Il Consiglio comunale di Firenze, riunito oggi in seduta solenne nel Salone dei Cinquecento, ha conferito la cittadinanza onoraria a Tatiana ed Andra Bucci. La delibera, proposta dalla Commissione Cultura, è stata approvata dal consiglio e il conferimento della cittadinanza firmato dalla presidente Caterina Biti e dal sindaco Dario Nardella.
“Quello che il Consiglio comunale ha fatto con la commissione cultura, è stato raccogliere la vostra testimonianza. Abbiamo voluto che foste nostre concittadine per prenderci sulle spalle la responsabilità della vostra missione” ha dichiarato la presidente Biti. “Grazie alla loro vita di testimonianza, anche oggi non vogliamo chiudere gli occhi davanti all’interminabile tragedia di chi fugge dalle guerre, e che vede così tanti bambini vittime in un esodo senza fine inseguendo un futuro migliore” ha dichiarato la presidente della commissione cultura Maria Federica Giuliani.
In Prefettura sono state consegnate le medaglie d’onore del Presidente della Repubblica alla memoria di tre ex deportati della provincia di Firenze nei campi di prigionia nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale. Il riconoscimento è andato a Giovanni De Toffoli (internato a Stalag IV C a Wistritz dal 1° settembre del 1943 al 1° maggio del 1945), Spartaco Lemmetti (internato nel lager di Deblin, a Wietzendorf dal 1° novembre del 1943 al 1° agosto del 1945) e a Otello Consani(internato nel campo di concentramento di Gelsenkirchen dal 1° settembre del 1943 al 1° gennaio del 1945). Una cerimonia durante la quale i figli degli insigniti, che hanno ritirato le medaglie alla presenza di nipoti e bisnipoti, hanno rievocato le storie di prigionia dei padri e il loro difficile ritorno in patria, testimonianze commoventi di privazioni e sofferenze. A conferire le decorazioni il prefetto Alessio Giuffrida insieme ai rappresentanti dei comuni di provenienza degli tre decorati: per Firenze (Consani) l’assessore Sara Funaro, per Montespertoli (De Toffoli) il vice sindaco Alessio Mugnaini, per Scandicci (Lemmetti) il consigliere Luca Marino.
Letture nelle sale dell'Istituto storico della Resistenza e deposizione dei fiori davanti alla targa che ricorda, nella Galleria delle Carrozze, quanti furono deportati dalla Toscana. La Città Metropolitana, in collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza in Toscana, ha dato vita a un reading in occasione del Giorno della Memoria 2016 nelle Sale dell'Istituto in Palazzo Medici Riccardi, con i rappresentanti dell'Aned, della Comunità Ebraica, di studenti e insegnanti, di realtà associative che hanno aderito all'iniziativa progettata da Marta Baiardi. Nel tardo pomeriggio, nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, sono stati deposti i fiori davanti alla targa che ricorda i 1821 deportati toscani dall'autunno 1943 alla primavera del 1945, prima arrestati dai nazisti e dai collaborazionisti fascisti. Alla cerimonia, promossa dalla sezione fiorentina dell'Aned - Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti, sono intervenuti Marcello Martini, sopravvissuto di Mauthausen; Alessio Ducci, presidente Aned Firenze; Francesca Paolieri, consigliere della Città Metropolitana di Firenze; Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale; Ugo Caffaz, consulente della Regione Toscana per il Giorno della Memoria. Grazie al lavoro di ricerca della Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato, dell'Associazione Nazionale Ex Deportati Politici nei Campi Nazisti (Aned) e della Comunità Ebraica di Firenze, sono stati raccolti in un elenco riprodotto sulla targa i nomi dei deportati toscani, tra i quali 857 ebrei e 964 deportati politici.
Il Comune di Fucecchio ha ufficilizzato, con una cerimonia, l’intitolazione di una strada a Giuseppe e Nedo Nencioni, padre e figlio deportati nei lager nazisti nel 1944. Il padre Giuseppe morì in un campo di concentramento mentre Nedo, finita la guerra, fece ritorno a casa e dedicò gran parte della propria vita, trascorsa anche a Fucecchio, incontrare i giovani e raccontando loro gli orrori della deportazione e dei lager. Questa mattina si è tenuta la cerimonia con la scopertura del cartello di Via Giusseppe e Nedo Nencioni nella zona di Samo.
L’intitolazione della strada è avvenuta alla presenza dei familiari, dei rappresentanti dell’Aned, del sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli e degli assessori Emma Donnini e Alessio Sabatini, nonché dei ragazzi della terza media “Montanelli Petrarca”. Subito dopo l’intitolazione, alle ore 10, nel Nuovo Teatro Pacini in Piazza Montanelli, si è tenuto un incontro con gli studenti della scuola media per riflettere sul tema della memoria storica.
