza, della paga oraria e del minimo garantito contro il cottimoNidil e Cgil Pistoia mettono a disposizione della famiglia gli strumenti di tutela e assistenza necessaria, esprimendo le più sentite condoglianze".