Nella giornata di domenica 21 settembre il Segretario generale del Ministero dei beni e delle attività Culturali, architetto Antonella Pasqua Recchia, ha svolto una visita ai luoghi del Polo Museale Fiorentino danneggiati dall’evento meteorologico estremo di venerdì 19.Il Segretario generale è stato accolto dal Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, dal Direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, dalla Direttrice e dall’architetto responsabile tecnico del Giardino di Boboli, rispettivamente Alessandra Griffo e Mauro Linari, dalla Direttrice del Museo di San Marco, Magnolia Scudieri, dal personale dei vari musei e dell’Ufficio Restauri della Soprintendenza.Durante la visita si sono svolti approfonditi sopralluoghi così come sono stati ascoltati resoconti di altri danni (al Museo di palazzo Davanzati).Il Segretario Generale ha apprezzato la tempestività dell’immediata reazione del personale per la salvaguardia del patrimonio culturale pubblico, per la rimozione dei detriti e delle cause di rischio, per l’impostazione dei restauri e dei ripristini.
È stata anche richiesta la quantificazione dei costi sostenuti e da sostenere per la messa in sicurezza e per il restauro di luoghi e beni, che è tuttora in corso, per sottoporla al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e alla Protezione Civile.Da parte sua, il Soprintendente Acidini ringrazia tutti i dipendenti della Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino, i Vigili del fuoco e le ditte che si sono immediatamente attivate riuscendo a mettere in sicurezza cose e ambienti, anche sostituendo tutti i vetri rotti tra venerdì e sabato; ringrazia altresì Opera Laboratori Fiorentini-Civita group che si sono attivati prontamenti per informare e risarcire i visitatori.Il risultato di questo rapido intervento è stato, tra l’altro, che i musei riaperti hanno effettuato le aperture serali (Uffizi e Davanzati compresi) previste nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio, che si sono svolte con regolarità tranne che nei luoghi chiusi per ragioni di sicurezza, ovvero il Giardino di Boboli, una sala del Museo di palazzo Davanzati e il Museo di San Marco.A tal proposito si respingono con fermezza le accuse di incuria o mancata manutenzione.
La furia del vento, con raffiche a oltre 90 km/h, ha asportato tegole anche di tetti revisionati, ha divelto tronchi e spezzato rami di alberi monitorati, ha proiettato la grandine contro i vetri e infissi con effetti devastanti. L'effetto è apparso evidente nell'Orto Botanico, dove non si può dubitare delle cure dedicate alla vegetazione, che è nella missione di quell'istituto; nonostante ciò, lo storico Orto ha subito danni ingenti e perdite dolorose.Nel chiostro di Sant’Antonino del Museo San Marco il cedro del Libano alto oltre 30 metri non ha causato danni solo perché era stato attentamente studiato, potato e messo in sicurezza con legature dei rami al tronco.
Si sta mettendo a punto un piano per il suo abbattimento, che sarà costoso e complesso.A tale proposito, permangono vigenti sia la chiusura del Museo di San Marco (fino al momento in cui saranno terminate le operazioni di ripristino delle condizioni di sicurezza), sia del Giardino di Boboli dove è tuttora in corso il ripristino delle condizioni di sicurezza per l’accesso dei visitatori, che presumibilmente non potrà avvenire prima di una settimana.