A tal fine è stato proiettato il film Luci nel buio. Scritto e diretto da Gabriele Cecconi, il film attraverso la vita di Roberto Castellani, ex-deportato, racconta le tappe importanti della storia nazionale, dal fascismo ai giorni nostri.
"Celebrare il Giorno della memoria è sempre importante, ma quest'anno se possibile lo è ancora di più. In Europa certi egoismi rischiano di mettere in discussione i nostri principi fondamentali, non è tollerabile". Il sindaco di Prato Matteo Biffoni questa mattina in piazza delle Carceri ha celebrato la Giorno della memoria, anniversario della liberazione del campo di Auschwitz, deponendo la corona d'alloro davanti alla targa che ricorda la deportazione dei deportati pratesi dopo lo sciopero del marzo ’44.
Presenti oltre al sindaco Biffoni, il Prefetto Maria Laura Simonetti, le autorità cittadine e i rappresentanti dell’ANED, della Curia Diocesana e della Comunità Ebraica di Firenze. "Provvedimenti come quelli che stanno prendendo alcuni Paesi amici, che riteniamo civili, nella gestione dell'accoglienza profughi assomigliano se pur vagamente a provvedimenti già presi in passato - ha detto Biffoni -. Questo non ci piace, preferisco con tutti i limiti e i difetti che abbiamo il lavoro che sta portando avanti l'Italia che, in una situazione indubbiamente complessa, non rinuncia alla dignità dell'accoglienza.
La storia deve essere di monito, chi si defnisce "civile" deve impegnarsi perché certi valori prevalgano sugli egoismi e ci sia sempre coerenza rispetto alle scelte che si fanno. Oggi il Giorno della memoria ha dunque un significato particolare, perché ribadisce il grande valore dell'insegnamento della storia".
Un faccia a faccia tra generazioni sulle leggi razziali in Italia. E’ stato questo il tema al centro del confronto con gli alunni delle terze medie dell’istituto “Folgore da San Gimignano” alla vigilia del Giorno della Memoria. Martedì 26 gennaio gli studenti si sono scambiati opinioni, richiesto informazioni e testimonianze agli ex partigiani Guido Lisi e Luciano Giomi accompagnati dall’assessore alle politiche per la formazione del Comune di San Gimignano Ilaria Garosi. Le leggi antisemite emanate nel 1938, Il Manifesto della Razza e la comunicazione dei giornali di allora sono state le tematiche al centro del dibattito molto partecipato da parte degli studenti.
L’iniziativa rientra nel protocollo “Attività di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza”, sottoscritto tra Comune di San Gimignano, Istituto Comprensivo Folgore da San Gimignano e la sezione A.N.P.I (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di San Gimignano per non dimenticare il passato storico e per promuovere una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli.
Nella Città di Chiusi il "Giorno della Memoria" è stato onorato e celebrato con una proiezione speciale alla multisala CleVillage del film “Storia di una ladra di libri” alla quale hanno assistito tutte le classi della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo Graziano da Chiusi e alcune classi dell'Istituto Superiore Valdichiana. Ricordiamo che il 27 gennaio si celebra questo giorno per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Il film "Storia di una ladra di libri", tratto dall’omonimo romanzo, racconta di un mondo violento e assurdo dominato dalla crudeltà del regime nazista e dai tragici fatti della seconda guerra mondiale, compreso dalla giovane protagonista soltanto attraverso il potere della lettura che diventa così corsia preferenziale per la conoscenza e la sopravvivenza.“La Giornata della Memoria– dichiara il primo cittadino di Chiusi Juri Bettollini – rappresenta un momento importante nel quale è giusto fermarci a riflettere attentamente su quello che è stato il capitolo più nero della storia umana.
Non possiamo permetterci il lusso di dimenticare perché le atrocità commesse dallarazza umana verso propri simili devono rimanere un marchio infame impresso a fuoco nella mente di tutti noi in modo che quanto successo in passato non possa più accadere. Il nostro compito è molto arduo perché inevitabilmente sono sempre meno le testimonianze dirette di quanto è successo, ma nonostante questo dobbiamo vestire noi i panni di messaggeri consapevoli e in grado di tramandare alle nuove generazioni gli orrori che i nostri nonni ci hanno raccontato.
Il mondo come lo viviamo oggi è il frutto del sacrificiopagato con il sangue di milioni di persone innocenti che in nome di ideologie assurde sono state sacrificate. Se vogliamo veramente un futuro migliore per i nostri figli dobbiamo assolutamente fermarci a riflettere ericordare quanto cara è costata, alla generazioni passate, la nostra libertà.”