Firenze – Sui fondi europei si gioca una partita senza precedenti, che mette in gioco la capacità del nostro paese, ma anche delle singole Regioni. È l’idea di fondo emersa in commissione regionale per le Politiche europee, presieduta da Francesco Gazzetti (Pd), che ha tenuto questa mattina l’audizione degli europarlamentari del Movimento 5 stelle, Daniela Rondinelli e Fabio Massimo Castaldo, che si aggiungono a quelle già svolte con Simona Bonafè (Pd), Susanna Ceccardi (Lega) e Nicola Danti (Italia Viva).
Rondinelli e Castaldo hanno convenuto come si sia di fronte a una svolta epocale, come dimostra il diverso approccio dell’Europa, che “fino a un anno fa – osserva Daniela Rondinelli -, ci poneva di fronte ad una Unione nella quale salute e sanità non esistevano. Oggi, l’Ue è diventata un centro di acquisto per rispondere alla pandemia, con emissione di titoli di debito pubblico e condivisione del rischio tra tutti i paesi che ne fanno parte”. E in questa svolta, fa notare Fabio Massimo Castaldo, “nel quadro combinato tra nuovi fondi strutturali 2021-27 e Next generation Eu, per la prima volta l’Italia passerà da contributore netto a essere beneficiario”.
Primo percettore delle risorse straordinarie, con i 209 miliardi del Recovery Fund, “che nel pacchetto complessivo del Next generation salgono a 244 miliardi, grazie a un cambio di passo che il nostro Governo Conte è riuscito a promuovere in Europa”, spiega ancora Daniela Rondinelli, l’Italia è chiamata a una nuova sfida: “Si tratta di un punto di partenza che richiederà almeno quattro-cinque anni di progettualità e la capacità di fornire risposte nuove: non soluzioni tampone, ma nuovi progetti di più ampio respiro, con un sostanziale ammodernamento post-Covid, che dovrà passare necessariamente da un processo di trasformazione delle istituzioni: italiane, ma anche europee”.
E l’Italia, con l’articolazione delle sue Regioni e dei territori, “dovrà avere la capacità di spendere fino all’ultimo euro”. La parlamentare europea si sofferma molto sul tema della coesione sociale, “messa fortemente in discussione dalle conseguenze della pandemia, con la perdita di posti di lavoro, l’aumento delle disparità, la forte ricaduta sui giovani e sulle donne. Lo Sure, strumento definito prima del Recovery che dovrebbe essere consolidato e diventare permanente, ci permette di finanziare la cassa integrazione, il sostegno e gli aiuti alle partite Iva e azioni verso la popolazione che si trova in condizione di indigenza, attraverso i primi 10 miliardi dei 27 previsti per il nostro paese, che anche per quanto riguarda lo Sure sarà il più alto percettore”.Governance chiara e certa, meccanismi semplificati: questo il salto da compiere di fronte ai rischi per la nostra burocrazia.
“Non avremo il tempo di rispettare tutta una parte di normativa italiana: i fondi arriveranno in tranche successive e solo dopo che avremo dimostrato il completamento della fase precedente. Le Regioni e i Comuni giocheranno un ruolo cruciale”. In particolare, aggiunge Rondinelli, “la Toscana ha già dato un contributo, ora servirà lungimiranza verso il rilancio e la ripresa, senza guardare alle convenienze politiche o al colore delle amministrazioni locali, ma alla qualità dei progetti”.
La Toscana, peraltro, “è virtuosa, rispetto al collo di bottiglia che le Regioni hanno tante volte rappresentato quando si è trattato di accedere ai fondi stanziati dall’Europa. La vostra Regione ha tutte le condizioni per fare un lavoro straordinario: sarà importante saper spendere, saper spendere bene rispettando i tempi”. Poi sarà necessaria la massima interazione con “un lavoro coordinato tra il livello europeo, nazionale e regionale, senza il quale non ci sarà questo effetto, l’impatto positivo sui cittadini”.Il complesso e articolato quadro di risorse stanziate, sia con i fondi straordinari dovuti alla pandemia sia dai nuovi fondi strutturali, definisce una ricchezza di strumenti che Fabio Massimo Castaldo ha dettagliato punto per punto.
“Siamo di fronte a uno sforzo titanico, che ci chiama a elevare la nostra capacità progettuale. Commetteremmo un grave errore, se non riuscissimo a far sì che vengano messi a sistema entrambi i pilastri, i fondi straordinari e quelli ordinari”. Quanto alla programmazione ordinaria derivante dal bilancio europeo 2021-27, “siamo riusciti a strappare 16 miliardi di euro in più rispetto a quanto originariamente previsto”, spiega l’eurodeputato, “e ad allocarne 15 nei programmi faro che andranno a costruire l’Europa del domani: ricerca scientifica, salute”.
