Don Floriano Donatini lascia San Felice a Ema dopo 15 anni

Da settembre sarà parroco a San Zanobi e Santi Fiorentini. Al suo posto don Antonio Lari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 Giugno 2025 17:44
Don Floriano Donatini lascia San Felice a Ema dopo 15 anni

Novità importante nel panorama delle Parrocchie fiorentine. Don Floriano Donatini lascia la Propositura di San Felice a Ema. Questo il suo saluto dopo 15 anni in cui don Floriano ha fatto veramente bene.

Carissimi, vi comunico che a partire da settembre sarò parroco della Parrocchia di San Zanobi e Santi Fiorentini e al mio posto verrà don Antonio Lari, un caro amico e un sacerdote che stimo tanto e che sono certo apprezzerete molto anche tutti voi.

La scelta che il vescovo ha fatto trova in me piena comprensione e vi invito ad accoglierla con fiducia. Avremo modo nei prossimi mesi di verificare quanto fatto fino ad ora e preparare il cuore ad accogliere il nuovo parroco. Metto qui di seguito un omaggio per ringraziarvi fin d’ora degli anni vissuti insieme.

Don Floriano.

Al Galluzzo c'è stato dispiacere dopo questa notizia. E c'è chi, come i ragazzi dell'Audace Galluzzo, la squadra di calcio del paese, ha dedicato un bellissimo striscione di ringraziamento al sacerdote. 

"Grazie di tutto, Don Floriano". 

AGGIORNAMENTO DOMENICA 8 GIUGNO - Don Floriano attraverso il sito ufficiale della parrocchia di San Felice a Ema approfondisce la situazione:

Carissimi, ringrazio tutti per l’affetto di cui mi state ricambiando in questi giorni; mi rende felice e mi conferma nella qualità del bene che ci unisce. Vorrei inoltre rassicurare ciascuno di voi sul fatto che, nel dispiacere che ci accomuna, la cosa che mi da serenità e che mi consegna una grande libertà interiore è accettare la proposta che viene dal Vescovo. Se non avessi fatto così 15 anni fa non ci saremmo incontrati.Vi chiedo quindi di mettere da parte i ragionamenti provando ad assumere un punto di vista diverso e cioè quello della mia vocazione sacerdotale: nel vivere il mio ministero ho la necessità di sapere che il servizio che svolgo non è frutto di una mia scelta, ma risponde alla volontà del Signore.

In linea con gli impegni che ho preso il giorno della mia ordinazione, non ho motivo di dubitare che il parere del Vescovo sia espressione di tale volontà. Io infondo non sono che uno strumento sostituibile; chi è insostituibile è solo il Signore.Qualcuno si domanderà:ma Don Dante e Mons. Paoletti ci sono stati cinquanta anni, non poteva starci anche don Floriano? La risposta è semplice: nel panorama odierno dove il numero dei sacerdoti è ridotto e ancor più scarso è quello dei sacerdoti attivi, restare nella stessa parrocchia per cinquanta anni è un lusso che io non mi sono voluto concedere.e l’amicizia? L’amicizia vera non muta e il bene non muore, semmai germoglia.

L’ho già constatato con i tanti ragazzi che ho seguito nella Parrocchia dove sono stato vice-parrocoma se il successore di don Floriano è così bravo perché non è andato lui nella parrocchia dove viene inviato don Floriano?Le ragioni di uno spostamento sono nella mente del vescovo e solo lui può sapere la risposta. Senza nulla togliere al mio successore però, è lecito considerare che nella parrocchia dove c’è stato il Vicario Generale e dove si accompagnano gli adulti che desiderano entrare in seminario, pare inopportuno inviare un sacerdote al suo primo incarico da parroco.

don Floriano

In evidenza