Il capitano di Fregata Gregorio De Falco avrebbe ricevuto da poche ore il trasferimento ad un reparto 'amministrativo' della Marina Militare e per questa decisione si sarebbe detto "amareggiato" di non poter proseguire, come accaduto negli ultimi 10 anni, il servizio operativo in prima linea. Un trasferimento che sarebbe collegato al processo in corso?La notte del naufragio le convulse operazioni di salvataggio sull'Isola del Giglio sono state coordinate dalla Capiteneria di Porto di Livorno a seguito della nota telefonata intercorsa tra il capitano della Costa Concordia, Francesco Schettino e l'ufficiale De Falco.
Pochi minuti di conversazione che hanno fatto il giro del mondo mostrando secondo alcuni la voce dell'Italia migliore contro quella peggiore: De Falco interroga Schettino e lo esorta a tornare a bordo per contare i superstiti, Schettino risponde di coordinare le operazioni da una scialuppa di salvataggio approdata su uno scoglio. Ma è stato anche parere espresso e controverso quello che avrebbe colto una prevaricazione verbale senza giustificazioni attuata dalla capitaneria nei confronti del capitano, scosso per l'accaduto ed intento a decidere il da farsi.
L'Italia si è divisa sull'argomento e ancora oggi nei Social e tra i commenti agli Audio pubblicati nel web possiamo trovare "Forza Schettino!" come "W De Falco" a fare da contorno, si spera, e non da primo piano, alle drammatiche morti e su una storia che ha segnato per sempre l'isola toscana e la sua gente.De Falco finisce dietro la scrivania? Si è scatenata così una polemica che è già indirizzata al Ministero attraverso una interrogazione che il parlamentare PD Federico Gelli avrebbe disposto urgentemente nei confronti di Maurizio Lupi competente per materia di Trasporti.De Falco che è stato testimonial sui media internazionali dell'ordine pubblico mantenuto con fermezza ed ha ricevuto un encomio per la gestione dei soccorsi durante il tragico naufragio, si sarebbe detto comunque pronto ad accettare il trasferimento perché i militari, anche se ufficiali, sono comunque dei sottoposti ad ordini superiori.