Trasformare la detenzione in un’occasione per investire su stessi attraverso l’impegno nello studio universitario”. E’ questo l’invito che la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci ha rivolto questa mattina agli studenti detenuti in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del Polo Universitario Penitenziario presso la casa circondariale La Dogaia di Prato, sottolineando che “la tutela del diritto allo studio è garanzia di democrazia, intesa come condivisione della diversità in ogni sua espressione, come occasione per ciascuno di trovare il proprio posto nel mondo, che sia la stessa casa per tutti”.
Nel corso della cerimonia la rettrice ha ricordato la nascita del PUP nel 2000 e le tappe che hanno portato questa realtà, a partire dall’esperienza fiorentina, ad assumere una dimensione regionale in grado di “risocializzare, rieducare, restituire il rilievo costituzionale della dignità della persona umana” offrendo l’accesso ai corsi di laurea di quattro atenei.
Attualmente sono 55 in tutto gli studenti iscritti all’unità fiorentina (dall’istituzione del PUP, ventitrè anni fa, sono stati circa 300 e 37 i laureati), di cui 18 matricole. La maggior parte fa capo alla casa circondariale pratese (28). I corsi di laurea con maggiori iscritti afferiscono alla Scuola di Studi Umanistici e della Formazione e di Giurisprudenza.
L’impegno dell’Ateneo per il PUP si è sostanziato anche di recente attraverso la ristrutturazione delle due sale riservate agli studenti de La Dogaia di media e alta sicurezza, l’acquisto di nuovi computer, monitor e stampanti. Unifi mette inoltre a disposizione di chi si iscrive i testi e il materiale necessario per lo studio.
Alla cerimonia sono intervenuti la rettrice Alessandra Petrucci, la direttrice della Casa Circondariale La Dogaia Maria Isabella De Gennaro, l’assessora alle politiche regionali per le questioni carcerarie della Regione Toscana Serena Spinelli, il provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria per Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise Pierpaolo D’Andria. Carmelo Cantone, già vice capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha tenuto una prolusione su “Il mondo penitenziario e il valore della «terza missione» delle Università”.
“E’ possibile studiare, laurearsi, e, su questa base, riprogettare la propria vita anche mentre si sta scontando una pena. In giornate come questa la possibilità appare ancora più concreta, ancora più palpabile. E auspichiamo che molti sappiano cogliere questa opportunità”. Lo ha detto l’assessora alle politiche regionali per le questioni carcerarie Serena Spinelli intervenendo alla cerimonia di inaugurazione “E’ fondamentale garantire il diritto allo studio, anche a chi è detenuto o in esecuzione penale esterna" ha proseguito Spinelli.
"Per queste persone la prospettiva dello studio e della laurea è importante anche perché alimenta fortemente le possibilità di reinserimento sociale, aprendo nuove possibilità per il futuro. Per questo siamo fieri del Polo universitario penitenziario che nasce, lo ricordo, da un accordo recentemente rinnovato e rafforzato tra la Regione, le Università toscane (Atenei di Firenze, Pisa, Siena e Università per stranieri di Siena) e il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria”.
Sono intervenuti Franco Prina, presidente della Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari; Antonella Benucci, delegata per i rapporti con il Polo Universitario della Toscana dell’Università per Stranieri di Siena; Marcello Colocci, presidente Associazione Volontariato Penitenziario e uno studente del Polo Universitario Penitenziario.
La mattinata si è conclusa con una lettura – a cura delle Attività di spettacolo dell’Ateneo fiorentino – intitolata “Il coraggio della conoscenza”, con Stefania Stefanin, attrice-regista di Binario di Scambio-Compagnia teatrale universitaria.