Maltempo in Toscana: firmate due dichiarazioni di emergenza nazionale

Mazzetti (FI): "Governo ancora una volta in prima linea"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 Aprile 2025 15:26
Maltempo in Toscana: firmate due dichiarazioni di emergenza nazionale

Dopo le richieste da parte dei Comuni e della Regione Toscana e di Anci, sono state deliberate ieri dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci due dichiarazioni di stato di emergenza nazionale. Riguardano gli eventi meteorologici che hanno colpito il territorio regionale tra il 12 e il 14 febbraio e poi il 14 marzo 2025.

“Ringraziamo il Governo per aver ascoltato le richieste della Regione e quelle dei Comuni, ben rappresentate dal presidente di Anci, Gaetano Manfredi, speriamo che il riconoscimento dello stato di emergenza garantisca un rapido sblocco dei finanziamenti”, ha commentato la sindaca di Poggibonsi e presidente di Anci Toscana Susanna Cenni. “La frequenza e la violenza crescenti dei fenomeni ci dicono che è necessario però andare oltre l’emergenza, agendo con determinazione e competenza sulla prevenzione e sull’abbattimento del rischio, con un grande Piano nazionale di investimenti per la messa in sicurezza del territorio”.

Gli eventi di marzo hanno coinvolto le province di Firenze (e in particolare il Mugello e la Valdisieve), di Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato. Per queste aree lo stato di emergenza durerà 12 mesi con uno stanziamento di 57 milioni e 650 mila euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali.

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Per quelli di febbraio invece, che hanno colpito i comuni di Isola del Giglio, Monte Argentario e Orbetello della provincia di Grosseto, Campo dell’Elba, Marciana, Portoferraio e Rio della provincia di Livorno, Castelnuovo in Garfagnana della provincia di Lucca e Montale, Montemurlo, Lamporecchio e Larciano della provincia di Pistoia, sono stati stanziati 5 milioni e 700 mila euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali.

"Ancora una volta il governo italiano risponde presente, dichiarando lo stato di emergenza e stanziando oltre 63 milioni per la Toscana, una regione sempre più maglia nera in Italia per i danni del maltempo. Ad ogni modo, non può essere sempre Roma a ripianare i danni dopo il passaggio del maltempo. Bisogna che la Toscana passi a una gestione più efficace e più trasparente" afferma, in una nota, l'On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.

"Sono stata in sopralluogo nella zona del Rio Rovigo - ricorda -, dove è riemersa una discarica degli anni '70, per constatare l'entità del danno e l'effettività dei primi ma sostanziali interventi. Il Ministero dell'ambiente, che ringrazio, ha confermato che sono state attivate tutte le procedure per la bonifica, mentre sono in corso approfonditi controlli e monitoraggi contro qualsiasi traccia di contaminazione; adesso vigileremo sull'operato di Consorzio e Regione Toscana". "È opportuno adesso, a quasi due anni dalla prima alluvione, fare un controllo e un rendiconto su quanto è stato speso, come, quali opere sono state finanziate e a che punto sono i lavori.

Qualcosa non torna e tutti gli enti coinvolti devono avere la forza di verificare", conclude.

Sono 370 le frane e gli smottamenti “contati” dagli agricoltori in tutto il Mugello sollevati dall’atteso annuncio del riconoscimento di stato di calamità naturale da parte del Governo che ha messo sul tavolo circa 63 milioni di euro per rispondere all’emergenza. Il 70% degli eventi di dissesto sono stati censiti tra Vicchio e Marradi che sono ancora una volta tra i comuni più feriti dall’alluvione dello scorso marzo, la seconda dopo quella del maggio 2023. A fornire una fotografia puntuale dello stato di salute del territorio mugellano è Coldiretti Firenze che ha coinvolto le imprese agricole nella conta dei movimenti franosi innescati dall’enorme quantità di pioggia caduta in un lasso di tempo molto breve.

“Il riconoscimento, annunciato dal Ministro Musumeci nelle scorso ore dello stato di emergenza nazionale per la Toscana era atteso dagli enti locali e dalle imprese danneggiate. Lo stanziamento annunciato è di 63 milioni di euro complessivi. – spiega Coldiretti Firenze - Ci sarà molto da fare per tornare alla normalità; le imprese sono al lavoro senza sosta per ripristinare i luoghi delle frane e le aree delle coltivazioni colpite”.

Resta critico il quadro post-alluvione nel Mugello come evidenzia la mappatura di Coldiretti Firenze. I cedimenti del suolo hanno danneggiato e compromesso la viabilità principale e quella interpoderale che permette l’accesso alle aziende e alle strutture limitando o impedendo la piena attività. Moltissime delle segnalazioni raccolte da Coldiretti interessano i pascoli e i terreni destinati ai seminativi dove non si potrà ne seminare ne raccogliere così come i castagneti: coltivazioni che per il Mugello sono come il vino per le colline del Chianti.

A preoccupare la principale organizzazione agricola, da subito in pista per stare al fianco delle imprese, sono le tempistiche per ripristinare le infrastrutture viarie e di assegnazione dei ristori per aiutare le imprese a ripartire rapidamente. Il timore principale manifestato da Coldiretti, anche nelle recenti occasioni di incontro con il Governatore Giani e la vice presidente Saccardi, è quello di un indebolimento economico e sociale del territorio: una fragilità ritenuta l’anticamera per lo spopolamento che andrebbe al contrario contrastato.

Con 1.500 imprese agricole il Mugello, nel suo insieme, è un’area agricola interna tra le più importanti della Toscana: una impresa su cinque a livello provinciale si trova qui.

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