Tornare indietro sulla legge del ‘fine vita?
“Il ricorso del centrodestra al Collegio di garanzia statuaria per la verifica di conformità rispetto alla legge sul fine vita è legittimo, ma a mio avviso inopportuno e infondato”. A dirlo Stefano Scaramelli che, come vicepresidente del Consiglio regionale, è tornato a sottolineare il fatto che “la Toscana non ha legiferato in merito all’istituzione di un diritto nuovo, ma si è limitata a regolamentarne l’esercizio”.
Un aspetto fondamentale per Scaramelli che spiega: “L’esercizio del trattamento medicalmente assistito per quanto riguarda il fine vita è già sancito dalla Corte Costituzionale. È possibile esercitarlo, o meno, qualora si verifichino quattro condizioni specifiche ed esplicitate. Ma, soprattutto, la Toscana regolamenta la necessità della supervisione di commissioni mediche e della commissione di bioetica. Mi riferisco in particolare all’ordine del giorno a mia firma che mette in evidenza come prima di ogni valutazione sia necessario aver dimostrato di aver fatto il massimo possibile sul fronte delle cure palliative, della lotta alla sofferenza e al dolore che, sappiamo bene, molte persone non scelgono di vivere. La Toscana con il potenziamento delle cure palliative punta a lenire le sofferenze di chi è costretto ad affrontare il dolore”.