Il capoluogo toscano sta sfruttando l'onda del turismo contemporaneo, soprattutto digitalizzato, offrendo soluzioni di pernottamento legate agli affitti di breve e brevissimo periodo. A Radio Fiesole la problematica è stata affrontata da Benedetta Rossi ed Alessio Nonfanti assieme ad alcuni ospiti. Il mercato immobiliare sarebbe stato "drogato" secondo il Sunia Firenze da queste nuove formule ricettive, trasformando di conseguenza la distribuzione della residenza a svantaggio dell'affitto tradizionale dei contratti 4 anni rinnovabili po di 3 anni più 2 a canone concordato, ovvero basato su tabelle dettate dai comuni.
Il tema tocca anche l'aspetto architettonico sul quale pesano le incognite degli accatastamenti delle civili abitazioni ed i frazionamenti. Piccoli locali sono ideali e vengono proposti come "ottimo investimento" per la soluzione letto e colazione, in altri casi può esserci lo spazio per una piccola cucina che offre la cosiddetta esperienzialità.Laura Grandi segretaria del Sunia Firenze ha spiegato "La proliferazione delle locazioni turistiche sta producendo la dispersione della residenza.
Si sta completamente spopolando il centro storico della città a vantaggio dei turisti e di conseguenza cambiano anche i servizi offerti e dunque il tessuto commerciale. Noi invitiamo a riflettere bene sulla questione e ad intervenire in modo deciso anche impopolare se occorre ad esempio dal punto di vista della tassazione. Maggiori controlli occorrono sul sommerso affinché l'opportunità fornita da una città come Firenze non sia anche l'occasione per eliminare gli inquilini nella sola logica del profitto facile". "Il fenomeno è particolarmente diffuso in centro - spiega l'Amministratore Marco Suisola intervenendo in diretta - dove i condomini sono oramai quasi interamente dedicati a locazioni turistiche, affittacamere e B&B, certo il livello del problema dipende molto da come viene gestito l'immobile.
Se è il proprietario che gestisce direttamente la proprietà notiamo che c'è maggiore rispetto dei vicini e degli spazi condominiali. Affidando il servizio a terzi il rispetto verso gli altri cala sensibilmente secondo la logica del profitto. L'attività può essere vietata se inserita come norma in un regolamento contrattuale approvato dai condomini, altrimenti non si può vietare una gestione ad esempio a carattere familiare ovvero il mettere a disposizione di terzi una o due camere come fu in origine in Irlanda dove non vi erano strutture per alloggiare i turisti.
Usano di più le scale, l'ascensore, le fosse biologiche... lamenta oggi qualche condomino. Nei condomini che amministro faccio prevedere questi casi di maggior utilizzo e maggiore spesa. Ho osservato che toccando il portafogli gli animi si calmano". L'avvocato Roberto Visciola spiega in diretta che: "Gli affitti turistici stanno amplificando le problematiche sugli spazi condivisi e lo riscontriamo anche noi avvocati. I condomini sono realtà fragili, a volte futili motivi portano a litigi anche gravi.
Di esempi ce ne sono diversi: a Modena ad esempio c'è stato recentemente il caso di una 50enne invidiosa della biancheria sexy sul terrazzo della vicina... Le locazioni turistiche rappresentano una modalità di libero utilizzo del bene di proprietà privata. Indubbiamente check in e check out possono recare fastidio ai vicini, così come la mancanza di orari genera rumori indesiderati sul pianerottolo. Non dimentichiamo poi uno "scontri culturale" molto dibattuto che si scatena sui piatti tipici nel caso della immissione di fumi ed odori nell'appartamento del vicino.
Si tratta di lamentele che possono essere tacitate dall'intervento dell'amministratore oppure veniamo interessati noi avvocati, inizialmente in sede di assemblea definendo la situazione da un punto di vista giurisprudenziale. Devo dire che la obbligatorietà della mediazione nelle divergenze in condominio si sta rivelando molto utile prima di arrivare davanti al giudice: una soluzione poco costosa che preserva spesso anche i rapporti di buon vicinato".