Bilancio, baruffa politica in Palazzo Vecchio

La deroga chiesta dalla Giunta non è stata accettata. Gestione provvisoria a inizio 2025. Le varie posizioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2024 11:57
Bilancio, baruffa politica in Palazzo Vecchio

"Oggi ci è stato chiesto di accettare una deroga rispetto alle regole del Comune di Firenze, cioè di discutere il bilancio di previsione dalla prossima settimana, con alcuni giorni in meno rispetto ai 25 dovuti. Abbiamo detto di no, assumendo una responsabilità che non sottovalutiamo (non verrà votato entro il 31 dicembre e andremo in gestione provvisoria a inizio 2025), legata però a una valutazione che per noi si estende oltre il gruppo di Sinistra Progetto Comune". Così Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune, che prosegue:

"Contingentare i lavori dei Quartieri e del Consiglio comunale non aiuta la Città. Il Documento Unico di Programmazione è stato votato senza suscitare adeguato interesse e sufficiente partecipazione, per quanto ci riguarda. Si rischia di creare frustrazione, soprattutto nelle circoscrizioni, il cui funzionamento è regolato dal Comune e non dal TUEL.La Sindaca, quando ha scelto di tenere per sé la delega al bilancio, conosceva le scadenze previste da Palazzo Vecchio. Quando è venuta a illustrare il DUP poteva costruire un percorso che chiarisse le ragioni di questa richiesta di deroga.Insistiamo a chiedere di prenderci più cura della politica, che non è mera amministrazione.Aggiungiamo preoccupazione per aver appreso che non c'è un cronoprogramma previsto per la delibera legata alla razionalizzazione delle partecipate (e quindi alla multiutility): a noi risulta che debba essere votata entro la fine dell'anno.Esprimiamo preoccupazione e consapevolezza del peso del "no" detto oggi in conferenza capigruppo", conclude Palagi che viene criticato così dal capogruppo del Partito Democratico Luca Milani:

“Il capogruppo Dimitri Palagi ha preso una decisione che non aiuta la città”, ha detto il capogruppo del Pd Luca Milani. “La Giunta aveva fatto una proposta ragionevole nel chiedere di discutere in Consiglio comunale il bilancio di previsione con qualche giorno di anticipo, dopo che tutto l’iter si fosse regolarmente svolto nelle commissioni e nei Quartieri, dando anche termini maggiori per la presentazione degli emendamenti. Il tutto nel pieno rispetto dei termini di legge. Abbiamo dovuto però prendere atto della decisione del consigliere Palagi, registrando al contempo la disponibilità di altre forze di opposizione, che avrà come conseguenza lo slittamento al 2025 dell’approvazione del bilancio di previsione.

Per una mera questione di pochi giorni questa posizione fa scattare l’esercizio provvisorio al bilancio di una città intera. Niente di irreparabile, naturalmente gestiremo al meglio anche questo, approvando a gennaio il bilancio così da garantire la piena capacità di spesa delle direzioni per garantire la piena fruibilità di tutti i servizi e aiuti ai cittadini. La scelta di Palagi è quindi solo una decisione fine a se stessa”. 

Duro con Palagi anche Marco Semplici, consigliere lista Funaro:

“La questione è semplice, noi gruppi di maggioranza eravamo pronti a procedere con l’iter del bilancio, abbiamo fatto una proposta sensata e nel pieno rispetto dei termini di legge, l’opposizione ha preferito dire no per fare polemica. Palagi preferisce fare melina e fare le solite accuse strumentali ma così non lavora per il bene di Firenze. La conseguenza di tutto ciò è lo slittamento al 2025 del voto sul bilancio di previsione, la città così dovrà pagare il conto di una scelta immotivata e irresponsabile. La sindaca Funaro e tutta la giunta stanno lavorando in modo serio per la città, le opposizioni trovano ogni espediente per dire no e polemizzare senza pensare a ciò che è necessario per i fiorentini”, conclude Semplici. 

Dichiarazioni che non piacciono per niente a Matteo Chelli (Fratelli d'Italia), vicepresidente della Commissione Bilancio:

"Singolare - per utilizzare un eufemismo - l’atteggiamento dei capigruppo di maggioranza che accusano i consiglieri di opposizione di irresponsabilità politica per non aver accolto con favore la richiesta di deroga formulata dall’assessore Bettarini (a proposito, perché l’assessore Bettarini?) ad inviare lo schema di bilancio di previsione al consiglio comunale 20 giorni prima dalla discussione, senza rispettare il termine di 25 giorni imposto dal regolamento di contabilità dell’ente, per evitare la gestione in esercizio provvisorio a decorrere dal 01/01/2025.

Differentemente da molti altri comuni che prevedono un termine di 20 giorni, va ricordato che il comune di Firenze è suddiviso in circoscrizioni di decentramento che debbono anch’esse esprimere un parere consultivo sul documento preliminarmente all’approvazione definitiva da parte del consiglio comunale. Il termine di 25 giorni, pertanto, è posto a garanzia di un’espressione di voto quanto più coscienziosa possibile da parte dei consiglieri tutti e del doveroso espletamento della funzione di controllo cui questi ultimi sono chiamati ex lege.

La bieca ricerca di capri espiatori e lo scaricamento delle responsabilità sull’opposizione per l’esercizio provvisorio rappresentano non solo una grave scorrettezza istituzionale da parte della maggioranza, ma denotano, altresì, una triste filosofia politica che disconosce, anziché rivendicare, l’importanza e il ruolo dei consigli elettivi, pronta a barattarli per mascherare le negligenze e le mancanze della Giunta, finanche arrivando alla trasgressione delle norme regolamentari. Se il Comune sarà costretto a limitazioni gestionali, PD, lista civica Funaro e AVS si rivolgano in famiglia, perché chi ha permesso tutto ciò ha un nome e un cognome ben precisi: Sara Funaro.

La sindaca con delega al bilancio che se ne va prima della fine del dibattito sul DUP in consiglio, che non ha il buongusto di assumersi in prima persona l’onere di venire in conferenza dei capigruppo a discutere della trattazione del bilancio di previsione. Fare il sindaco è impegnativo e lo capiamo, ma non è una scusa plausibile. Se Funaro non è in grado di seguire a dovere la delega al bilancio che la affidi a qualcuno in grado di farlo, perché la città ha bisogno di risposte e non può attendere le lotte fratricide interne alla maggioranza", conclude Chelli. 

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