Centro di Firenze, tardo pomeriggio: due pattuglie della Polizia di Stato si sono trovate di fronte ad una scena di violenza alla quale hanno messo subito un punto, scongiurando ancora più gravi conseguenze per le vittime.
Poco dopo le 18 le volanti hanno infatti soccorso in Largo Alinari tre ventenni pakistani che, pochi istanti prima, erano stati aggrediti e rapinati in strada da un nutrito gruppetto di giovanissimi cittadini stranieri.
Gli aggressori, secondo quanto emerso, sarebbero stati poco meno di dieci: dopo aver avvicinato i malcapitati sul marciapiede con la scusa di chiarire il fatto che uno di loro sarebbe stato “guardato male…” dai 3 amici di origini asiatiche, sarebbero ben presto passati all’azione, scoprendo le loro vere intenzioni.
Nella circostanza, uno avrebbe addirittura estratto un coltello a serramanico, minacciando le controparti; altri avrebbero provato a farsi consegnare un telefonino e altri ancora sarebbero invece riusciti a sfilare documenti, carta di credito e 80 euro in contanti dalle tasche di uno degli aggrediti.
La rapina avrebbe anche preso contestualmente la piega di una vera e propria aggressione, nel corso della quale sarebbero volati schiaffi e pugni violenti.
La presenza degli agenti in arrivo da via Nazionale e il loro tempestivo intervento ha messo in fuga il gruppo, i cui componenti hanno preso direzioni opposte per far perdere così le proprie tracce.
Appurato rapidamente le condizioni delle vittime, ne è nato un breve inseguimento, al termine del quale tre cittadini tunisini sono stati raggiunti e bloccati nei pressi di via Fiume: si tratta di due ragazzi di 17 anni e di un 23enne.
Nei loro confronti sono scattate le manette per aver partecipato, a vario titolo, nella vicenda, mentre uno dei cittadini pakistani di 21 anni è finito in ospedale dove gli hanno diagnosticato, tra le altre cose, la frattura del setto nasale con una prognosi, al momento, di 30 giorni.
Gli altri due avrebbero invece accusato diversi dolori, senza ricorrere tuttavia a cure mediche nell’immediatezza dei fatti.
La polizia è ora a lavoro per dare un volto ai presunti complici degli arrestati che mancano all’appello, compreso colui che ha tirato fuori il coltello, oltre a ricostruire il ruolo che ognuno ha avuto nell’episodio.