"I tre incidenti mortali che si sono verificati in così poco tempo nella nostra Regione ci addolorano e ci invitano a una riflessione seria e approfondita sui sistemi di sicurezza nei luoghi di lavoro", dichiara l’assessore alla sanità, Simone Bezzini, nell’apprendere la notizia dell’ultimo infortunio mortale, avvenuto oggi, in cui ha perso la vita un giovane che avrebbe compiuto 23 anni tra pochi mesi".
"La Regione Toscana - continua Bezzini - ha fatto importanti investimenti nel settore della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire da progetti di prevenzione e controllo e corsi di formazione, mirata e costante, per le imprese. I servizi Prevenzione Igiene e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro delle nostre Asl sono costantemente impegnati nel far rispettare le norme e l’applicazione delle procedure di sicurezza, ma si deve fare ancora di più e serve un impegno comune per lavorare insieme, con ancora più determinazione, per evitare il ripetersi di tali tragedie. Addolora apprendere di eventi di questa portata. Siamo vicini alle famiglie, che vengono private, in modo inaspettato e tragico, dell’affetto dei loro cari. Ogni infortunio, ogni decesso per motivi di lavoro, è una sconfitta per la comunità tutta”.
“Tre morti sul lavoro in pochi giorni non sono un evento causato dalla malasorte, ma il sintomo che c’è un sistema che va cambiato” così il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo interviene sugli ultimi episodi di incidenti mortali in Toscana. “Prima il rider travolto sotto la pioggia da un’auto, poi l’operaio edile caduto da un'impalcatura e oggi un ragazzo schiacciato da una pressa: siamo di fronte a una strage che non va più nascosta o sottovalutata”, dichiara Mazzeo.
“Anche nell’anno che ha visto una contrazione delle ore lavorate a causa della pandemia, nella nostra regione registriamo oltre 5 morti bianche. Significa che ogni settimana c’è una persona che esce di casa per andare al lavoro e non ne fa ritorno perché muore svolgendo la propria occupazione”.“Penso che occorra uno scatto in avanti da parte di tutti: istituzioni, imprese, sindacati", conclude il presidente. "Servono certamente più controlli e quindi più ispettori, ma occorre che la sicurezza, diritto inalienabile di ogni lavoratore, diventi effettiva, e per riuscirci dobbiamo porre in primo piano il tema della qualità del lavoro, il rispetto delle regole e dei contratti.
Perché dove i diritti non sono rispettati, non viene garantita nemmeno la sicurezza minima”.