Teatro della Pergola / Teatro della Toscana e Théatre de la Ville di Parigi ancora una volta insieme per affermare il ruolo decisivo del teatro nel contribuire alla coesione tra città in Europa, in un’ottica di diplomazia culturale che guarda alla relazione anche con gli altri continenti. Il teatro vuole incidere nella visione dello spazio pubblico, essere momento presente nella vita della città.
Sabato 30 settembre, a Firenze, Emmanuel Demarcy-Mota, direttore del Théatre de la Ville di Parigi, e Marco Giorgetti, direttore generale del Teatro della Toscana, hanno in programma a Palazzo Medici Riccardi un dialogo dal titolo Cultura per la crescita delle città europee, all’interno di Città europee e sfide globali, iniziativa rivolta ai sindaci delle più importanti città europee, radunati su proposta della sindaca di Parigi Anne Hidalgo e del sindaco di Firenze Dario Nardella.
Il dialogo nasce dalle esperienze di lavoro condivise tra le due istituzioni internazionali, e dalla riapertura della sede storica a Parigi, in Place du Châtelet, del Théatre de la Ville – che torna a portare il nome di Sarah Bernhardt perso durante l’occupazione nazista a causa dell’origine ebraica della grande attrice – che si concretizzerà in una Grande Veglia nel fine settimana del 7 e 8 ottobre, in cui sarà presente anche il Teatro della Pergola con le creazioni internazionali Ionesco Suite e I fantasmi di Napoli.
Con questa riapertura l’idea rinnovata del teatro in città, nel senso più esatto della parola, si fa ancora più palpabile: la piazza ospita due importanti edifici di spettacolo l’uno di fronte all’altro ed è stata modificata con la rimozione di diversi capolinea di autobus per renderla più vivibile anche in vista delle Olimpiadi 2024.
Nelle 24h +1 non stop immaginate per condividere, incontrarsi, ritrovarsi nei rinnovati spazi del Théâtre de la Ville, sabato 7 ottobre, alle 21, e domenica 8 ottobre, alle 17:15, andrà in scena Ionesco Suite, versione inedita di questo viaggio nell’universo di Ionesco diretto da Emmanuel Demarcy-Mota con la troupe del Théâtre de la Ville – Charles-Roger Bour, Céline Carrère Jauris Casanova, Antonin Chalon, Sandra Faure, Stéphane Krähenbühl, Gérald Maillet – e la partecipazione degli artisti formatisi al Teatro della Pergola, Davide Arena e Nadia Saragoni, e di attori camerunensi e ruandesi. La replica di domenica sarà anche proiettata in diretta streaming nel Saloncino ‘Paolo Poli’ della Pergola nell’ambito dell’idea “teatri e città connessi”.
Prosegue grazie alla Grande Veglia la sperimentazione di Ionesco Suite come piattaforma per l’integrazione di cast multinazionali avviata a Firenze sotto il nome di Attrice e Attore Europei, proseguita a Sibiu in Romania e che dopo Parigi approderà dal 12 al 21 ottobre in Camerun, sempre con attori francesi, italiani e africani: per sfociare da un punto di vista metodologico nella produzione del progetto su Pessoa che Bob Wilson ha iniziato a preparare proprio a Parigi nei giorni scorsi e che debutterà in prima mondiale al Teatro della Pergola a maggio 2024.
Sabato 7 ottobre, alle 23:15, e domenica 8 ottobre, alle 14, andrà in scena in una versione speciale, dopo il debutto di questa estate al Louvre, I fantasmi di Napoli, ideato e diretto da Emmanuel Demarcy-Mota su drammaturgia originale di Marco Giorgetti da testi di Eduardo De Filippo, Luigi Pirandello e Fernando Pessoa, con la Troupe del Théâtre de la Ville e interpreti italiani e napoletani: Marie-France Alvarez, Ilona Astoul, Francesco Cordella, Valérie Dashwood, Philippe Demarle, Anne Duverneuil, Marco Giorgetti, Sarah Karbasnikoff, Ernesto Lama, Alain Libolt, Serge Maggiani, Hugues Quester, Mathias Zakhar. Con la partecipazione di Lina Sastri. E i musicisti Filippo D’Allio, Arman Méliès, Aniello Palomba.
È uno spettacolo polifonico, un vero e proprio volo in bilico sulla città di Napoli e sui suoi immaginari. Tra realismo magico e poesia quotidiana, gli spettatori avranno la possibilità di immergersi nel mondo di Eduardo: commedia, fantasmi, drammi intimi nelle ambientazioni di una Napoli del dopoguerra, capitale cosmopolita di un universo in ricostruzione.
Ionesco Suite, diretto da Emmanuel Demarcy-Mota, è un tributo all’anti-azione del teatro dell’assurdo, al rifiuto della trama, all’uso del colpo di scena adoperato non per far avanzare l’intreccio ma per stupire lo spettatore, per concedergli una risata, riscattarlo dalla tensione. Insomma, un mosaico di frammenti dell’assurdo estratti da sei testi del teatro di Eugène Ionesco, dai più classici come La Cantatrice Calva e La Lezione fino a testi meno noti, come Jacques ovvero la sottomissione, Delirio a due, Come preparare un uovo sodo, Esercizi di conversazione e dizione in francese per studenti americani.
I testi sono ricuciti attorno a un pranzo di famiglia dove gli attori rinunciano alla sacrosanta costruzione del personaggio e si scambiano di ruolo nell’atto di passarsi un bicchiere, si accusano, si amano, festeggiano, si lanciano torte, s’inzuppano d’acqua e vino, mentre il trucco viene via insieme alle loro difese. E il personaggio si scioglie lasciando scoperto l’essere umano.