Nell’ambito delle iniziative organizzate per il “Giorno della Memoria” 2022 è stato osservato nella sera di giovedì, nella Galleria delle Carrozze, un momento di raccoglimento, con la deposizione di fiori davanti alla targa che ricorda oltre 1800 deportati dal territorio fiorentino. La cerimonia è stata promossa da Aned e Città Metropolitana di Firenze. Per la Metrocittà presente la consigliera delegata Letizia Perini, con Laura Piccioli (Presidente), Sara Burberi e Alessio Ducci di Aned.
Il Quartiere 3 presenta “Il lato oscuro della nostra mente” il campo di sterminio di Birkenau, un documentario presentato dall'Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti. Lunedì 31 gennaio 2022 alle 17.30, in diretta sul canale YouTube del Quartiere 3 Comune di Firenze. Prosegue l’impegno del Quartiere 3 per ricordare gli orrori della Shoah attraverso la collaborazione con ANED, a cui va anche il merito di aver contribuito alla collocazione del memoriale di Aushwitz nel Quartiere e all’allestimento della mostra permanente “Un filo ininterrotto”. La memoria della deportazione al piano terra dell’EX3.
Dalla posa della prima pietra d’inciampo ieri, nel ‘Giorno della Memoria’, a Empoli stamattina è stato attaccato al terrazzo della sala consiliare, in via Giuseppe del Papa, 41, un telo che racconta la deportazione realizzato dai gruppi scout della zona. “Noi siamo La Memoria” c’è scritto. È formato da 70 quadrati colorati che riportano messaggi sull’orrore di quanto accadde, sull’esperienza dello scoutismo nel periodo del fascismo, quando il gruppo del Milano 2 si oppose alla chiusura dei gruppi scout da parte del regime.Erano presenti Alessio Mantellassi, presidente dell’assemblea consiliare empolese con delega alla cultura della memoria, che ha accolto una rappresentanza degli scout con queste parole: «la pietra d’inciampo deposta ieri e il telo della memoria stamani, affisso in via del Papa, sono due installazioni che attirano l’attenzione, stimolano la curiosità, per cui soffermandosi è possibile pensare perché questa città è così legata al tema della memoria».A rappresentare i gruppi scout empolesi, Francesco Cervasio, capo scout Empoli 1 che ha raccontato il significato di quelle 70 tessere che lo compongono e che legano l’esperienza della deportazione a quella dello scoutismo. «Questa attività – ha detto Francesco - a cui hanno partecipato 70 ragazzi è un modo per rinnovare il tema della memoria ed essere presenti sul territorio».
“Non retrocederò davanti alla verità, che è tanto più difficile da udire quanto più a lungo è stata taciuta”. Queste e altre toccanti espressioni, tratte dal diario di Anna Frank, una delle testimonianze letterarie e storiche più significative del Novecento, fanno eco tra le case e i giardini di un intero borgo. A San Donato in Poggio, per un’iniziativa della scuola primaria Giuseppe Mazzini, le pagine del romanzo intimista della tredicenne ebrea tedesca, costretta a nascondersi in Olanda per la paura di essere catturata e uccisa dai nazisti, diventano parole in libertà, espressioni di una testimonianza e di un documento storico che entrano in contatto con la contemporaneità e dialogano con il tessuto urbano.
Un percorso didattico che, in occasione del Giorno della Memoria, vuole rievocare la drammatica vicenda della famiglia Frank, arrestata, deportata nei campi di sterminio, e uccisa dalle autorità tedesche, ad eccezione del padre Otto che fu l’unico a salvarsi.
Il diario di Anna si scompone nei tasselli letterari e artistici reinterpretati dagli studenti, autori di una sequenza di manifesti, tenuti insieme da uno spago. I cartelli, realizzati e illustrati dagli allievi della quinta classe della primaria di San Donato in Poggio, sono stati appesi dagli stessi ragazzi alla ringhiera che circonda la pista dei giardini pubblici, cuore sociale della frazione. Il progetto, curato dall’insegnante Lucia Domenichelli, vuole lanciare un messaggio universale perché tutti possano leggere, rievocare e rendere omaggio alla memoria delle vittime dell’Olocausto attraverso il testo di Anna Frank.
La storia di reclusione forzata, simbolo di identità spezzate, raccontata dalla giovane autrice, è entrata a far parte nel patrimonio collettivo della memoria dedicata alla Shoah. La scuola primaria Giuseppe Mazzini fa parte dell'Istituto comprensivo statale Don Lorenzo Milani di Barberino Tavarnelle, diretto da Paola Salvadori.