All’interno del Next generation, non c’è solo il Recovery Fund, si diceva: “Con il ‘React-Eu’ all’Italia spettano 10,7 nel 2021 pensato per fornire alle Regioni l’assistenza necessaria per rispondere alle conseguenze della pandemia”.A fronte di questo poderoso pacchetto di opportunità e ai tempi stretti, “l’intero nostro sistema paese sconta un grande ritardo in termini di capacità di assorbimento”, aggiunge Castaldo. Anche se la Toscana è sempre stata al di sopra della media, ma rispetto ad altri paesi il nostro sistema paese sconta ritardi e difficoltà burocratiche che devono essere assolutamente superate in un momento come questo”, dice ancora Castaldo.
Quello messo in campo dall’Europa è “un fortissimo shock, un’importante manovra di stimolo, keynesiana nella logica, che non vuole mettere una toppa alle conseguenze socio-economiche della crisi, ma costruire l’Europa del domani, più inclusiva, diversa e più competitiva”. C’è una “visione strategica da portare avanti, cercando di evitare i rischio di effetti asimmetrici della pandemia e di colmare fratture importanti che si sono prodotte all’interno delle stesse regioni, Toscana compresa”.
Con il “precedente governo – rivendica Castaldo – si è cercato di accelerare molto la capacità di spesa: l’Italia è passata, nonostante la pandemia, dal 30 per cento al 40 per cento di assorbimento”. Sarà indispensabile “un potenziamento della macchina pubblica, troppo impoverita e troppo indebolita, che non può andare avanti con risposte emergenziali e assistenze tecniche esternalizzate”.“Il doppio fondamentale passaggio che stiamo attraversando ci chiama ad un salto di qualità”, dice la capogruppo M5s, Irene Galletti.
“Non dobbiamo pensare a questi fondi per sanare le falle del passato, ma per interpretare una visione che lasceremo alla prossima generazione di europei. C’è il rischio di ricadere in logiche del passato, se cadiamo nella tentazione di finanziare progetti già esistenti che sono magari già vecchi nel momento in cui arrivano a diventare esecutivi”. In Toscana, in particolare, prosegue Galletti, “la sanità dovrà essere reinterpretata, puntando sempre più sul rafforzamento della sanità territoriale diffusa, per evitare che ci siano cittadini di serie A, nei grandi centri urbani, e di serie B, nelle zone periferiche e insulari”.
Poi il lavoro, “con le conseguenze della crisi che avrà ripercussioni non misurabili in termini di Pil. Dovremo pensare in particolare alle donne ed evitare di fare nostri modelli di flessibilità del lavoro di tipo statunitense”. Infine, l’agricoltura: “Dovremo uscire dalla dicotomia sostenibilità economica e ambientale. Il benessere delle persone dovrà essere l’indicatore da tenere maggiormente presente”.Il vicepresidente della commissione, Giovanni Galli (Lega), ha chiesto che la relazione di Fabio Massimo Castaldo venga messa a disposizione dei commissari, “per i tanti dettagli sui finanziamenti, che meritano approfondimenti: su tutti, le risorse recuperate a bilancio, a cominciare dai 15 miliardi destinati alla sanità”.Nelle conclusioni, il presidente Gazzetti ha accolto con favore la disponibilità a instaurare un rapporto di sempre più stretta collaborazione con i parlamentari europei, una disponibilità espressa da Rondinelli e Castaldo come già da Bonafè, Ceccardi e Danti: “Tra le tante cose che sono state evidenziate, colgo il giudizio positivo riguardo alla capacità di spesa della Toscana sui fondi europei.
Sarà una sfida ulteriore per la nostra Regione: proseguire in questa capacità virtuosa. Da sviluppare e approfondire lo stimolo alla formazione e a patti locali per incrociarlo con le politiche che la Regione sta già portando avanti e capire come queste possano essere potenziate”.In apertura di seduta, Francesco Gazzetti aveva espresso il cordoglio, a nome di tutta la commissione, che oltre alle politiche europee segue più in generale anche il versante dei rapporti internazionali, per la morte dell’ambasciatore nella Repubblica democratica del Congo, Luca Attanasio, del carabinieri Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, rimasti uccisi in un attacco al convoglio Onu lo scorso 22 febbraio.Nella prossima seduta, in programma venerdì 5 marzo, saranno sentiti i vertici di Anci (il presidente Matteo Biffoni e il direttore Simone Gheri) e Upi Toscana (il presidente Luca Menesini, il direttore Mauro Ginanneschi), su proposta della consigliera Valentina Mercanti (Pd).
Il presidente Gazzetti ha comunicato che è stato rivolto l’invito all’onorevole Antonio Tajani (Forza Italia), già presidente del parlamento Europeo, che la commissione ha chiesto di sentire su sollecitazione del consigliere Marco Stella (Forza Italia). Soddisfazione, infine per l’approvazione da parte del Consiglio regionale della modifica legislativa, nata proprio in commissione Europa su stimolo del consigliere Stella e con un'ampissima condivisione, che permetterà di promuovere e organizzare, anche in Toscana, iniziative legate alla Festa dell’Europa, che si celebra il 9 maggio.